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Dagli anni Settanta in poi, la società è stata ribattezzata dagli storici e dai mass media come società dei consumi, figlia di un periodo post bellico in continua evoluzione, nel quale la rinascita e il benessere si identificavano con l'acquisto di beni.
Senza passare per le teorie capitalistiche di Marx, ciò che più ci interessa di tale aspetto è l'impatto che tale eccessiva produzione ha avuto sull'ambiente.
Lo sfruttamento del territorio per la realizzazione di impianti industriali ha avuto effetti devastanti sul nostro pianeta, in maniera diretta, attraverso l'inquinamento dell'aria e delle falde acquifere.
In maniera indiretta la continua produzione di beni di prima necessità e non, ha portato un notevole incremento della quantità di rifiuti prodotti giornalmente dal singolo cittadino.
Contestualmente a tali sviluppi, e soprattutto negli ultimi anni quando diventa forte la necessità di fermare l'inquinamento e di spingere le nuove generazioni ad avere una maggiore consapevolezza in campo ambientale, moltissime sono le iniziative prese a favorire la tutela delle nostre città e degli ecosistemi.
Prime tra tutte, sono le iniziative eco in ambito domestico, essendole nostre abitazioni la prima fonte di emissioni nocive nell'aria e il luogo nel quale vengono prodotti la maggior parte dei rifiuti.
Uno dei prodotti maggiormente utilizzati in casa, soprattutto in cucina, per il confezionamento dei prodotti, per il loro trasporto o per quello dei rifiuti, è la plastica.
La plastica presenta numerosi pregi: è lavorabile, resistente, idrorepellente, ed economica, ma in quanto derivato del petrolio, presenta numerosi limiti.
Il processo di degradazione naturale richiede secoli, mentre per essere smaltito il prodotto deve essere riciclato o stoccato in discariche dove viene bruciato in inceneritori, provocando emissioni nell'atmosfera.
Per ovviare a tale problematica, sul mercato è stata introdotta una nuova plastica denominata bio perché biodegradabile e proveniente da materie prime naturali: fecola o bucce di patata, amido di mais, zucchero, grano, etc.
Con questi prodotti non solo la plastica si decompone naturalmente in pochi mesi, ma la stessa funge anche da concime nel terreno in cui viene posta.
Molte sono le aziende, anche italiane, che si sono cimentate nella produzione della bioplastica: tra queste Bio-On con il suo prodotto Minerv-Pha, poliestere lineare prodotto in natura da una fermentazione batterica di zucchero.
Più di cento differenti monomeri possono essere uniti da questa famiglia per dare vita a materiali con proprietà estremamente differenti: possono essere creati materiali termoplastici o elastomerici, con il punto di fusione che varia da 40 a oltre 180°C.
Si tratta di un biopolimero PHA ad elevata prestazione con ottime proprietà termiche. Sostituisce inoltre prodotti altamente inquinanti come PET, PP, PE, HDPE, LDPE.
Il prodotto accentua il suo fattore di biodegradabilità in acqua batteriologicamente non pura, ad esempio nella acque di un fiume o del mare. La biodegradabiltà in acqua si sviluppa a temperatura ambiente e senza nessuna forzatura, per decomposizione, consentendo ad un buon bio polimero la biodegradazione completa in pochi giorni.
Se uniamo queste caratteristiche alle performance iniziali del biopolimero, ossia resistenza, flessibilità, stampabilità, si riesce facilmente a comprendere la qualità finale del prodotto.
Un'altra azienda specializzata nella produzione di plastica dallo stampo ecologista è la Novamont con Mater-Bi®, un'innovativa famiglia di bioplastiche che utilizza componenti vegetali, come l'amido di mais, e polimeri biodegradabili ottenuti sia da materie prime di origine rinnovabile che da materie prime di origine fossile.
I Mater-Bi® si presentano in forma di granuli e possono essere lavorati secondo le più comuni tecnologie di trasformazione delle materie plastiche, per realizzare prodotti dalle caratteristiche analoghe o migliori rispetto alle plastiche tradizionali, ma perfettamente biodegradabili e compostabili.
Nell'ampia famiglia Mater-Bi® , i più recenti gradi di seconda generazione nascono dalla ricerca su materie prime ottenute da oli vegetali.
Questo nuovo filone di prodotti si aggiunge in modo sinergico alla già consolidata tecnologia di lavorazione degli amidi.
Tutti i Mater-Bi® sono biodegradabili in compostaggio.
Alcuni di essi compostano nelle più severe condizioni date dal compostaggio domestico; altri ancora biodegradano in suolo.
Le applicazioni sono le più svariate: in ambito domestico con piatti, posate, bicchieri, vassoi o imballaggi, fino ad arrivare al settore agricolo, agli accessori, giocattoli, etc.
Le soluzioni alternative alla plastica propriamente detta sono, quindi, molteplici: basta scegliere tra quelle disponibili sul mercato e affidarsi al proprio buonsenso; adottare dei comportamenti corretti dal punto di vista ambientale aiuta tutti noi a migliorare lo stile di vita e a rispettare l'ambiente che ci circonda.
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