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I ponteggi sono opere provvisionali, ovvero strutture di servizio di tipo temporaneo non facenti parte integrante della costruzione, che vengono allestite o impiegate per la realizzazione, la manutenzione e il recupero di opere edilizie.
La loro presenza durante le varie fasi di lavorazione è necessaria per tutti i lavori in quota ad altezza superiore a 2 metri rispetto a un piano stabile, poiché essi evitano la caduta di uomini e oggetti dall'alto.
I materiali utilizzati per realizzarli possono essere il legno e il metallo, nella fattispecie l'acciaio, con i quali si ottengono una una serie di elementi, che collegati tra loro permettono di ottenere una struttura rigida.
I tipi più comuni sono:
- ponteggi in legname;
- ponteggi metallici a tubi e giunti;
- ponteggi metallici a telai prefabbricati;
- puntelli e strutture di puntellamento;
- trabattelli, che possono essere su ponti o su ruote;
-pPonti sospesi fissi e motorizzati.
I ponteggi in legno sono opere provvisionali ormai in disuso, essendo state sostituite dai ponteggi metallici. Entrambi le tipologie possono essere fisse o mobili e sono normate dall'allegato XVIII del D.Lgs 81/2008.
Gli elementi verticali dei ponteggi si chiamano montanti; questi, per altezze maggiori di 8 metri vengono accoppiati tra loro per garantire maggiore sicurezza e solidità alla struttura di ponteggio che si sta realizzando. Gli elementi orizzontali si chiamano correnti, l'interasse verticale massimo tra questi è di 2 metri.
Un ponteggio si compone anche di: traversi, la cui distanza massima non dovrà essere superiore a 1,20 mt; di un parapetto, che dovrà distare in verticale dal calpestio al massimo 1 mt e da una tavola fermapiede di altezza minima di 20 cm, con una distanza massima tra fermapiede e parapetto di 60 cm.
I ponteggi metallici sono quelli più diffusi al giorno d'oggi per versatilità e sicurezza e vengono utilizzati per interventi di manutenzione o restauro di fabbricati già esistenti.
Questi si compongono di una struttura reticolare, permettono il transito di materiali e lavoratori da una parte all'altra in quota lungo il perimetro dell'edificio e hanno la funzione di eliminare i pericoli di caduta degli stessi dall'alto.
Per alcuni lavori di riparazione o finitura, operazioni urgenti e di breve periodo, non conviene costruire un ponteggio fisso, ma può essere utile usare degli apparecchi mobili per raggiungere punti di difficile accesso, che prendono il nome di ponteggi mobili e sono ponti su ruote a torre o ponti sospesi.
I ponteggi in acciaio fissi, invece, si utilizzano per opere più importanti e affinché siano a norma devono essere accompagnati dai seguenti documenti:
- libretto, che contiene una serie di dati tra cui la descrizione degli elementi con dimensioni, tolleranze ammissibili e schema dell'insieme; resistenza dei materiali e coefficienti di sicurezza adottati; prove di carico cui sono stati sottoposti i vari elementi; calcolo del ponteggio secondo varie condizioni di impiego, in funzione dei carichi previsti; schemi-tipo di ponteggio con l'indicazione dei massimi ammessi di sovraccarico, di altezza dei ponteggi e di larghezza degli impalcati, per i quali non sussiste l'obbligo del calcolo per ogni singola applicazione.
- il PIMUS, viene redatto su richiesta del datore di lavoro da un persona competente considerando sempre lo svolgimento dei lavori in sicurezza. Il PIMUS è redatto per il montaggio, l'uso e lo smontaggio dei ponteggi;
- l'autorizzazione ministeriale, da richiedere al fabbricante.
Solo per alcuni casi previsti dalla norma è necessario presentare anche un progetto a firma di un ingegnere o un architetto.
Tra i casi che la norma propone, vi sono i ponteggi realizzati come combinazione di ponteggi di tipo diverso, oppure ponteggi con altezza maggiore di 20 metri oppure per ponteggi non conformi agli schemi costruttivi. In questi casi il progetto dovrà essere composto oltre che da disegni esecutivi, anche da una dettagliata relazione di calcolo con le condizioni di carico.
Tra i ponteggi metallici abbiamo:
- i ponteggi a tubi e giunti, costituiti da elementi tubolari collegati per mezzo di appositi giunti serrati ai tubi, il tutto posato in opera su apposite basette d'appoggio che hanno la funzione di stabilizzare il sottofondo e di superare eventuali dislivelli, in modo da garantire l'orizzontalità del ponteggio.
I giunti possono essere di tre tipologie: girevole, ortogonale e semplice, dipende dalle varie circostanze e dalle esigenze di progetto. I vantaggi di questa tipologia di ponteggio sono la versatilità dei sistemi di assemblaggio, poiché, essendo liberi da schemi e da dimensioni predefinite, possono essere usati per opere particolari anche se molto articolate.
