Firmato ieri l'ultimo decreto necessario per rendere operativo il Piano Casa, per la parte destinata all'edilizia sociale.
Il ministro dell'economia Giulio Tremonti e quello delle infrastrutture Altero Matteoli hanno annunciato nella giornata di ieri che il Piano Casa, che era stato approvato con decreto del Presidente del Consiglio il 18 luglio scorso, dovrebbe finalmente essere entrato nella sua fase di piena operativita'.
Il Piano dovrebbe portare alla realizzazione in cinque anni di 50.000 nuovi alloggi di edilizia economica e popolare destinati alle fasce più deboli economicamente della popolazione.
Per fasce più deboli si intendono le giovani coppie, gli anziani soli, gli sfrattati, le categorie protette, insomma tutte quelle categorie per le quali risulta più difficile l'accesso ad un bene essenziale come la casa.
I due ministri hanno infatti siglato ieri l'ultimo atto formale che dovrebbe dare il via all'operazione, cioè il decreto per la scelta della società di gestione del risparmio, che avrà il compito di gestire il fondo immobiliare, operazione in cui gioca un ruolo fondamentale, come ha tenuto a sottolineare Tremonti, la Cassa Depositi e Prestiti.
Nel suo complesso, il provvedimento attiverà fondi pubblici e privati, per un totale di 4 miliardi di euro.
I fondi saranno suddivisi in diversi canali: 200 milioni saranno destinati all'acquisto, affitto, recupero o nuova costruzione di edifici di edilizia residenziale pubblica; altri 140 milioni saranno stanziati per il bando di gara per la scelta della società che dovrà gestire il fondo immobiliare.
Entro il prossimo mese saranno convocate le Regioni, per le quali sono stati stanziati circa 377 milioni di euro (un terzo di quanto annunciato in un primo momento) da utilizzare per il recupero di alloggi da affittare alle categorie più deboli con canone concordato.
Negli stessi tempi sarà pubblicato il bando di gara di housing sociale per l'attivazione del fondo immobiliare.
Si spera, quindi, che nei prossimi mesi venga dato l'avvio ad un nuovo programma di edilizia sociale, sia con il recupero del patrimonio edilizio esistente, che con la costruzione di nuovi alloggi, che da molti anni manca nel nostro Paese e che ha portato, in molti comuni, a situazioni di degrado ed esasperazione per molti cittadini.