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Negli interni contemporanei, l’ordine visivo e la libertà di disposizione sono fondamentali. Gli ambienti aperti, come open space e cucine a isola, richiedono soluzioni che portino energia e connessioni dove servono, senza antiestetici cavi o canaline a vista.
Le prese a pavimento rispondono a questa esigenza: portano corrente, dati e USB direttamente al centro della stanza, integrandosi nel pavimento e diventando parte del progetto d’arredo.
La loro utilità emerge soprattutto in spazi flessibili o multifunzionali. A differenza delle prese a parete, le versioni da pavimento eliminano vincoli fissi e permettono di spostare facilmente scrivanie, tavoli o isole cucina.
Sono particolarmente indicate in:
La soluzione ideale per un home office - Getty Images
Dal punto di vista estetico, la presa diventa un dettaglio quasi invisibile: chiusa, appare come una piccola placca a filo pavimento, in continuità con il rivestimento.
Le prese a pavimento si distinguono per materiali, grado di protezione e modalità di apertura. Prima di elencarle, è utile ricordare che la scelta dipende sempre dal tipo di ambiente e dal livello di protezione richiesto.
Tra le tipologie più diffuse troviamo:

Alcune linee includono finiture in acciaio satinato, alluminio anodizzato o ottone spazzolato, per integrarsi con pavimenti in gres, parquet o cemento.
L’Italia vanta diverse aziende che si distinguono per la qualità e la cura estetica dei sistemi elettrici integrati. Produttori come bticino, Vimar e Gewiss offrono modelli con linee pulite, moduli intercambiabili e opzioni di ricarica USB-C.
Le prese perfette da Vimar - foto Vimar
Altri marchi puntano su soluzioni modulari coordinate con placche e interruttori a parete, per un risultato coerente in tutto l’ambiente.
Le differenze principali tra i vari brand riguardano:
Confrontare i prodotti di più aziende permette di trovare il giusto equilibrio tra estetica, prezzo e prestazioni.
Installare prese a pavimento significa intervenire sull’impianto elettrico, quindi serve rispettare precise regole tecniche.
La Norma CEI 64-8 stabilisce i requisiti per gli impianti a bassa tensione, mentre il DM 37/2008 impone che ogni intervento sia eseguito da un elettricista qualificato e certificato.
Le prese devono avere un grado di protezione minimo IP44, che le rende resistenti a spruzzi e polvere. In ambienti più esposti, come cucine o spazi commerciali, è preferibile salire a IP55.
Ogni punto presa va collegato a una linea dedicata dotata di magnetotermico e differenziale.
La scelta del punto di installazione deve tener conto dell’arredo e del tipo di utilizzo. In genere, i luoghi più adatti sono:
Nei contesti professionali, come coworking o showroom, le prese a pavimento diventano un vero strumento di flessibilità, poiché permettono di riconfigurare facilmente gli spazi senza interventi invasivi.
La posa va pianificata prima della realizzazione del pavimento o durante una ristrutturazione, poiché le scatole da incasso devono essere integrate nel massetto.
L'importanza di una buona installazione - Getty Images
Le fasi principali sono tre:
In caso di pavimenti flottanti o rialzati, l’installazione è più semplice: la presa può essere collocata nello spazio tecnico tra i pannelli. Tuttavia, è sempre consigliabile affidarsi a un elettricista esperto per garantire sicurezza e conformità.
Il prezzo delle prese a pavimento dipende da materiale, design e dotazioni. In media, i modelli base in plastica o alluminio costano tra 40 e 70 euro, mentre le versioni in acciaio inox con coperchio a filo pavimento vanno da 100 a 150 euro.
Le torrette motorizzate o con più prese integrate possono arrivare a 250–300 euro, a cui si aggiungono circa 60–100 euro di posa per punto presa.
I marchi italiani citati offrono gamme per ogni budget: BTicino per chi cerca eleganza minimal, Vimar per finiture di pregio, Gewiss per installazioni tecniche e ambienti professionali.
Questi dispositivi richiedono poca manutenzione. È sufficiente pulire regolarmente la superficie e le guarnizioni per evitare accumuli di polvere o residui.
In ambienti umidi, si consiglia di controllare periodicamente la tenuta stagna e sostituire eventuali guarnizioni danneggiate.
Lunga durata e resistenza - Getty Images
Il corpo in acciaio o alluminio anodizzato garantisce lunga durata e resistenza al calpestio.
I moduli interni, se usurati, possono essere sostituiti senza smontare l’intera scatola. Un controllo annuale da parte di un tecnico è comunque raccomandato.
Le prese a pavimento non sono solo una scelta estetica. Portano ordine, comfort e sicurezza.
Eliminano i cavi a vista, riducono il rischio di inciampo e permettono di alimentare dispositivi anche lontano dalle pareti.
I vantaggi principali includono:
Per spazi ampi o multifunzionali, diventano un vero elemento di progettazione, al pari dell’illuminazione o della scelta dei materiali.
Non tutte le zone della casa sono adatte a questo tipo di presa. È meglio evitarle nei bagni, nei balconi o nelle aree di passaggio intenso. In alternativa, si possono scegliere modelli con grado IP più alto o installarli leggermente rialzati rispetto al pavimento.
Durante la progettazione, è importante prevedere un margine attorno al punto presa per garantire un’apertura agevole del coperchio, senza interferire con mobili o gambe di tavolo.
Le prese a pavimento rappresentano un’evoluzione silenziosa del comfort domestico. Portano ordine, libertà e tecnologia nel cuore della casa, senza rinunciare all’estetica.
Che si tratti di una ristrutturazione o di un nuovo progetto d’interni, pianificare correttamente questi punti di alimentazione significa ottenere ambienti più puliti, sicuri e funzionali.
Le soluzioni BTicino - foto Bticino
Una scelta discreta ma intelligente, che unisce funzionalità, design e innovazione, rendendo gli spazi domestici e professionali più fluidi, moderni e accoglienti.
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