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Aggiornamento Notizia : 27 Ottobre 2009
Il pellet è un combustibile ecologico per stufe domestiche, derivato dalla pressatura del legno, che sta ottenendo, negli ultimi anni, un sempre maggior riscontro da parte degli utenti.
Nel nostro paese, che rappresenta uno dei principali mercati europei per i sistemi di riscaldamento che funzionano con questo combustibile, sono infatti circa 700.000 le stufe che funzionano a pellet.
Ma sono diffusi anche sistemi di riscaldamento centralizzato come termostufe, termocaldaie e termocamini.
In queste ultime ore la notizia della scoperta di una partita di combustibile pellet rivelatosi radioattivo sta creando allarme in tutta Italia.
L'indagine è partita da Aosta, dove un cittadino ha notato che il combustibile usato non bruciava bene.
Ha fatto così condurre delle analisi, da cui è emerso che un carico di pellet NaturKraft importato dalla Lituania è risultato contaminato dal Cesio 137, sostanza radioattiva prodotta dalla detonazione di armi nucleari e dai reattori delle centrali nucleari.
La radioattività, che in alcuni casi si è rivelata essere di cinque volte superiore la soglia di tollerabilità, è risultata dagli esami effettuati dai Vigile del Fuoco sulle ceneri della combustione e gli esami sono ancora in corso, per accertare la quantità di sostanze pericolose disperse in ambiente.
Il sospetto è che i cilindretti siano stati prodotti da legna contaminata dalla nube di Chernobyl.
I test hanno confermato che il pellet contaminato non è pericoloso per l'uomo, finchè rimane inerte, ma lo diventano i risultati della sua combustione, come fumi e ceneri.
Il pellet incriminato è stato distribuito in tutta Italia da un'azienda di Varese, la Emmelle, e pertanto l'inchiesta è stata estesa a diverse altre province ed ha portato al sequestro finora di 322 tonnellate di materiale.
L'azienda varesina lo scorso anno ha importato in tutta la penisola circa 10.000 tonnellate del combustibile prodotto da NaturKraft e purtroppo circa l'80% di esso risulta essere già stato bruciato lo scorso inverno.
In queste ore molte cittadini che hanno in casa pellet dell'azienda lituana, ma anche di altre marche stanno contattando preoccupati i Vigili del Fuoco.
L'invito, a coloro che avessero in casa sacchetti della NaturKraft è quello di segnalarlo al 115 dei Vigili del Fuoco o al 113 della Questura.
Escludendo questo episodio increscioso, però, per il quale le autorità si stanno muovendo per riuscire a garantire i massimi standard di sicurezza, bisogna ricordare che le biomasse naturali come il pellet rimangono una forma di combustibile che oltre ad essere ecologico e a contribuire a ridurre le emissioni nocive in atmosfera, risulta anche una soluzione economica, come ha tenuto a ricordare il Ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo.
La temperatura è in forte calo ed in alcune città è già possibile, per legge, accendere i termosifoni domestici per un massimo di 14 ore giornaliere.
Il prezzo del gasolio ha però prezzi record in Italia rispetto a tutta l'Europa ed allora occorrono alternative per poter riscaldare in modo economico le nostre abitazioni.
La crisi ed i costi dunque ci spingono ad utilizzare combustibili più economici e innovativi.
Circa il 40% degli italiani tra le fonti alternative ha preferito il pellet al metano ed al gasolio.
Per l'anno 2008, afferma l'Associazione Italiana Pellets, la produzione di pellet è stata stimata essere pari a circa 750.000 t.
È emerso, inoltre, che la produzione effettiva rappresenta all'incirca il 50% della capacità produttiva totale degli impianti.
L'intera produzione nazionale viene impiegata internamente ma non è, tuttavia, sufficiente a far fronte alla domanda interna che supera 1 milione di tonnellate annue, parzialmente soddisfatta da pellet di produzione estera.
Uno dei principali fornitori di pellet per il nostro mercato è l'Austria che esporta in Italia circa 250.000 t annue.
In molti però sono restii quest'anno a prediligere questo materiale dopo lo scandalo del pellet radioattivo scoppiato a giugno. L'indagine partì da Aosta, dopo che un cittadino notò che il combustibile usato non bruciava bene.
Successivamente alcune analisi effettuate constatarono che un carico di pellet NaturKraft, importato dalla Lituania, risultò contaminato dal Cesio 137, sostanza radioattiva prodotta dalla detonazione di armi nucleari e dai reattori delle centrali nucleari con valori di radioattività 40 volte superiore al limite legale.
La notizia fece scalpore in quanto più di 700mila stufe in Italia erano oramai alimentate a pellet, con una crescita degli ultimi 5 anni di circa il 400%.
Vogliamo informare i nostri lettori che l'epilogo della vicenda ha avuto un esito positivo e proprio la procura di Varese ha disposto il dissequestro delle 10mila tonnellate di pellet confiscate.
L'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) dopo aver analizzato i campioni di combustibile sospettato, rassicurano sulla non rilevanza radiologica dei valori riscontrati e, dunque, sulla non pericolosità per la salute pubblica.
Le indagini sul produttore lituano del pellet Naturkraft continueranno ma il materiale, tenuto nei depositi per accertamenti sino ad oggi, potrà essere venduto e bruciato.
Pellet assolto dunque anche se l'AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali) consigliano di scegliere il pellet contraddistinto dal marchio di qualità Pellet Gold da loro assegnato e certificato.
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