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Con il presente articolo ci occuperemo di tutto quello che è importante sapere in merito a modalità di calcolo e termini di pagamento relativi alla tassa sui rifiuti.
Di seguito le istruzioni da seguire.
Quali sono le modalità di pagamento della Tari, la tassa spazzatura?
Ma andiamo con ordine e prima di esaminare quelle che sono le modalità di calcolo e le scadenze per il versamento della tassa, iniziamo precisando in cosa consista la Tari.
La Tari è la tassa sui rifiuti che è dovuta da chiunque possieda o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte adibiti a qualunque uso che siano in grado di produrre dei rifiuti urbani. Qualora venga concesso l'immobile in locazione sarà l'inquilino a dover provvedere al pagamento della tassa sui rifiuti.
Per poter provvedere al pagamento della Tari 2023 ci sono due possibilità.
In primo luogo si può utilizzare un bollettino postale precompilato dal Comune con l'indicazione dell'importo dovuto; in tal caso occorrerà recarsi presso l'ufficio postale per provvedere al versamento di quanto riportato.
Altra possibilità è quella di avvalersi del modello F24.
In questo caso occorrerà riportare i seguenti dati: codice tributo nella sezione IMU e altri tributi locali; codice ente/codice comune per indicare il codice catastale del Comune dove è situato l'immobile; Ravv, nel caso ci si è avvalsi del ravvedimento operoso; numero immobili; rateazione/mese di riferimento e infine l'anno di riferimento.
I termini di scadenza per effettuare il versamento variano da comune a comune ma solitamente il pagamento solitamente viene effettuato in due rate con eventuale saldo finale.
Sono dunque i singoli enti locali a stabilire quando deve essere pagata la tassa rifiuti.
Per quanto concerne le modalità di calcolo della Tari 2023 il primo aspetto da evidenziare è che l'importo è composto da una parte fissa e da una variabile.
Vediamo più nello specifico come si determina l'importo che deve essere corrisposto dal contribuente.
Si precisa che è importante conoscere le modalità di calcolo della Tari al fine di evitare di incorrere in errori e conseguentemente in pagamenti di somme non dovuti.
I criteri che gli enti locali adottano per il calcolo della Tari vengono determinati con apposita delibera che viene emessa entro il 31 luglio di ogni anno.
Con tale provvedimento viene dunque definita la tariffa e a un tempo eventuali agevolazioni riconosciute. I criteri adottati dal Comune devono comunque essere conformi alle indicazioni fornite dall'ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente).
Il primo passo per il calcolo della Tari è conoscere la base imponibile costituita dalla superficie calpestabile dell'immobile in metri quadri che include muri perimetrali, muri interni e pilastri.
La parte fissa della tassa sui rifiuti viene calcolata moltiplicando i metri quadri della superficie dell'unità immobiliare per il numero di persone componenti il nucleo familiare.
A differenza dell'IMU che è un'imposta sulla proprietà, qualora non si risieda nell'immobile si dovrà utilizzare il seguente parametro:
Alla parte fissa si dovrà aggiungere la parte variabile. Questo importo è volto a finanziare i costi sostenuti dall'ente locale per provvedere alla raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti.
Emerge, dunque, che sulla somma dovuta incidono dunque le caratteristiche dell'immobile e il numero dei componenti il nucleo familiare.
La Tari è dovuta se l'immobile è potenzialmente abitabile. Per essere esonerati infatti è necessario che lo stesso sia privo di arredi e di utenze attive.
Per quanto concerne le scadenze da rispettare ai fini del pagamento della Tari, come abbiamo anticipato, si evidenza che queste possono cambiare in base alle decisioni del singolo Comune che delibera in proposito.
Non è previsto infatti un termine unico per tutti. Tuttavia, solitamente i comuni impiegano le seguenti cadenze: il primo acconto viene versato alla fine del mese di aprile e la seconda rata alla fine di luglio con un saldo finale entro il 31 dicembre.
Nulla vieta a taluni comuni di introdurre una quarta rata.
È opportuno, pertanto, informarsi in merito alle scadenze da rispettare presso il proprio Comune di appartenenza che può fissare termini di pagamento più o meno dilatati nonché proroghe.
Se a livello locale ci sono delle differenze per ciò che concerne gli importi e le scadenze, nessun cambiamento in merito ai soggetti che sono tenuti a pagare l'imposta e in ordine a quelli che sono esoneri e riduzioni.
Abbiamo visto che la Tari è una tassa gestita dai vari enti locali e quindi gli importi da versare variano da comune a comune.
L'obiettivo di Arera, che per il 2022 ha introdotto nuovi criteri di calcolo, è quello di garantire chiarezza e certezze al cittadino nonché di assicurare una certa omogeneità territoriale sulle tariffe applicate.
Il metodo utilizzato è quello MTR-2 introdotto con la delibera 363/2021/R/rif che mira a garantire la sostenibilità sociale delle tariffe.
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Sono proprietario di un locale commerciale.Esso è diviso in catasto in due unità, una come categoria C/1 dove attualmente esiste un'attività commerciale,... |