Tra gli svantaggi, invece, vi è un costo maggiore e un tempo di montaggio superiore.
- i ponteggi a telai prefabbricati, sono costituiti da elementi prefabbricati, i telai.
Ogni telaio è formato da due montanti collegati tra loro attraverso un traverso; i montanti, assemblati tra loro, compongono la struttura del ponteggio, che è sempre diversa caso per caso. Il telaio si presenta nei due schemi strutturali a T oppure ad H, che possono essere fissati a loro volta con due tipologie di attacchi, a boccole o a perni.
Tra i vantaggi di questa tipologia di ponteggio vi sono la semplicità di montaggio e i tempi rapidi. Tra gli svantaggi invece vi è la geometria di impiego limitata legata alla presenza di telai e connessioni piuttosto rigide.- ponteggi multidirezionali a montanti e traversi prefabbricati, in cui gli elementi che costituiscono il ponteggio sono una serie di aste alle quali sono fissate delle corone forate che consentono la multidirezione della ponteggiatura. I ferri orizzontali, con lunghezza variabile, danno alla ponteggiatura la distanza tra le varie stilate di ponteggio. Sono molto convenienti poiché adatti a opere complesse e occupano poco spazio durante la fase di stoccaggio e trasporto; al contempo, sono tuttavia molto costosi.
I carichi di servizio sugli impalcati determinano varie tipologie di ponteggio in funzione dell'altezza del ponteggio e dei carichi.
Per i ponteggi metallici di altezza non superiore a 20 metri si hanno tre tipologie:
- 150 kg/mq per ponteggi da manutenzione;
- 300 kg/mq per ponteggi da costruzione;
- 450 kg/mq per piazzole di carico.
Per i ponteggi di altezza maggiore a 20 metri sono distinte 6 classi:
- classe 1: Lavori di ispezione. Carico di sevizio - aggiuntivo rispetto alle azioni previste per i carichi movimentati - per impalcati di mensole di estrazione dei tunnel q = 75 kg/mq;
- classe 2: Lavori di manutenzione (pitturazione, pulitura di superfici, intonacatura, riparazione ecc.) senza deposito di materiali salvo quelli immediatamente necessari q=150 kg/mq;
- classe 3: Lavori di manutenzione con limitato deposito di materiali necessari per il lavoro giornaliero q = 200 kg/mq
- classe 4: Lavori di costruzione (muratura, getti in calcestruzzo ecc.) q =300 kg/mq;
- classe 5: Deposito di materiali (piazzole di carico) q = 450 kg/mq;
- classe 6: Lavori di muratura pesante, vie di transito per veicoli leggeri q = 600 kg/mq.
I carichi che un ponteggio può sopportare sono un elemento fondamentale durante la fase di progettazione, ma bisogna anche considerare una serie di problematiche tecniche che riguardano ad esempio la presenza di un passo carrabile, oppure di marciapiedi e di strade altamente trafficate. Inoltre, bisogna rilevare la presenza di eventuali linee elettriche aeree catenarie, linee ferroviarie, linee telefoniche, se vi è la necessità di installare una gru, etc.
Oltre alle problematiche tecniche ci sono anche delle problematiche ambientali di cui tener conto, come l'esposizione al vento, la posizione geografica, l'altitudine, l'altezza dell'edificio, la conformazione delle fondazioni del terreno e la sua pendenza.
Sicuramente la scelta di una tipologia di ponteggio piuttosto che un'altra dipende dalle caratteristiche specifiche del fabbricato, come l'altezza dell'edificio e la sua geometria, il tipo di facciata e il tipo di intervento da realizzare.
Elemento fondamentale è il rispetto delle distanze degli elementi del ponteggio dall'edificio nonché la presenza di tutti i dispositivi di sicurezza che proteggano dalla caduta di oggetti e persone dall'alto. Ecco alcune piccole indicazioni:
- l'altezza dei montanti deve superare di almeno 1,20 mt l'ultimo impalcato;
- le andatoie devono avere larghezza non minore di 0,60 m, quando siano destinate soltanto al passaggio di lavoratori e di m 1,20, se destinate al trasporto di materiali;
- la pendenza non deve essere maggiore del 50%;
- gli impalcati e i ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza di 2,50 m;
-il ponteggio ad altezza del primo impalcato dovrà essere sempre dotato di parasassi (mantovana) a 45° a protezione contro la caduta di materiali dall'alto.
Fondamentale è anche la disposizione degli ancoraggi, ovvero, gli elementi che vincolano il ponteggio a una struttura idonea a sopportare le azioni ad essa trasmesse, in modo che ne resti impedito il movimento e resti stabile contro il ribaltamento e la caduta.
Questi devono essere disposti almeno ogni due piani, ogni due impalcati e ogni 22 mq.
Inoltre, è obbligatorio per tutti i lavoratori adottare tutti i DPI prescritti nel PSC, i quali, cambieranno a seconda delle lavorazioni che interessano l'edificio su cui è stato installato il ponteggio.
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