Partizioni mobili interne

Utili per suddividere un ambiente di grandi dimensioni in modo flessibile e non definitivo, devono soddisfare specifiche esigenze funzionali e di sicurezza.
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Parete divisoria in movimentoUn'alternativa alla realizzazione di partizioni murarie interne è l'installazione di divisori mobili che, oltre a consentire un utilizzo flessibile degli ambienti, frazionati o accorpati, possono offrire soluzioni estetiche valide, dinamiche e adattabili ad ogni situazione planimetrica.

Come progettista mi sono recentemente occupata della scelta e della verifica, tecnica e funzionale, di una parete mobile da introdurre in uno spazio di grandi dimensioni, al fine di suddividerlo in due aree a diversa destinazione d'uso, senza però utilizzare elementi architettonici di carattere definitivo.

La scelta della fornitura è ricaduta in un divisorio di produzione industriale in serie, del quale però sono state ricalibrate le dimensioni e il passo dei sostegni al fine di adattarlo perfettamente alla situazione planimetrica esistente.

Una luce complessiva di circa 6,5 m è stata coperta da un sistema di otto pannelli incernierati tra loro e completamente snodati, completati, ad uno degli estremi, da una staffa di ancoraggio a parete, di dimensioni tali da determinare una tolleranza di circa 10 cm al punto di chiusura. Nella scelta di una partizione di quest tipo diventa importante considerare, ai fini di una fruizione sicura dell'ambiente soprattutto in presenza di bambini, anziani e persone con ridotte capacità fisiche e sensoriali, almeno due elementi: il sistema di scorrimento a pavimento e la configurazione geometrica generale dell'insieme.

Parete divisoria chiusaIn questo caso ho prescritto, in sede di progetto e capitolato, di contenere il più possibile il meccanismo di scorrimento tramite ruote all'interno dello spessore stesso di ogni pannello, per evitare ingombri pericolosi esterni al filo della parete.

Questo è stato possibile, dopo attenta valutazione della tendenza al ribaltamento del sistema nella conformazione completamente estesa, solo per alcuni moduli. Per tre di essi, infatti, è stato necessario collocare coppie di ruote, gommate e antigraffio, su bracci estesi oltre il loro spessore e tali da determinare una resistenza adeguata della parete a urti e sollecitazioni meccaniche inattese.

Ogni modulo è stato poi definito dal punto di vista materiale ed estetico: profili strutturali in alluminio completati da tamponature in policarbonato a finitura satinata, rispondenti, in quanto a caratteristiche di sicurezza, a quanto richiesto ai vetri stratificati secondo le diverse destinazioni d'uso degli ambienti.

Parete divisoria completamente estesaTanti altri aspetti progettuali devono poi essere valutati in un caso del genere. Per avere una loro panoramica estesa ho utilizzato, come check list, quanto previsto nella norma UNI EN 1023-1-2-3 riguardante gli schermi divisori degli spazi adibiti ad uffici e nella norma europea P.R. EN 91.

I bordi, gli angoli, gli spigoli e le sporgenze devono essere spianati e arrotondati. Gli elementi mobili e regolabili devono essere concepiti in modo da evitare danneggiamenti alle persone e alle cose. Le parti lubrificate devono essere protette in modo che l'utilizzatore, i suoi vestiti e i suoi documenti non possano entrare in contatto con il lubrificatore.

Inoltre, se sottoposte ad azioni previste nelle prove e variabili a seconda delle destinazioni d'uso degli spazi (pubblici o privati), le pareti non devono presentare possibilità di danni a persone, deterioramenti di finitura, fessurazioni, scalfitture, sfaldamenti o deformazioni.

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