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Quella del parquet è una scelta forte perché questo tipo di finitura dona carattere estetico e sensoriale al pavimento dei nostri ambienti.
Scegliere il parquet significa deciderne la tipologia, l'essenza, il colore, la finitura, la modalità di posa, se incollata o flottante e, ultimo ma molto importante, bisogna scegliere il giusto schema di posa, che ha un rilievo funzionale ed estetico.
Proprio degli schemi di posa ci occuperemo in questo articolo, portando l'attenzione sulle svariate tipologie esistenti e consapevoli che, dati gli schemi più generali, ci possono essere infinite varianti frutto dell'estro e della volontà del progettista e del committente.
Per determinate quale sia lo schema di posa più adatto al nostro caso è necessario tenere in considerazione alcuni fattori che condizionano fortemente il risultato finale e l'effetto che si vuole ottenere.
Primi tra tutti sono i fattori dimensionali dell'ambiente in cui si va ad intervenire.
Se ci troviamo, infatti, in ambienti di notevoli dimensioni, è bene fare uso di listoni grandi, che sono molto di moda oggi, questo perché una tale misura non farà altro che accentuare le potenzialità di quello spazio, in perfetto equilibrio con la sua ampiezza.
Viceversa, in ambienti piccoli è bene impiegare formati piccoli, in modo da non far sembrare ancora più stretti gli spazi e con lo scopo anche di risparmiare sui materiali. Con listoni grandi ci ritroveremmo in questo caso con molto sfrido e con degli spezzoni molto brutti negli angoli.
Analogamente la nostra scelta sarà dettata anche dalla geometria dello spazio.
Se abbiamo ambienti stretti e lunghi l'orientamento parquet viene in genere suggerito nel verso parallelo alla parete più lunga, per avere una certa armonia visiva.
Se ci troviamo di fronte ad un lungo corridoio la regola vorrebbe che i listelli corressero nella direzione di percorrenza del corridoio stesso, ma l'effetto sarebbe quello di un corridoio ancora più lungo.
Per questo, in genere, suggerisco di optare per disegni che spezzino questo effetto e rendano il tutto più dinamico, con uno schema a quadri o a spina per esempio.
Guardare poi allo stato delle pareti, se sono a squadro o meno, perché secondo la condizione trovata si opterà per una posa dritta o diagonale.
Ultima cosa da considerare rispetto alla geometria è l'apertura della porta di ingresso. Per dare una buona sensazione a chi entra è bene sempre che il verso posa parquet sia parallelo alla porta e che i listelli vengano posati in modo da non avere brutti spezzoni proprio sulla soglia.
La luce è un altro elemento importante perché essa amplifica pregi e difetti.
Nel caso del legno il pregio da evidenziare sono le venature, che risalteranno meglio se i listoni verranno posizionati con il lato lungo perpendicolare alla finestra o comunque alla fonte di luce, sia essa naturale o artificiale.
Lo schema di posa parquet è molto legato anche allo stile della casa, perché è un segno forte che la caratterizzerà e che quindi va studiato con cura.
Gli schemi più semplici sono quelli che potremmo definire passepartout, nel senso che li possiamo adattare a qualsiasi situazione, da quella più classic style a quella minimal. Lì un ruolo molto importante lo giocheranno poi il colore e la finitura.
Gli schemi alla francese o quelli a lisca di pesce sono molto raffinati e andranno meglio in situazioni molto eleganti e più classiche.
Da ultimo consideriamo il fattore economico.
Una posa parquet a correre o comunque a liste parallele sarà più semplice e quindi costerà meno rispetto a quella che richiede una posa a mosaico o comunque con dei disegni particolari.
Come si è detto esistono svariati schemi di posa parquet.
Individueremo quelli principali e di ognuno daremo indicazioni su vizi e virtù, evidenziando le condizioni in cui sono preferibili alcuni piuttosto che altri.
Il primo tipo è la posa parquet a correre, molto semplice perché i listelli vengono posizionati tutti a seguire una stessa direzione. In genere si preferisce la direzione parallela alla parete più lunga come si è detto, ma se, nonostante la regola base, si vuole dare un effetto visivo di ampliamento dello spazio, si può optare per la direzione perpendicolare a quella più lunga.
Questo tipo di posa può seguire inoltre una direzione dritta o diagonale a 45° o 30°.
Qualora, infatti, si volesse creare un effetto particolarmente dinamico o i muri non fossero a squadro, si opterà per la seconda soluzione, in modo da non accentuare le irregolarità del perimetro della stanza.
La posa a correre, detta anche a cassero può essere regolare, irregolare o parallela.
La posa regolare è detta anche all'inglese ed è costituita da listelli che vengono posizionati parallelamente ma sfalsati in modo tale che i lati corti di ognuno di essi si trovino esattamente al centro del listello precedente.
Questo tipo di scelta rende l'ambiente sobrio ed elegante.
La posa parquet a correre irregolare è detta anche a tolda di nave ed è come la precedente, ma in questo caso lo sfalsamento non segue un disegno, bensì va in modo irregolare appunto.
Infine, la posa a correre parallela è quella in cui i listelli vengono posti tutti in parallelo senza sfalsamenti. La posa parallela da' un senso di ancora maggiore ordine e pulizia alla vista.
La seconda tipologia di posa parquet è quella a spina di pesce, di cui non ne esiste un solo tipo.
C'è, infatti, la spina di pesce singola, quella doppia e quella tripla, che amplificano ancora di più l'effetto dinamico di questo schema, particolarmente indicato in ambienti classici, in assenza di mobili e tappeti che la coprano troppo, non facendone risaltare la bellezza.
In linea generale i listelli vengono disposti in modo da formare una V accostandoli semplicemente gli uni agli altri e con i bordi tutti squadrati.
Un tipo particolare di lisca di pesce è lo chevron, molto diffuso nel XVI secolo in edifici nobiliari, ma oggi utilizzato anche in ambienti contemporanei.
Esso consiste in una spina di pesce formata da listelli che vengono disposti a formare una V con le giunzioni tagliate a 45 o a 60°.
Un'altra tipologia di posa parquet molto adatta ad ambienti classici è quella a mosaico o detta anche a quadri, in cui i listelli vengono posizionati in modo da creare un vero e proprio disegno mosaicato in genere contenuto in un quadrato.
Esistono diverse varianti di questo mosaico. Tra i tanti ricordiamo:
- il Versailles
- lo Aremberg
- lo Chantilly
- lo Chalosse
A questi schemi che la storia ci ha messo a disposizione oggi se ne aggiungono diversi, nati dalle sperimentazioni delle varie case produttrici.
Sono schemi di posa che nascono dalle particolari forme dei singoli elementi e che rendono l'ambiente in cui vengono posati molto dinamico.
Un esempio è lo schema a cubo, che vediamo in questa immagine
O lo schema a intreccio di quest'altra soluzione.
Infine, le tipologie di schemi più semplici che abbiamo elencato, in particolare quelle a correre e quelle a spina di pesce, possono essere racchiuse all'interno di una fascia perimetrale che arricchisce ulteriormente il disegno, detta fascia a bindello.
Unica attenzione da prestare è di non posizionare mobili che coprano questi bordi, in modo che siano visibili in tutta la loro bellezza.
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