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La possibilità di realizzare una piscina residenziale nel giardino privato è sicuramente un sogno di molte famiglie ma, quando ci si approccia all'argomento, è inevitabile scontrarsi con costi, permessi, burocrazia e norme da rispettare.
Questi aspetti possono creare confusione e dubbi, perciò, quanto segue spiegherà quali sono i permessi necessari per installare una piscina interrata o fuori terra nel proprio giardino e che differenza c'è tra le due tipologie.
Le piscine residenziali sono tutte le piscine che hanno un utilizzo prettamente familiare, sono quindi escluse le piscine condominiali, dei b&b, hotel e piscine pubbliche propriamente intese.
Avere una piscina residenziale, interrata o fuori terra nel proprio giardino è la soluzione ideale per chi desidera un'oasi di relax e divertimento dove trascorrere piacevoli momenti in compagnia di amici e con la propria famiglia.
La piscina interrata richiede ampi spazi: un giardino medio grande dove sia possibile effettuare scavi e opere edili avendo i relativi permessi edilizi.
Quest'ultima offre massima flessibilità in termini di design, dimensioni, forme, accessori in relazione al proprio spazio oltre ad un'ampia scelta di materiali ma è d'obbligo seguire un iter di permesso a costruire in relazione al Comune in cui si è ubicati e bisogna rivolgersi ad un tecnico abilitato.
Le piscine fuoriterra, invece, sono la soluzione ideale per chi desidera arredare spazi esterni della propria casa in modo elegante e innovativo.
Si può scegliere una mini piscina idromassaggio di design oppure una delle classiche piscine esterne fuori terra, con una struttura resistente e facile da montare.
Tra le tecnologie costruttive di piscina interrata più utilizzate troviamo la classica piscina realizzata in opera in calcestruzzo, la piscina a pannelli d'acciaio e la piscina in casseri EPS (polistirene espanso sinterizzato).
A livello normativo tutte queste tecnologie richiedono un iter simile; a seconda del comune potrebbero esserci alcune variazioni, come ad esempio la relazione antisismica, i vincoli paesaggistici o storici.
In ogni caso la realizzazione di una piscina interrata è un'opera complessa, che necessita l'intervento di personale qualificato, permessi e autorizzazioni comunali.
Nulla va lasciato al caso e ogni scelta deve essere ragionata.
In Italia non è presente un regolamento uguale per tutte le Regioni, le norme, i contenuti dell'iter autorizzativo e le tempistiche non sono uniche per tutti.
Nelle Regioni con alte percentuali di territorio sottoposto a vincoli storici o paesaggistici possono volerci anche anni per ottenere il permesso a costruire della piscina interrata.
In primo luogo bisogna scoprire se il terreno sul quale verrà edificata la piscina è sottoposto a vincoli o restrizioni riguardo le caratteristiche progettuali.
Solo in seguito ci si potrà rivolgere all'ufficio edilizia privata del proprio Comune di residenza e presentare in comune la SCIA.
La segnalazione certificata di inizio lavori è un documento redatto dal proprio tecnico che riporta tutte le caratteristiche dell'impianto che si andrà a realizzare: dimensioni, materiali, qualità costruttive, impiantistica e dove l'acqua viene presa e poi scaricata.
Il Comune ha 30 giorni di tempo per muovere obiezioni sulla documentazione presentata dal privato, intanto i lavori possono cominciare.
Se invece il terreno è sottoposto a qualche vincolo, che sia paesaggistico o urbanistico, oppure se la piscina interrata presenta un volume maggiore del 20% dell'edificio principale è necessario richiedere il permesso per costruire facendo domanda al SUE (sportello unico edilizia).
Solo in seguito sarà possibile presentare in Comune la SCIA e iniziare i lavori.
Finiti i lavori di costruzione, sempre al professionista che si è occupato della SCIA, spetta il compito di presentare la Dichiarazione di conformità al Comune, al quale va segnalata la fine dei lavori della piscina esterna.
