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I condomini costruiti durante il boom economico degli anni Sessanta prevedevano solitamente appartamenti con un solo bagno. Oggi all'architetto è spesso affidato il compito di adeguare tali alloggi alle esigenze abitative odierne.
Le richieste piu' frequenti riguardano la creazione di un secondo bagno e, se possibile, di una piccola lavanderia.
Nella maggior parte dei casi le abitazioni si prestano abbastanza facilmente a ritagli di spazi, poiché le superfici standard dei vani di quel periodo erano superiori alle dimensioni medie delle stanze che progettiamo ora.
In queste situazioni il vero problema è costituito dagli scarichi. Infatti può capitare che all'interno del condominio esista una sola colonna per l'allontanamento delle acque nere, nella quale dovranno confluire le tubazioni di tutti i servizi.
Sarà pertanto opportuno effettuare una prima ispezione dell'impianto al fine di individuare il diametro della colonna comune e verificare se è in grado di sopportare l'aggiunta di nuovi scarichi. Tale accertamento è necessario soprattutto in condomini con molti piani, al fine di evitare un sovraccarico di acque che potrebbero confluire contemporaneamente.
In secondo luogo, si presenta sovente la difficoltà del collegamento orizzontale dei nuovi scarichi verso la colonna verticale. Il punto in cui si desidera collocare il nuovo servizio potrebbe essere troppo lontano per assicurare una pendenza sottopavimento che eviti ristagni.
A questo punto esistono due soluzioni al problema. Si può ipotizzare una pompa che spinga le acque nere verso la colonna, ma personalmente utilizzerei tale accorgimento solo in casi non risolvibili in altro modo. Pensiamo ad esempio ad un black out o ad un guasto della pompa e il nostro servizio sarebbe immediatamente fuori uso.
In altri casi è possibile escogitare soluzioni alternative, che permettano di convogliare le acque in modo naturale con una pendenza adeguata.
A tal proposito riporto l'esempio dello scarico di una nuova lavanderia collocata a circa 8 metri dalla colonna verticale.
Lo spessore del sottofondo non assicurava una pendenza sufficiente, pertanto si è pensato di collocare il tubo inclinato fuori dal pavimento.
In questa situazione il tubo è stato posizionato a filo del muro del corridoio, dando una corretta pendenza e facendolo poi passare sotto il pavimento solo nell'ultimo tratto in prossimità dello scarico verticale condominiale.
Si è poi provveduto ad avvolgere il tubo nella lana di vetro per isolare acusticamente ed è stato costruito un piccolo muretto per mascherare il tutto. È stato lasciato anche un punto di ispezione per consentire interventi senza spaccature in caso di intasamento dello scarico.
Infine, il muretto diventerà la base sulla quale realizzare una libreria su misura, camuffando definitivamente le opere impiantistiche.
L'esempio riportato è solo uno dei tanti accorgimenti che si potrebbero studiare. Tutto sta alla capacità del tecnico di adattarsi volta per volta alla situazione che si presenta.
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