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L'impianto termico ancora maggiormente diffuso è quello autonomo composto da caldaia e termosifoni. Le attuali normative sono volte a favorire il rinnovamento dell'impianto di riscaldamento e la sostituzione della vecchia caldaia a gas con una caldaia a condensazione, con incentivi e sgravi fiscali, al fine di una maggiore attenzione all'impatto ambientale e al risparmio energetico.
Anche i radiatori sono realizzati con tecniche e materiali (acciaio e alluminio) capaci di potenziare i vantaggi prodotti dalle caldaie di nuova generazione e dagli impianti a bassa temperatura, non tralasciando l'estetica e divenendo ormai elementi di design.
Nell'impianto di riscaldamento autonomo la caldaia ha la funzione di generare il calore, mentre i termosifoni hanno il compito di diffonderlo negli ambienti.
L'impianto va dimensionato opportunamente da un tecnico impiantista, tenendo conto delle effettive necessità, considerando anche un adeguato isolamento dell'edificio.
Il sistema di impianto di riscaldamento autonomo più diffuso consiste in un Circuito a collettori, detto anche impianto a ragno, in cui dalla caldaia si diparte un condotto principale che porta l'acqua calda ai collettori di distribuzione e da qui ai singoli termosifoni, con i rispettivi collegamenti.
Questo sistema comporta la posa di tubi di piccolo diametro, a pavimento o in tracce a parete; l'acqua è inviata contemporaneamente a tutti i termosifoni che entrano in regime circa nel medesimo tempo. Può essere diviso a zone e installando valvole termostatiche è possibile impostare diverse temperature.
Il sistema a Circuito Monotubo è chiamato anche ad anello, poiché dalla caldaia parte un tubo di mandata che collega un primo termosifone, da cui parte il collegamento al secondo termosifone e così via, fino a connetterli tutti e a riportare l'acqua alla caldaia.
Questo tipo di intervento è meno invasivo del precedente perché i tubi sono di meno e più corti, ma l'ultimo termosifone, trovandosi più lontano dalla caldaia, risulterà penalizzato in quanto riceverà acqua a temperatura più bassa degli altri, occorrerà quindi aumentarne la resa con una dimensione maggiore.
Una pompa elettronica a inverter avrà la funzione di distribuire l'acqua dalla caldaia ai termosifoni, a portata variabile per consentire alle valvole termostatiche il contenimento dei consumi energetici.
Il vaso di espansione permetterà di assorbire le dilatazioni termiche dell'acqua una volta riscaldata.
L'installazione o la sostituzione della caldaia di un impianto esistente richiede l'intervento di un tecnico abilitato che dovrà valutare la potenza necessaria e al termine dei lavori dovrà rilasciare la Dichiarazione di conformità dell'impianto (D.M. n. 37/2008) e consegnare il relativo libretto, necessario per la manutenzione dell'apparecchio, oltre al risultato della prova di combustione.
Tutte le parti dell'impianto termico devono essere a norma, a cominciare dalla canna fumaria, da cui si espellono i fumi della combustione. Il condotto deve essere esclusivo, solo in caso di condominio è consentita una canna fumaria di tipo collettivo ramificata.
In appartamenti termoautonomi la potenza della caldaia può arrivare fino a 35 Kw. Se la caldaia deve produrre anche acqua calda sanitaria deve avere una potenza di 25 Kw.
L'etichetta energetica è obbligatoria a partire dal 26/09/2015 per tutte le nuove caldaie con potenza fino a 70 Kw. Vengono distinte due classi: una relativa al riscaldamento e l'altra alla produzione di acqua calda sanitaria, in una scala tra A+++ e G.
La caldaia può essere a produzione istantanea di acqua calda, soluzione consigliabile per nuclei familiari di 3-4 persone, oppure ad accumulo, dove l'acqua viene immagazzinata e mantenuta calda in un apposito serbatoio, di tipo integrato oppure separato (più capiente), sistema più indicato per famiglie numerosi, abitazione a più piani e con più bagni.
Le caldaie più efficienti sono quelle a condensazione, con rendimenti più elevati e maggior risparmio energetico rispetto alle caldaie tradizionali.
Prima di prevederne l'installazione, il tecnico impiantista che effettua il sopralluogo, deve valutare la possibilità di realizzare una canna fumaria a norma, cioè con materiali idonei a sopportare la condensa che i fumi tiepidi producono (acciaio con guarnizioni di tenuta alla pressione).
Mentre in una caldaia tradizionale parte del calore prodotto si disperde nell'ambiente attraverso la canna fumaria, nella caldaia a condensazione questo calore viene riutilizzato circa al 60%, poiché i fumi vengono fatti condensare su uno scambiatore, che riesce a recuperare il calore.
I fumi in uscita invece vengono immessi in atmosfera a temperature più basse, circa 40 °C.
Il rendimento calorico è più elevato, con un minore consumo di energia e minore inquinamento, con una notevole riduzione di emissione di gas nocivi, fra cui il monossido di carbonio e gli ossidi di azoto.
Nella caldaia a condensazione l'aria di combustione viene presa dall'esterno, tramite un sistema elettrico di ventole, tiraggio forzato, attraverso un apposito condotto, quindi è a camera stagna.
L'azienda Beretta Clima propone caldaie a condensazione, per impianti con termosifoni e radiatori (ad alta temperatura) combinate da interno/esterno.
Queste caldaie sono dotate:
Tra i modelli disponibili menzioniamo: Mynute Sinthesi 25 C.S.I e 29 C.S.I., e CIAO GREEN studiati appositamente per impianti tradizionali ad alta temperatura (termosifoni e radiatori).
La caldaia è dotata di recuperatore di calore sui fumi e combustione in camera stagna; ciò permette di ottenere elevate prestazioni in termini di rendimento e quindi un sensibile risparmio energetico.
Questi modelli costituiscono la soluzione ideale sia nella prima installazione che nella sostituzione.
Al fine di ottimizzare l'impianto di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, migliorando l'efficienza e il risparmio energetico dell'abitazione, l'azienda Vaillant presenta una panoramica sui modelli di condensazione.
Ad esempio la caldaia murale a condensazione ecoTEC plus VMW, presenta un'efficienza etas=94%, se abbinata a una termoregolazione di classe VI (come vSmart), raggiunge un'efficienza di sistema pari a 98% e quindi la classe energetica ErP in riscaldamento A+.
Disponibile nelle potenze da: 25, 30 e 34 KW, la caldaia è di facile installazione grazie alle dimensioni: di 70 cm altezza, 44 cm di larghezza e 35 cm di profondità e peso ridotto.
Al suo interno è installato il sistema Vaillant ELGA che amplia il campo di modulazione, regola e monitorizza elettronicamente la combustione per assicurare sempre il minor consumo di gas garantendo il massimo rendimento.
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