La norma UNI EN 16713 del 2016 (parti 1, 2 e 3), specifica i requisiti e i metodi di prova relativi alla filtrazione di elementi o materiali filtranti di unità o sistemi di filtrazione, progettati per l'utilizzo nelle piscine domestiche.
L'ultimo step è l‘accatastamento della piscina, un passaggio fondamentale affinché l'impianto porti ufficialmente valore alla casa.
Una piscina che supera gli 80 mq di superficie potrebbe far subire una variazione sulla classificazione catastale a casa di lusso.
La piscina fuori terra, è l' unica che non richiede alcuna autorizzazione comunale.
Più precisamente dipende dalla tipologia di fuori terra e dalla composizione del kit scelta.
Le piscine fuori terra Classic Laghetto o l'alternativa simpatica POP! by AstralPool non necessitano di alcuna autorizzazione.
Questi modelli di piscine sono smontabili in poche ore e non sono vincolate al terreno.
Non necessitano di alcuna opera edile per la loro installazione se non di poggiare su un terreno pianeggiante e di interporre, fra il telo della piscina e il piano di appoggio, un ulteriore telo (erba sintetica drenante ad esempio) prima dell'installazione.
L'alternativa è la spa privata con mobile, perfetta per il giardino, per una terrazza oppure per una frazione di spazio dedicata al relax. Questa, è la sintesi perfetta tra benessere e funzionalità.
Le Spa private con mobile sono uno dei migliori investimenti per la salute ed il benessere della famiglia.
I tanti modelli tra cui Playa Living di AstralPool soddisfano le esigenze più diverse, garantendo sempre alte performance, design unici eprestazioni impareggiabili.
Invece, le piscine seminterrate, pedanate e terrazzate fanno sempre parte della famiglia delle piscine fuori terra.
Questa tipologia di realizzazione è forse la più versatile in quanto per seminterrato si possono intendere diverse tipologie di installazione:
I modelli di piscine Classic o Dolce Vita by Piscine Blue&Green sono un esempio di piscina pedanata (fuori terra) a cui viene costruito attorno un pedanamento.
Questi pedanamenti, costruiti a piacere del cliente e con varie finiture estetiche (deck, legno, pietra), permettono di realizzare delle vere e proprie zone solarium a fianco di uno o più lati della piscina.
L'effetto che ne deriva è quello di avere la percezione di essere accanto a una piscina interrata nel momento in cui si sta sulla zona solarium realizzata, unito alla praticità della piscina fuori terra.
A livello normativo, per le piscine fuori terra bisogna fare attenzione ad un unico particolare: se si opta per una fuori terra Classic, Pop o Dolce Vita, si dovrà fare in modo di costruire un pedanamento che non necessiti dell'uso di calcestruzzo.
La piscina Dolce Vita, essendo una piscina autoportante, risulta essere idonea all'applicazione su terrazzamento o l'installazione su terreni in pendenza.
Il risultato finito è simile a quello del pedanamento con la differenza che si sfruttano dei terrazzamenti naturali esistenti o un terreno in pendenza.
In caso di terrazzamenti, i lati della piscina che rimangono a vista fuori terra sono già esteticamente gradevoli grazie alle varie pannellature disponibili da catalogo o tramite dei rivestimenti personalizzati.
Anche da Leroy Merlin è possibile acquistare differenti modelli di piscina fuori terra, dalla rettangolare Summer Waves 18FT Frame pool alla piscina fuori terra ovale Gre 790089 di dimensioni 365 x 590 cm.
Come già accennato, non sono necessarie autorizzazioni a meno che non si debba realizzare il battuto, costruire un muro di contenimento o realizzare uno scavo per creare la sezione di un terreno in pendenza.
In questi casi sono necessarie delle autorizzazioni che abilitino il movimento di terra o la costruzione.
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