|
Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020, ribattezzato Io resto a casa, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, parla chiaro: bisogna evitare ogni spostamento tranne quelli motivati da:
In uno o più dei suddetti casi, una volta rientrati a casa, cosa fare per rendere sicuri gli ambienti domestici e proteggere chi li vive insieme a noi?
Ne parliamo con l'esperto, il Prof. Italo F. Angelillo, presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) e Ordinario di Igiene nell'Università della Campania Luigi Vanvitelli.
I coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un'altra principalmente attraverso la saliva, tossendo, starnutendo e attraverso il contatto diretto tra individui.
È stata segnalata, sebbene come evenienza rara, la trasmissione a seguito del contatto con materialefecale.
Un esempio di contatto diretto è quello tra le mani contaminate e la bocca, il naso o gli occhi.
Le scarpe, incluse le suole, non rappresentano un veicolo dell'infezione e non sono tra gli oggetti che necessitano di disinfezione.
Analogamente alle scarpe, lo zerbino deve essere sottoposto alle comuni procedure di detersione per assicurare adeguati standard igienico-sanitari.
Il vapore, in quanto calore allo stato umido, è in grado di ridurre la contaminazione microbica di superfici e oggetti.
È sempre buona norma, per prevenire infezioni, anche respiratorie, lavarsi frequentemente e accuratamente le mani, dopo aver toccato oggetti e superfici potenzialmente sporchi, prima di portarle al viso, agli occhi e alla bocca.
Per gli oggetti, possono essere impiegati disinfettanti a base di ipoclorito di sodio (0.1%-0.5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%).
Un discorso analogo vale pure per le buste e i prodotti della spesa che portiamo in casa.
La via di trasmissione da temere, ribadiamolo, è soprattutto quella respiratoria, non quella da superfici contaminate. È utile ricordare, però, l'importanza di una corretta igiene delle superfici e degli oggetti domestici riutilizzabili.
Per quanto riguarda le giacche e gli indumenti che indossiamo per le brevi e indispensabili uscite previste dal decreto Dpcm, è sufficiente il lavaggio con acqua calda e i comuni detersivi.
Le probabilità di contrarre una malattia infettiva in ambiente domestico sono basse.
Una buona pulizia delle stanze con acqua e comuni detergenti è, solitamente, sufficiente.
È importante pulire le superfici toccate più di frequente, ad esempio tavoli, maniglie, scrivanie, servizi igienici, rubinetti, lavandini.
Ulteriori precauzioni hanno senso solo in caso di quarantena o convivenza con persone potenzialmente esposte al virus. In questi casi, possono essere utilizzati disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o prodotti a base di cloro (candeggina) allo 0,5 % di cloro attivo.
Per quanto concerne la pulizia dei piani della cucina, possono essere usati disinfettanti quali alcol al 70%, acqua ossigenata allo 0,5% e ipoclorito di sodio allo 0,1%.
Se le superfici sono visibilmente sporche, è necessario, prima della disinfezione, pulirle con acqua e comuni detergenti.
Le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le corrette pratiche di igiene.
È buona norma manipolare con attenzione alimenti crudi o poco cotti di origine animale (carne, pesce, uova e latte), per evitare la contaminazione crociata con alimenti già cotti o da consumare crudi.
È opportuno poi:
In cucina, è sufficiente seguire le normali regole di igiene e sicurezza per la prevenzione delle infezioni trasmissibili con gli alimenti, ricordando che i coronavirus sono sensibili alle temperature di cottura e sono inattivati a 70°C.
È raccomandato, inoltre, non condividere le stoviglie, poiché i coronavirus si trasmettono con la saliva.
I rifiuti, in caso di quarantena obbligatoria, non devono essere differenziati, ma vanno chiusi con due o tre sacchetti resistenti e gli animali domestici non devono accedere nel locale in cui li riponiamo.
Se invece non si è positivi, la raccolta differenziata può continuare come sempre, con l'accortezza, se si è raffreddati, di smaltire i fazzoletti di carta nella raccolta indifferenziata.
Non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, come ad esempio cani o gatti, abbiano contratto l'infezione o possano essere una fonte di infezione per l'uomo.
A scopo precauzionale, però, si suggerisce alle persone contagiate da SARS-CoV-2 di limitare il contatto con gli animali, analogamente a quanto si fa con le altre persone del nucleo familiare.
Dopo il contatto con gli animali, si raccomanda di praticare il lavaggio delle mani con acqua e sapone per almeno 60 secondi.
Il corretto e accurato lavaggio delle mani prevede che queste vengano bagnate con l'acqua e che venga applicata una quantità di sapone sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani.
È necessario, quindi, massaggiarle, palmo contro palmo, con un movimento circolare e proseguire con la detersione posizionando il palmo destro sopra il dorso sinistro, intrecciando le dita tra loro e facendole scivolare le une tra le altre. Dopo aver ripetuto quest'ultima manovra invertendo la posizione delle mani, eseguire la stessa procedura posizionando le mani palmo contro palmo.
È importante pulire anche dita, pollici e polpastrelli.
Posizionando il dorso delle dita contro il palmo opposto, tenendole strette tra loro ed eseguendo un movimento rotatorio si igienizzano tutte le dita, escluso il pollice, per il quale è richiesta un'ulteriore manovra, che consiste nella frizione rotazionale del pollice stretto nell'altro palmo.
Per pulire i polpastrelli, invece, è necessario aiutarsi con il palmo della mano opposta, eseguendo energicamente dei movimenti rotatori su quest'ultimo. Al termine di queste manovre, risciacquare e usare una salvietta monouso per asciugare le mani e per chiudere il rubinetto, evitando di venire a contatto con la sua superficie.
Se non fossero disponibili acqua e sapone, utilizzare un disinfettante a base di alcol (almeno al 60%) per almeno 30-40 secondi, impiegando la stessa tecnica prevista per il lavaggio delle mani con acqua e sapone.
Un'attenzione particolare deve essere prestata nell'evitare il contatto tra i bambini e le persone anziane, soprattutto se affetti da patologie.
Tutte le fasce di età contribuiscono alla propagazione dell'infezione e gli effetti peggiori interessano gli anziani fragili.
Oltre la metà dei casi positivi, si concentra nei soggetti con più di 60 anni, oltre la metà delle persone decedute ha più di 80 anni e due terzi di queste ha tre o più patologie croniche preesistenti quali, ad esempio, diabete, malattie respiratorie croniche, cardiopatie e malattie oncologiche.
Le misure da adottare sono:
Infine, è importante non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani e lavarsi spesso le mani: dopo aver tossito/starnutito, prima, durante e dopo la preparazione di cibo, dopo essere andati in bagno, dopo aver toccato animali o le loro deiezioni o, più in generale, quando sono sporche.
|
||