Una scoperta scientifica che, se realizzata, apporterà una rivoluzione nel campo della energia rinnovabile.
Silicio addio; arrivano le celle fotovoltaiche organiche che si ispirano al processo di fotosintesi clorofilliana prodotte dai frutti di bosco.
I costi saranno abbattuti notevolmente in quanto i mirtilli sono dei veri e propri fiori all'occhiello della tecnologia innovativa ed ecocompatibile molto più economici del silicio.
Il silicio, materiale refrattario, utilizzato sino ad oggi sarà probabilmente sostituito a favore dell'ambiente con particelle atte alla salvaguardia dell'ecosistema.
Una innovazione tecnologica realizzata con celle che utilizzano una miscela di materiali in cui il pigmento, vegetale, assorbe la radiazione solare.
Una scoperta scientifica che, se realizzata, apporterà una rivoluzione nel campo dell'energia rinnovabile.
I pannelli in silicio sono ancora troppo costosi e quindi poco diffusi.
La possibilità di utilizzare pigmenti (antocianine, molecole presenti nei fiori e frutti di alcuni vegetali e nelle foglie autunnali) in grado di assorbire la luce è una delle ricerche in atto al Chose-Center for Hybrid and Organic Solar Energy, il Polo Solare Organico della Regione Lazio (Dipartimento di Ingegneria elettronica dell'Università Tor Vergata di Roma).
”La quasi totalità dei pannelli solari in commercio è costituta da pannelli in silicio che restituiscono il 15% circa dell'energia solare che ricevono", spiega Thomas Brown, scienziato anglo-italiano che assieme a Aldo Di Carlo, Andrea Reale e Franco Giannini dirige il Polo per il Fotovoltaico Organico del Lazio presso il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell'Università di Roma Tor Vergata. "Quindi per soddisfare le esigenze di un utente medio occorre installare pannelli su aree molto estese. Ma il vero problema sono i costi di fabbricazione e di produzione che ne rendono problematica la diffusione in assenza di incentivi statali. Senza dimenticare che il prezzo del silicio ad alta purezza non è destinato a scendere considerando la scarsità dell'offerta".
Una ricerca tutta italiana che consentirà anche la diminuzione progressiva delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
I nuovi pannelli, esteticamente, saranno realizzati in lastre di vetro semi trasparenti oppure in fogli flessibili, facilmente trasportabili in quanto sarà possibile arrotolarli.
Tali moduli potranno essere stesi sui palazzi grazie alla sottile pellicola realizzata dal materiale organico capace di assorbire la radiazione solare a basso costo.
La tecnologia costruttiva è realizzata dunque a strati sovrapposti su di un supporto di vetro oppure metallico.
Il succo di mirtillo è un materiale eco-compatibile ancora in fase ancora di studio; per poter osservare tutte le fasi della realizzazione delle cellule, consigliamo di visionare il filmato presente sul sito:
www.chose.uniroma2.it