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Dopo la pronuncia favorevole da parte della Conferenza unificata Stato-Regioni e il Cipe, il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli ha annunciato oggi la firma del decreto sul Piano Casa da parte del premier Berlusconi.Il principale contenuto del piano è costituito dall'impegno a costruire centomila nuovi alloggi nei prossimi 5 anni. Infatti, l'intento originario del provvedimento legislativo era proprio quello di risolvere il problema abitativo dei ceti sociali meno abbienti e, solo in un secondo momento, è stato integrato con il programma riguardante gli ampliamenti volumetrici di cui si è tanto parlato.
Per attuare questo piano di edilizia residenziale pubblica con il decreto è stato stanziato un finanziamento di 200 milioni di euro, da portare a 550 milioni a partire dal prossimo anno.
I beneficiari del provvedimento saranno nuclei familiari a basso reddito, anziani in condizioni di disagio, studenti fuori sede, giovani coppie, immigrati regolari residenti in Italia da almeno 10 anni o nella stessa Regione da 5 anni.
Gli interventi si avvarranno di finanziamenti pubblici e privati ed agevolazioni fiscali, e gli alloggi costruiti verranno assegnati a canone sostenibile e sociale e, in alcuni casi, assegnati in proprietà come prima Casa . La realizzazione, oltre al contributo pubblico, prevede operazioni di project financing e agevolazioni alle cooperative edilizie.
La locazione avrà una durata di 25 anni o di 10 anni con promessa di vendita. Una volta scaduto il termine gli alloggi saranno offerti con diritto di prelazione agli inquilini ad un prezzo pari al costo di costruzione rivalutato dell'1,3%, o immessi sul mercato con una rivalutazione del costo di costruzione del 2%. In alcuni casi potranno essere offerti anche ad enti come Comuni o ex IACP.
Oltre a venire incontro al disagio abitativo di una certa parte della popolazione, si spera che il provvedimento abbia effetti positivi sull'economia, grazie alla ricaduta sul settore delle costruzioni.
Dal decreto restano escluse, invece, le procedure semplificate annunciate dal Presidente del Consiglio negli scorsi mesi, per ottenere ampliamenti volumetrici.
In ogni caso, dovranno essere le Regioni a emanare specifiche normative per l'attuazione degli interventi di riqualificazione edilizia. Fino ad oggi hanno legiferato solo Toscana e Lombardia, mentre altre regioni, come la Campania, sono in dirittura d'arrivo con l'iter legislativo.
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