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Un impianto di scarico è necessario per l'allontanamento delle acque reflue, cioè quelle acque inquinate e sporche che provengono dagli scarichi di cucina e bagno.
Il compito è farle immettere nella fognatura pubblica dove si provvederà alla depurazione.
L'impianto è caratterizzato da diverse parti:
In un edificio è possibile trovare due colonne montanti, la colonna di scarico bagno e la colonna di scarico cucina, se quest'ultima è distante dal bagno, oppure una sola colonna montante nel caso in cui essa sia adiacente.
Gli impianti domestici devono essere realizzati a regola d'arte, conformi alle norme tecniche armonizzate europee e rispettando il DM 37/08.
La norma di riferimento è la UNI EN 12056:2001 ed è divisa in 5 parti.
Qui vengono indicate le performance, i requisiti e le indicazioni per progettare in maniera corretta l'impianto delle acque reflue e meteoriche nonché la manutenzione e le modalità di installazione.
Le acque reflue si suddividono in:
Di solito le acque bianche vengono trasferite nel terreno separatamente dagli altri reflui. Le reti di scarico devono permettere un'evacuazione rapida delle acque, è per questo che è fondamentale calcolare opportunamente le pendenze e scegliere dei diametri idonei ai tubi.
Tali tubazioni devono resistere alle sollecitazioni sia termiche che meccaniche e devono essere isolati acusticamente così da scongiurare eccessivi rumori.
In Europa si dimensionano le diramazioni di scarico con un grado di riempimento del 50%, soluzione capace di assicurare livelli bassi di rumore.
Ci sono due tipologie di impianti di scarico domestici:
Quest'ultimo è il preferibile perché blocca la creazione del reflusso delle acque del bagno, ma d'altro lato è meno economico. Nei nuovi condomini infatti è spesso utilizzato l'impianto ad una sola tubazione poiché i sanitari sono disposti in colonna uno sull'altro.
Tempo fa le acque reflue venivano convogliate attraverso una sola tubazione in un'unica fossa senza che avessero un'efficace depurazione.
Ora il trattamento di depurazione è obbligatorio, infatti le acque reflue vengono fatte confluire in impianti specifici, come le fosse biologiche, così da assicurare una depurazione perfetta e una conseguente diminuzione dell'inquinamento della falda.
Nell'impianto di scarico, come anticipato, sono presenti delle tubazioni di diversi diametri e pendenze che confluiscono nelle colonne di scarico.
Queste sono rettilinee e si collegano mediante raccordi, il cui compito è di raccogliere le acque dei sanitari.
Gli scarichi sono collegati ad una tubazione di sfiato che li fa restare a pressione ambientale, mediante una valvola di ritegno inserita sulla parte superiore della colonna, utile per evitare i cattivi odori.
Ogni sanitario è munito di sifone, un particolare sistema idraulico ricurvo, a forma di pera, S o U che, proprio a causa della forma, provoca un rallentamento nel deflusso delle acque di scarico, facilitando l'accumulo di sostanze in sospensione e conseguente occlusione della tubazione.
Infatti è sempre possibile ispezionarlo così da eliminare le sostanze che causano il problema.
La colonna di scarico permette al deflusso di acqua di avvenire per gravità.
Il diametro tubi di scarico e la pendenza devono essere ben studiati per assicurare un perfetto funzionamento di tutto l'impianto.
Il minimo diametro consigliato per le tubazioni interne è di 40 millimetri.
L'inclinazione (pendenze scarichi cucina) deve ruotare tra l'1% e il 2%, perché se fosse superiore a tali valori il deflusso sarebbe troppo veloce e l'acqua potrebbe erodere il tubo, se al contrario fosse inferiore si provocherebbero dei sedimenti nelle tubazioni.
Le colonne di scarico sono inserite negli spazi vuoi delle pareti o al di sotto del pavimento, infatti vanno installate prima di intonaci e sottofondi.
Come detto, la pendenza minima utilizzabile è ≥ 1,0% e inferiore al 2%, cioè per ogni metro di lunghezza si avrà un abbassamento di 1 centimetro.
Fino a quando la tubazione è sottotraccia su un'unica parete, realizzare la pendenza è semplice. Se la tubazione è invece a pavimento, determinante affinché l'intervento sia fattibile è lo spessore del massetto.
Le tubazioni di scarico della cucina sono più piccole rispetto a quelle del bagno e l'altezza degli scarichi è più alta.
I materiali con cui si realizzano le tubazioni di scarico sono generalmente la ghisa, il piombo o il materiale plastico, tra cui polipropilene, polietilene ad alta densità e PVC.
Questi ultimi sono preferiti in quanto la posa è più veloce e c'è una lieve diminuzione dei costi.
Le tubazioni in PE RCProtect proposte Gerodur, sono di elevata qualità e possono essere posti senza letto di sabbia.
Formate da uno strato esterno colorato, queste tubazioni sono di tipo solido coestruso resistenti ai pesi concentrati che si verificano dopo un periodo lungo nel momento in cui non si posizionano in un letto di sabbia.
La produzione è certificata Gerodur Total Management System che garantisce una vita utile superiore ai cento anni.
A livello qualitativo RCprotect supera gli standard di qualità per i tubi in PE avanzati.
Valsir PP3 è una tecnologia fonoisolante dei sistemi a innesto molto leggera.
Realizzato in accordo con le norme EN 1451, può essere usato per reti di scarico sia adibite ad uso civile che industriale.
La superficie interna è liscia e di colore bianco in modo tale da semplificare le operazioni di videoispezione. La resistenza all'abrasione e alla corrosione è elevata così come quella chimica.
I diametri disponibili variano dai 32 mm ai 160 mm e sono disponibili ampie gamme di raccordi di interconnessione con altri tipi di sistemi di scarico.
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