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All'acquisto di un immobile segue frequentemente un'intensa fase di ristrutturazione per adeguare gli ambienti preesistenti al proprio stile di vita e alle proprie esigenze abitative.
Le offerte del mercato che coprono le grandi città italiane sono di solito sature di appartamenti degli anni '60 e '70 che vengono messi in vendita in condizioni di conservazione medio – basse, con attrezzature e dotazioni che spesso risalgono all'epoca del cantiere e che propongono una modulazione degli spazi in linea con i criteri funzionali dell'epoca.
La presenza di un unico bagno molto ampio in un appartamento di circa 65 metri quadrati è dunque la regola, che però mal si adatta al vivere contemporaneo e che può facilmente essere modificata con opportune scelte progettuali.
Recentemente ho avuto l'opportunità professionale di studiare una di queste situazioni e, con qualche trucco, sono riuscita a ricavare due bagni nella stessa superficie occupata da un bagno preesistente, ottenendo così due nuovi ambienti distinti: un comodo lavamani per gli ospiti, accessibile tramite un piccolo disimpegno, e un bagno completo a servizio della camera da letto padronale.
A partire dalla dimensione iniziale di 160 x 391 cm, con una parete perimetrale leggermente inclinata, ho fatto erigere una tramezzatura divisoria in mattoni forati tradizionali lasciando circa 130 cm di lunghezza per il bagno secondario e i restanti 250 cm per quello principale.
In quest'ultimo ho cercato di integrare l'area lavabo con la doccia in un unico blocco funzionale, attestandoli su una parete con larghezza determinata dallo sviluppo lineare del lavabo scelto e cioè 90 cm (con residui 70 cm per l'installazione del cristallo – doccia). Proprio il lavabo è stata la sorpresa: Kenia di Ceramica Dolomite, studiato per le comunità perché aggregabile in serie, si è perfettamente adattato alla realtà di un bagno per abitazione, consentendo, con la sua profondità, ampiezza e resistenza, un uso flessibile come sanitario tradizionale e come vaschetta per il bagnetto di neonati.
Nella doccia molto ampia (160 x 80 cm) ho previsto la doppia installazione, sui lati corti, di un soffione e di una colonna per idromassaggio, Rei di Jacuzzi, dal carattere giovane, dinamico e dotata di un effetto pioggia ad azione rigenerante, di doccetta a mano con flessibile e di idromassaggio verticale con quattro getti.
La serie 500 di Pozzi Ginori ha risolto, con la ridotta profondità di wc e bidet, il problema di montare frontalmente i due sanitari mantenendo i necessari spazi d'uso (almeno 60 cm); la loro forma compatta a monoblocco si è perfettamente integrata nel disegno pulito, funzionale e lineare dell'ambiente.
Ho cercato poi di sottolineare il ruolo del divisorio lavabo/doccia attraverso un diverso rivestimento: un mosaico bianco ghiaccio 5 x 5 cm montato su rete a tutta altezza in contrasto con l'effetto mattone ottenuto con piastrelle 10 x 20 cm in un inedito colore verde pistacchio, entrambi della collezione Trasparenze di Ceramica Vogue.
L'organizzazione del secondo bagno non ha richiesto particolari sforzi progettuali; lavabo e wc della serie Colibrì 2 di Pozzi Ginori, semplice trattamento a smalto delle pareti perimetrali e pavimento in cemento grigio resinato, per non appesantire un ambiente dalle dimensioni così ridotte.
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