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La gens Pompeia, discendente dagli Oschi primi popoli italici, si stabili nella futura Pompei nella seconda metà del VII secolo a.C. Seppur le prime tracce risalgono al VI secolo a.C., in quel periodo la città, ancora piuttosto piccola, non aveva un vero e proprio centro abitato ma più probabilmente era formata da un piccolo agglomerato di case intorno al nodo commerciale.
Essendo un nodo di passaggio importantissimo tra il Nord ed il Sud essa ricevette gli influssi di diverse popolazioni, divenendo un rilevante fulcro commerciale.
Era il 24 agosto del 79 d.C quando la vita di Pompei si bloccò come in un fermo immagine.
L'eruzione del Vesuvio mise fine alla sfarzosa città di Pompei sommergendola sotto 7 metri di cenere e lapilli. Circa altre settanta ne sono seguite, fino a quella recente del 1944.
La città però aveva già in precedenza avuto un precedente danno nel 62 d.C, quando un violento terremoto, la distrusse in parte.
Per fortuna dal 1748, anno in cui Carlo VII di Borbone re di Napoli avviò i primi scavi scientifici, si cerca di recuperare materiale prezioso.
Sebbene cristallizzata nel tempo in quell'attimo, la si sta oggi portando totalmente in superficie ed è il secondo sito archeologico più visitato al mondo.
Le ricche decorazioni delle ville patrizie, i pregiati affreschi, i minuziosi mosaici, le pregevoli decorazioni parietali, le innumerevoli fontane ed i ninfei, sono indice di quanto alto fosse il tenore della vita nella spregiudicata e disinvolta Pompei, dedita anche al culto dei piaceri della gola e della carne.
La varietà tipologica e stilistica è varia ma soprattutto di qualità eccelsa.
Numerosissimi sono i mosaici geometri eseguiti in bianco e nero o nelle sfumature naturali del marrone (opus tessellatum soprattutto per l'ornamentazione dei pavimenti), ma molte sono anche le rappresentazioni di scene quotidiane spesso realizzate con colori policromi e tessere minuscole tagliate con grande precisione (opus vermiculatum).
Le rappresentazioni che abbelliscono le case ed i palazzi della riscoperta Pompei, hanno sempre destato ammirazione e stupore.
Lo scrupoloso approfondimento storico, strumento fondamentale di conoscenza, cristallo oculare di lettura delle varie opere e delle diverse tecniche, ha permesso al Magister Tectorius, Salvatore Squillante, di riprodurre brani di affreschi delle antiche ville pompeiane.
Attraverso la ricerca, il gusto si è affinato alla conoscenza ed alla sensibilità di quell'epoca che coniugato alla lunga ricerca sulle tecniche di esecuzione e sui prodotti naturali, ha permesso all'artista di poter realizzare vere e proprie riproduzioni e brani di affreschi delle antiche ville pompeiane.
Interprete autorevole e raffinato della cultura Pompeiana, con l'azienda Megaron, riesce a ricostruire, utilizzandio prodotti naturali autenticamente impiegati dagli antichi pompeiani, le magiche atmosfere dei quella lussuosa epoca.
L'impiego di materiali ricercati come pasta vitrea, pietre dure e smalti vetrosi, i temi e le tecniche utilizzate offrono la possibilità di rievocare emozioni passate: scene figurate di battaglia, di gladiatori, di caccia, di sacrificio, divinità o figure mitologiche, raffigurazione di animali, di soggetti architettonici e di elementi musicali.
Una testimonianza vivente ed attuale della collettività e della società in un momento preciso della storia passata che non trova il suo equivalente in nessuna parte del mondo.
Si aprono, grazie a questi strappi, nuove possibilità di impiego, laddove la fantasia potrà essere di supporto alla colta citazione. MEGARON design italiano & mosaico
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