In tempi di austerity, sviluppo sostenibile e green economy, anche il comfort abitativo deve adeguarsi alla necessità di riduzione dei consumi energetici.
In tempi di austerity, sviluppo sostenibile e green economy gli imperativi categorici dei comportamenti sociali riguardano i consumi, che devono essere ridotti al minimo necessario, e coinvolgono direttamente anche il comfort in casa, in particolare quello prodotto dalle moderne macchine di climatizzazione, per altro già progettate e certificate per funzionare con minimi assorbimenti elettrici.
Prima dell'installazione di una moderna pompa di calore è opportuno ricordare all'installatore di controllare sempre, con un tester, il voltaggio presente nell'abitazione. Il funzionamento elettrico di tutte le macchine è garantito entro un determinato range di voltaggio (194V - 254V) ed al di fuori di questi parametri le case costruttrici non ne assicurano più il corretto funzionamento nè rispondono circa eventuali danni causati da un errato voltaggio.
Le macchine di condizionamento devono avere una linea di alimentazione elettrica dedicata e separata dal resto dell'impianto elettrico e che sia protetta da un interruttore magnetotermico differenziale; in linea di massima, e nel rispetto delle attuali norme sugli impianti elettrici per le apparecchiature elettroniche presenti in casa, esse dovrebbero avere linee elettriche di alimentazione protette da differenziali di tipo A, mentre i carichi ordinari dovrebbero avere linee elettriche di alimentazione protette da differenziali di tipo AC.
Anche la scelta dei cavi elettrici richiede particolare attenzione in quanto un cavo di sezione inferiore, in rapporto alla lunghezza, di quella indicata dal costruttore sullo schema elettrico di riferimento, potrebbe causare un eccessivo surriscaldamento del cavo stesso fino a causare un principio d'incendio.
La casa costruttrice indica sempre sullo schema elettrico se la macchina interna deve essere alimentata tramite l'unità esterna e, infatti, ci sono anche i casi di alcune pompe di calore che possono essere avere alimentazioni distinte per la macchina interna e per la macchina esterna.
Potenze termiche ed elettriche
Le macchine di condizionamento di potenze e dimensioni superiori a quelle ordinarie possono avere dei compressori scroll o rotativi trifase, con quest'ultimi che sono obbligati a rispettare un senso di rotazione, e di conseguenza per farli funzionare correttamente è indispensabile rispettare la sequenza nel collegamento delle fasi.
Molte macchine di condizionamento sono dotate di un dispositivo anti-inversione di fase, per proteggere i motocompressori, in tal caso se l'alimentazione elettrica di una delle tre fasi è stata invertita, il motocompressore non funziona.
Spesso, a seguito di una ristrutturazione di una casa, occorre utilizzare macchine di climatizzazione con potenze tali che il contratto di fornitura standard per le abitazioni, pari a 3 kW, non è sufficiente a soddisfare tali richieste di potenza, insieme alle altre esigenze energetiche determinate dagli elettrodomestici comuni. Per questo motivo bisogna ricorre alla taglia successiva di potenza messa disposizione degli enti erogatori di energia elettrica, cioè quella da 6kW.
Tra i dati caratteristici di una pompa di calore ci sono la potenza termica, la potenza frigorifera e le corrispondenti potenze elettriche assorbite. Le potenze termiche e frigorifere sono espresse generalmente in BTU/h (British Thermal Unit per ora) o in kW, dove 1 kW è equivalente a 3412,14 BTU/h ed a 859,85 kcal/h (kilocalorie per ora).
Per una tipica macchina a pompa di calore, caratterizzata da una capacità termica di 9700 BTU/h, corrispondenti a 2,84 kW, ed una capacità frigorifera di 8700 BTU/h, corrispondenti a 2,55 kW, le potenze assorbite in inverno ed in estate sono rispettivamente pari a circa 0,70 e 0,75 kW. I rapporti tra le potenze termiche fornite e quelle elettriche assorbite d'estate e d'inverno definiscono i noti coefficienti di prestazioni EER (efficient energy ratio ) e COP (coeficient of performance).