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Spesso capita che lavori di ristrutturazione o di risparmio energetico per i quali si intende beneficiare delle detrazioni fiscali vengano eseguiti per una parte in un anno solare e per la parte restante nell'anno successivo.
Ad esempio, possono cominciare a ottobre e finire a febbraio.
Come ci si comporta in questi casi in merito alle detrazioni fiscali?
Lavori a cavallo di due anni detrazioni - Getty Images
Per capirlo sarà utile fare discorsi separati per la detrazione sulle ristrutturazioni edilizie e per la detrazione sul risparmio energetico.
Il riferimento principale ai fini della detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie è la data dei pagamenti. Escludiamo quindi la data di presentazione della pratica edilizia, la data di emissione delle fatture e concentriamoci quindi solo sui pagamenti.
Quando si esegue un lavoro a cavallo di due anni, si devono prendere in considerazione le date di tutti i pagamenti effettuati, come ad esempio i diritti pagati per la presentazione della pratica edilizia, gli oneri di urbanizzazione, le spese professionali (progettista, direttore lavori, termotecnico, coordinatore per la sicurezza, certificatore energetico, etc), le spese per l'esecuzione delle opere.
Si dovranno poi separare le spese effettuate nel primo anno dei lavori dalle spese dell'anno successivo. Le prime potranno essere portate in detrazione già a partire dalla prima dichiarazione dei redditi utile, mentre le seconde slitteranno alla dichiarazione dei redditi dell'anno successivo.
Facciamo un esempio:
Eseguo un intervento di manutenzione straordinaria del bagno, comprensivo di rifacimento dell'impianto sanitario ed elettrico. L'intervento può beneficiare della detrazione sulle ristrutturazioni edilizie.
Ristrutturazione bagno detrazioni - foto Getty Images
Una parte dei lavori viene pagata tra novembre e dicembre 2023, mentre la parte restante tra gennaio e febbraio 2024.
In questo caso le spese effettuate nel 2023 potranno essere inserite nella dichiarazione dei redditi ai fini della detrazione fiscale già a partire dalla dichiarazione che si presenterà nel 2024.
Invece le spese sostenute nel 2024 slitteranno alla dichiarazione dei redditi successiva del 2025.
Poiché la detrazione va ripartita in 10 rate annuali di pari importo, le prime spese saranno portate in detrazione tra il 2024 e il 2034, mente le seconde tra il 2025 e il 2035.
Con riferimento alla detrazione sul risparmio energetico (o ecobonus), le date dei pagamenti continuano a ricoprire un ruolo fondamentale, funzionando esattamente come prima descritto per la detrazione sulle ristrutturazioni edilizie.
Inoltre, per la detrazione sul risparmio energetico è importante un'altra data, quella di fine lavori, perché entro 90 giorni da questa data deve essere inviata la cosiddetta comunicazione ENEA (adempimento non previsto per la detrazione sulle ristrutturazioni edilizie).
Le date dei pagamenti sono importanti per capire in quale dichiarazione dei redditi cominciare a inserire le spese da detrarre, mentre la data di fine lavori è importate per un adempimento burocratico (comunicazione ENEA) sempre legato alla detrazione sul risparmio energetico.
Facciamo un esempio su come gestire dei lavori e pagamenti effettuati a cavallo di due anni:
Decido di isolare il tetto della mia abitazione, eseguo le opere fra dicembre 2023 e gennaio 2024, concludendo i lavori esattamente il 12 gennaio 2024. I pagamenti vengono eseguiti in parte nel 2023 e in parte nel 2024.
Detrazione risparmio energetico - foto Getty Images
Come precedentemente analizzato per la detrazione sulle ristrutturazioni, le spese effettuate nel 2023 possono essere inserite nella dichiarazione dei redditi ai fini delle detrazioni già a partire dalla dichiarazione da presentare nel 2024.
Invece le spese sostenute nel 2024 slitteranno alla dichiarazione dei redditi successiva.
Per quanto riguarda la comunicazione ENEA, bisogna prendere come riferimento la data di fine lavori. Quindi andrà inviata entro 90 giorni dalla fine lavori, ossia, sempre seguendo il nostro esempio, entro il 12 aprile 2024.
Tornando alla comunicazione ENEA, è importante sapere che ogni anno ENEA (l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) mette a disposizione un portale telematico specifico per l'invio delle pratiche finalizzate alla detrazione sul risparmio energetico.
La data di fine lavori ci permette di individuare quale portale utilizzare.
Per interventi di riqualificazione energetica con fine lavori avvenuta nel 2024 bisogna utilizzare il sito Finanziaria 2024 Enea.
In caso di intervento per il quale è stata modificata la percentuale di detrazione, bisogna sempre individuare le date dei pagamenti.
I pagamenti effettuati entro il 31 dicembre 2023 beneficiano di una percentuale di detrazione pari al 65%, mentre i pagamenti effettuati dal 1° gennaio 2024 beneficiano di una percentuale di detrazione pari al 50%.
Attenzione: restiamo sempre nell'ambito della detrazione sul risparmio energetico, ma applichiamo percentuali di detrazione diverse in base alle date dei pagamenti.
Nella comunicazione Enea, da effettuare entro 90 giorni dalla fine dei lavori di risparmio energetico, bisogna comunicare le spese sostenute per i lavori e le spese professionali; inoltre, c'è un campo apposito in cui va specificato l'importo detraibile.
Sulla base delle considerazioni appena esposte, non sarà difficile calcolare l'importo detraibile corretto.
Per quanto riguarda la detrazione sulle ristrutturazioni edilizie, gli interventi detraibili nel 2023 sono allo stesso modo detraibili anche nel 2024.
Non sorgono, quindi, particolari incertezze per il bonus ristrutturazioni.
Il problema si è posto negli anni passati con il "declassamento" di alcune tipologie di intervento che ne hanno limitato il beneficio fiscale avvenuto tra il 2017 ed il 2018.
Come si è risolta la questione in questi casi?
I pagamenti di caldaie a condensazione inferiori alla classe A effettuati entro il 2017 furono detratti regolarmente al 65% con l'ecobonus, in quanto alla data di pagamento l'intervento rientrava nei requisiti richiesti.
Per i pagamenti effettuati nel 2018, invece, non fu più possibile detrarre con l'ecobonus in quanto i requisiti non corrispondevano più a quelli richiesti dalla detrazione sul risparmio energetico.
Detrazioni caldaia - foto Getty Images
I pagamenti effettuati nel 2018 per l'intervento citato, pur non potendo più beneficiare dell'ecobonus in alcuna percentuale, poterono tuttavia beneficiare della detrazione sulle ristrutturazioni edilizie del 50%, poiché in quest'ultima detrazione comprendeva e comprende tutt'ora qualsiasi intervento di miglioramento sull'impianto di riscaldamento, indipendentemente dalla classe di efficienza della caldaia installata.
Per ulteriori dubbi rimando a consulenza personalizzata.
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