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Tante volte abbiamo parlato di fotovoltaico mettendo in luce non solo le problematiche e le soluzioni impiantistiche ma anche, sempre più spesso, la necessità di coordinare, nell'installazione di un impianto, aspetti funzionali ed esigenze estetiche.
Questo aspetto diventa preponderante soprattutto in contesti di particolare pregio architettonico o ambientale nei quali l'incidenza visiva degli elementi deve essere attentamente valutata e, anzi, diventa nodo fondamentale della progettazione.
Un testimonianza di quanto questo impegno incide sull'opera di alcuni progettisti italiani sta, ad esempio, nel risultato dell'edizione 2010 del Concorso di idee internazionale, organizzato da Marevivo in collaborazione con ENEA, CITERA e GSE, L'energia solare per le isole minori italiane.
Obiettivo della competizione era presentare, sotto la forma di un progetto redatto da professionisti o di una tesi laurea, un dispositivo, un impianto o un sistema impiantistico innovativo e a basso impatto ambientale, tale da poter essere adottato nell'ambito paesaggistico e socio- culturale proprio delle isole minori italiane.
La vittoria in due categorie differenti è stata condivisa tra il gruppo Sartogo Architetti Associati e il Dyaqua Art Studio; l'esito di questo lavoro combinato tra progettisti e ricercatori dall'impronta creativa sarà, dopo la cerimonia di premiazione avvenuta a Capri lo scorso 22 ottobre, l'illuminazione della celebre isolana via Krupp con un sistema complesso basato su inedite pietre fotovoltaiche.
Tipologia di prodotti completamente nuovi nel settore, le pietre esemplificano alla perfezione il concetto della massima integrazione impiantistica possibile all'interno di un particolare contesto e, sebbene stiano attendendo la qualificazione tecnologica e l'ingegnerizzazione presso il centro ENEA di Portici, non c'è dubbio che la loro futura installazione genererà stupore e disorientamento tra il pubblico di specialisti e non.
Per giungere alla perfetta riproduzione degli elementi ai quali devono essere accostati (oltre le pietre, sono state condotte sperimentazioni anche sui coppi, il legno e l'intonaco) i moduli fotovoltaici vengono rivestiti con una speciale resina che ne imita alla perfezione le caratteristiche estetiche e di grana superficiale.
A luce spenta la discontinuità tra modulo edilizio e modulo fotovoltaico è invisibile, a luce accesa si ha solo il gradevole emergere della sorgente luminosa in un modo puntuale e definito che non guasta la continuità dell'insieme architettonico.
Il progetto apre le porte, dunque, ad un nuovo modo di concepire l'utilizzo delle fonti di energia rinnovabili anche in contesti finora (abbastanza) inesplorati, come centri storici, edifici di pregio storico- architettonico e aree ambientali protette.
www.sartogoarchitetti.it
www.dyaqua.it
Marevivo.it
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