Progetto Anaconda

Un enorme serpente di plastica servira' a produrre energia elettrica dal mare a basso costo.
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L'ultima frontiera dell'efficienza energetica a basso costo potrebbe essere rappresentata da un enorme “serpentone” marino.

L'idea è partita dal fisico americano in pensione Francis Farley, che l'ha progettata con il collega Rod Rainey.
Si chiama Anaconda, per via della sua forma lunga e sottile, ed è un progetto sperimentato dalla società britannica Checkmate Group, per sfruttare l'energia prodotta dal moto ondoso, che entro il 2014 potrebbe essere usato su vasta scala per produrre energia elettrica dalle acque dei mari che ospitano già centrali eoliche off shore, in modo da poter utilizzare i sistemi di trasmissione dell'energia alla terraferma già esistenti.

anaconda (fonte NewScientist)Il dispositivo è formato da gruppi di una ventina di tubi di gomma. Un'estremità di ogni tubo, riempito completamente d'acqua marina e disposto parallelamente all'arrivo delle onde, è ancorata al fondo del mare a 40-100 metri di profondità, mentre l'altra estremità è libera di fluttuare.
Ogni volta che un'onda colpisce la pelle del serpente si genera al suo interno un'altra onda che ne percorre tutto il corpo fino all'estremità: qui è presente una turbina che ne trasforma il movimento in energia elettrica.

Si calcola che un serpente di 200 metri di lunghezza e largo 7 metri è in grado di generare una potenza di 1 megawatt (il fabbisogno di circa 2000 case).

anaconda (fonte NewScientist)Il design molto semplice di questo tipo di meccanismo contribuisce a renderlo una soluzione a basso costo di realizzazione e manutenzione, così come il fatto che sia realizzato in gomma e non in metallo, e lo rende quindi preferibile per la sua economicità rispetto ad altri sistemi di sfruttamento delle onde del mare.

Per il momento il progetto, che è stato finanziato dall'Engineering and Physical Sciences Research Council è stato sperimentato solo in laboratorio ed è in fase di prototipo. Se ne prevede un'ulteriore fase di test in mare, con tubi di diametro compreso tra 0,25 e 0,50 m.

L'energia generata dalle onde del mare presenta oggi uno sfruttamento inferiore rispetto a quello di altre fonti pulite e conosce, naturalmente, maggiore sviluppo nei paesi che si affacciano sull'oceano.
Non è un caso che da qualche mese sono attivi al largo delle coste del Portogallo dei dispositivi simili ad Anaconda, costituiti da serpenti di 142 metri di lunghezza e 3,5 di diametro, per 700 tonnellate di peso ciascuno. La differenza, però, sta nel fatto che in questo caso è ancora utilizzato il metallo per realizzarli.

www.checkmateuk.com/seaenergy

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