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Un pavimento in resina offre diversi punti di forza, a partire dall’estetica: la superficie continua e senza fughe permette di creare ambienti moderni, facili da pulire e molto igienici.
Pavimento in resina - Foto Getty Images
Lo spessore ridotto, di pochi millimetri, consente di posarlo anche sopra pavimenti esistenti senza demolizioni, mentre la compatibilità con impianti radianti lo rende interessante nelle ristrutturazioni.
Versatilità e ampia scelta di finiture completano i vantaggi.
Allo stesso tempo, esistono limiti da non trascurare. La resina è delicata ai graffi e può ingiallire se esposta al sole senza adeguata protezione.
Le finiture lucide rischiano di risultare scivolose, la superficie è fredda e dura sotto i piedi e le riparazioni locali sono difficili.
Inoltre, la posa richiede mani esperte, poiché eventuali difetti del fondo emergono chiaramente sul risultato finale.
Il valore estetico è sicuramente uno dei punti di forza più apprezzati.
Un pavimento in resina può essere realizzato in versione lucida, opaca, satinata o materica, con effetti marmorizzati, spatolati o addirittura decorativi.
Pavimento in resina in garage - Foto Sora
Questo lo rende ideale in ambienti open space, loft urbani, cucine moderne e showroom.
Oltre all’estetica, troviamo diversi benefici pratici:
I pavimenti in resina rappresentano quindi una soluzione capace di coniugare funzionalità ed estetica, ideale per chi desidera un rivestimento moderno, pratico da gestire e adatto a diversi contesti abitativi.
Nonostante i numerosi benefici, i pavimenti in resina presentano anche aspetti meno positivi, che vanno valutati con attenzione in fase progettuale.
Infine, è bene precisare che la resa estetica finale dipende molto dalla preparazione del fondo: massetti disomogenei o piastrelle irregolari possono compromettere l’effetto liscio e compatto della superficie.
Un pavimento in resina, se posato correttamente e con materiali di qualità, può avere una durata media compresa tra i 10 e i 20 anni.
Pavimento in resina appena posato - Foto Getty Images
La resistenza dipende molto dalla tipologia di resina scelta e dall’uso quotidiano degli ambienti: in spazi residenziali poco sollecitati può durare anche di più, mentre in aree molto trafficate tende a usurarsi più rapidamente.
La manutenzione ordinaria è semplice e prevede la pulizia con detergenti neutri, evitando prodotti abrasivi che potrebbero opacizzare la superficie.
Periodicamente è consigliato applicare cere protettive o rivestimenti trasparenti per rinnovare la brillantezza e aumentare la resistenza ai graffi.
In questo modo il pavimento manterrà nel tempo sia la resa estetica che le prestazioni funzionali.
Il prezzo varia in base a numerosi fattori: tipo di resina (epossidica, poliuretanica, acrilica), spessore desiderato, tecnica di posa (spatolato, autolivellante, multistrato), livello di personalizzazione, superficie da trattare e accessori.
Posa pavimento in resina - Foto Getty Images
Ecco una panoramica indicativa dei costi medi:
Nel computo rientrano anche eventuali interventi di preparazione del fondo, che possono far lievitare i costi.
I pavimenti in resina sono una scelta vantaggiosa in diversi contesti, soprattutto quando si vuole evitare demolizioni e utilizzare il vecchio rivestimento come base.
Pavimento in resina - Foto Sora
La loro superficie continua e senza fughe li rende ideali per chi cerca un effetto uniforme e moderno, diverso dalle soluzioni più tradizionali come le piastrelle.
Si adattano bene a loft, open space e abitazioni in stile industriale, dove l’essenzialità diventa parte integrante del design.
Inoltre, permettono di ridurre i tempi di ristrutturazione grazie al ridotto spessore e alla velocità di posa.
Non sono però la soluzione migliore in spazi soggetti a urti frequenti, in ambienti umidi e poco ventilati, o per chi preferisce la sensazione calda e naturale che solo il legno è in grado di trasmettere.
L’uso della resina negli spazi esterni è possibile, ma richiede alcune attenzioni particolari.
Posa esterna di un pavimento in resina - Foto Getty Images
Questo materiale, infatti, tende a essere sensibile agli sbalzi termici e all’esposizione diretta ai raggi UV, che nel tempo possono provocare ingiallimento o microfessurazioni se non vengono impiegati prodotti specifici.
Per terrazzi, balconi o aree esterne calpestabili è preferibile scegliere resine poliuretaniche o epossidiche formulate per outdoor, arricchite con additivi protettivi e trattamenti impermeabilizzanti.
In questo modo si ottiene una superficie resistente all’acqua, facile da pulire e con un aspetto moderno e continuo, perfetto per valorizzare ambienti minimal.
Anche in questo caso bisogna considerare che la posa deve essere eseguita da professionisti esperti e che la manutenzione periodica è fondamentale per garantire durata e stabilità nel tempo.
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