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L'idrocoltura è una tecnica di coltivazione che permette di curare e far crescere in modo semplice e sano molti tipi di piante, sia in giardino che in casa.
In generale, la tecnica dell'idrocultura presenta numerosi vantaggi, tra cui una minore richiesta di manutenzione, una crescita più rapida della pianta, la riduzione del rischio di parassiti e muffe e una maggiore ossigenazione delle radici.
La tecnica, quindi, si presta molto bene alla cura domestica di molte specie, con un rischio ridotto di sporcare gli ambienti della casa e con un impegno non troppo gravoso.
La coltura in acqua, inoltre, può essere praticata attraverso il fai da te anche da chi non è esperto di giardinaggio ma desidera creare una piccola oasi di verde in casa. Ma vediamo nei dettagli in cosa consiste la tecnica dell'idrocoltura e quali sono i vari passaggi da seguire.
L'idrocoltura, come suggerisce il nome, permette di coltivare senza terra le piante, attraverso il solo utilizzo di acqua e di argilla espansa, al posto del tradizionale terriccio. La coltivazione in acqua può essere eseguita sia in casa che all'esterno con la creazione di un orto idroponico.
In ogni caso, è fondamentale è l'impiego del vaso per coltura idroponica, che presenta dei fori sulla superficie, un vero e proprio reticolato che permette alle radici della pianta di fuoriuscire, per poi essere immerse direttamente in una soluzione d'acqua.
I vasi da idrocoltura sono infatti composti da due contenitori: uno più piccolo in cui vengono inseriti la pianta e l'argilla e uno più grande che contiene l'acqua e la soluzione nutritiva e in cui viene collocato l'altro vaso. Il contenitore più grande, inoltre, deve presentare l'indicatore del livello dell'acqua, che segnala al momento opportuno la necessità di aggiungere altro liquido.
L'argilla espansa utilizzata per l'idrocoltura, invece, consente alla pianta di rimanere dritta e allo stesso tempo assicura un adeguato drenaggio del liquido nutritivo. In particolare, per la tecnica dell'idrocoltura sono impiegati gli aggregati di argilla, ottenuti attraverso un particolare processo industriale.
In generale, l'argilla presenta molti aspetti positivi. Ad esempio, rispetto al terriccio è in grado di assorbire una maggiore quantità di acqua, rilasciandola più lentamente.
Inoltre, l'argilla non si secca, sporca di meno, apporta molto più ossigeno e soprattutto protegge maggiormente la pianta dalla propagazione di funghi e parassiti.
Per questo, le piante coltivate in idrocoltura possono sopravvivere anche se non seguite ed alimentate fino ad un massimo di due settimane.
In alternativa all'argilla espansa, è però possibile utilizzare anche altri substrati adatti alla coltivazione senza terra, come la perlite, la lana di roccia, la fibra di cocco, la vermiculite e la ghiaia.
La tecnica dell'idrocoltura, oltre a presentare innumerevoli vantaggi per la salute delle piante, è anche molto semplice da eseguire. Una volta acquistata la pianta, infatti, è necessario innanzitutto estrarla dal suo vaso ed eliminare delicatamente la terra presente sulle radici.
Per ottenere un buon risultato si consiglia di immergere le radici in acqua tiepida in modo da togliere ogni residuo. A questo punto, bisognerà preparare il contenitore più piccolo, che presenta del fori sulla superficie, il cosiddetto reticolato.
Dopo aver riempito il vaso con uno strato di argilla espansa di circa 2 cm, si dovrà inserire la pianta, sistemandola a dovere e ricoprendola con un'altra quantità di argilla che ne garantirà la stabilità.
Successivamente, andrà preparato il vaso esterno, quello più grande e privo di fori.
Dopo averlo riempito con dell'argilla espansa, si dovrà inserire l'indicatore del livello dell'acqua e quindi l'acqua fino all'altezza minima fornita dall'indicatore stesso.
Infine, basterà inserire il vaso più piccolo in quello esterno, avendo cura di riempire di argilla anche lo spazio presente tra i due vasi.
Ma quali sono le piante che si prestano meglio alla tecnica agricola dell'idrocoltura?
Innanzitutto, bisogna premettere che, qualunque pianta venga scelta, l'opzione migliore è l'utilizzo delle talee, soprattutto per chi è alle prime armi. Le talee, infatti, si adattano molto più facilmente al substrato di argilla espansa.
Per quanto riguarda invece le tipologie di piante da coltivare in acqua, è possibile scegliere tra una grande varietà. Tra le specie aromatiche, ad esempio, il rosmarino è un'ottima scelta, soprattutto partendo dalla talea. Se si preferisce invece una pianta ornamentale, allora si potrà coltivare il Ficus, la Calathea, il Pothos, la Dracena o il Philodendro.
Tra le piante da fiore, invece, le specie consigliate sono soprattutto l'Hibiscus, l'Anthurium e il Kalanchie mentre un discorso a parte meritano le piante grasse. Queste varietà, infatti, devono essere coltivate in idrocoltura con molta attenzione, dal momento che possono essere danneggiate da un eccessivo apporto di acqua.
Tra le specie più adatte alla coltura in acqua troviamo comunque l'Aloe e le Crassulacee, che possono trarre maggiori benefici da questa tecnica rispetto alle altre.
Infine, tra le varietà adatte all'idrocoltura, inoltre, troviamo anche alcune specie di origine tropicale, in particolar modo l'Orchidea, caratterizzata da uno sviluppo rapido dell'apparato radicale. Tutti i tipi di Orchidea prediligono gli ambienti umidi per crescere bene e le radici, raggiunto il pieno sviluppo, confluiscono facilmente nell'acqua attraverso i fori del vaso da idrocoltura.
Tutti i prodotti indispensabili per praticare l'idrocoltura, come la soluzione nutriente, l'argilla e i vasi, possono essere acquistati da vivai specializzati o comodamente online.
In particolare, i vasi per idrocoltura sono disponibili in vari modelli e anche con forme dal valore decorativo.
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