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Scatterà a Natale il Conto Termico 3.0, la nuova versione dell’incentivo statale per l’efficientamento energetico di abitazioni private, immobili pubblici e aziende.
Cappotto termico - Foto Getty Images
Dopo un lungo iter, il decreto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale: lo strumento mette a disposizione 900 milioni di euro l’anno, di cui 400 destinati alla pubblica amministrazione.
Rispetto ai bonus casa tradizionali, che prevedono detrazioni decennali e vincoli di reddito, il Conto Termico offre contributi diretti e più rapidi.
Oltre al sostegno economico, la misura stimola investimenti nella filiera edilizia e favorisce la sostituzione di impianti obsoleti, con benefici concreti in termini di consumi energetici ed emissioni di CO2.
La novità più rilevante riguarda la modalità di erogazione: fino a 15mila euro il contributo arriverà in un’unica soluzione direttamente sul conto corrente del beneficiario, senza rateizzazioni e senza vincoli di capienza fiscale.
Colonnina ricarica auto elettrica - Foto Pixabay
In precedenza il tetto massimo era fissato a 5mila euro. Per importi superiori, l’incentivo verrà suddiviso in un massimo di cinque tranche.
A differenza dei bonus casa tradizionali, il Conto Termico 3.0 non prevede differenziazioni legate al reddito né alla tipologia di immobile.
In un contesto in cui le detrazioni fiscali stanno progressivamente diminuendo, dal 2026 scenderanno al 36% per la prima casa e al 30% per le altre, il nuovo strumento si presenta come alternativa più semplice e rapida.
Rispetto ai bonus fiscali classici, il Conto Termico 3.0 introduce un meccanismo molto più diretto.
Impianto fotovoltaico sul tetto - Foto Getty Images
Mentre ecobonus e bonus casa si basano su detrazioni ripartite in dieci anni e legate alla capienza fiscale del contribuente, il nuovo strumento eroga un contributo immediato sul conto corrente, senza differenze di reddito o tipologia di immobile.
Questo elimina i vincoli che penalizzavano chi aveva redditi medio-alti o chi non poteva attendere tempi lunghi per recuperare le spese.
L’immediatezza diventa così il vero punto di forza, soprattutto in un momento di riduzione delle detrazioni.
Per i cittadini privati, gli interventi coperti dal Conto Termico 3.0 includono la sostituzione di impianti con pompe di calore, apparecchi ibridi o sistemi a biomasse, l’installazione di solare termico, la sostituzione di scaldacqua tradizionali con modelli a pompa di calore, oltre a sistemi di teleriscaldamento efficiente e microcogenerazione da fonti rinnovabili.
Impianti con pompa di calore - Foto Getty Images
Per enti pubblici e imprese, il catalogo del Conto Termico 3.0 si amplia: cappotti termici, infissi ad alta efficienza, schermature solari, sistemi di illuminazione e building automation.
Tra le novità spiccano anche colonnine di ricarica per veicoli elettrici e pannelli fotovoltaici con accumulo.
L’unico nodo da sciogliere resta quello delle regole applicative, che dovranno definire modalità e tempi di presentazione delle domande.
Secondo le previsioni, il Gestore dei servizi energetici (Gse) fornirà le linee guida entro due mesi dall’entrata in vigore del provvedimento.
Nel frattempo, chi vorrà accedere agli incentivi potrà affidarsi ai prodotti già prequalificati presso il Gse, che garantiranno una corsia preferenziale e procedure più rapide.
Il Conto Termico 3.0 non è solo un sostegno economico per famiglie e imprese, ma rappresenta anche un tassello strategico nella politica energetica nazionale.
Insufflaggio per efficientamento energetico - Foto Getty Images
I 900 milioni di euro stanziati ogni anno contribuiranno a ridurre i consumi di energia e le emissioni di CO2, favorendo la sostituzione degli impianti obsoleti con tecnologie più efficienti.
L’effetto atteso è duplice: da un lato stimolare la filiera edilizia e degli impianti, creando lavoro e investimenti; dall’altro accelerare la transizione ecologica, aiutando l’Italia ad avvicinarsi agli obiettivi europei di decarbonizzazione e neutralità climatica.
Il contributo massimo potrà raggiungere il 65% della spesa sostenuta, anche se la percentuale varierà in base all’intervento, all’efficienza del prodotto installato e alla zona geografica.
In un periodo di contrazione dei bonus fiscali, la liquidità immediata e la semplicità delle regole rendono il Conto Termico 3.0 uno degli strumenti più attesi per sostenere la transizione energetica del Paese.
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