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L'etichetta energetica è obbligatoria e serve a valutare, a parità di caratteristiche, quali siano i costi e i consumi di un apparecchio, permettendo di scegliere così l'elettrodomestico a minor consumo energetico.
La si può quindi trovare su frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forni, condizionatori, lampade elettriche ed impianti termici.
L'etichetta energetica è riconosciuta dal 93% dei consumatori e il 79% di questi ne tiene conto al momento dell'acquisto di elettrodomestici nuovi, così come ha rilevato l'Eurobarometro.
Il 10% del risparmio energetico potenziale consentito dal piano europeo di etichettatura energetica viene perso a causa della non conformità dell'etichettatura stessa.
L'esempio dell'etichetta energetica, avviata in Europa dal 1995, è stato seguito da altri 59 paesi extra UE che l'hanno estesa anche ad altri prodotti come immobili, pneumatici, automobili e altri tipi di beni di consumo o apparecchiature che fanno parte del settore commerciale.
Dal 1° marzo 2021 entrano in vigore le novità normative introdotte dall'Unione Europea che semplificano l'identificazione dei prodotti più efficienti, portando ad una maggiore durata degli apparecchi.
L'obiettivo di tale scelta è ottenere un maggiore risparmio energetico, sia individuale che collettivo, e favorire la riparabilità e la riciclabilità degli elettrodomestici, riducendo gli sprechi e l'inquinamento da rifiuti grazie ad una maggiore possibilità di reperire i pezzi di ricambio.
Nascono così le nuove etichette energetiche per mettere ordine nella classificazione energetica degli elettrodomestici e incoraggiare sempre di più lo sviluppo di nuovi prodotti più efficienti dal punto di vista energetico.
L'Istituto Italiano del Marchio di Qualità IMQ, che è il maggiore organismo in Italia nella valutazione delle conformità nel settore elettrico, spiega quali sono le logiche e il funzionamento delle nuove etichette energetiche.
Le nuove etichette energetiche saranno introdotte per porre fine a una situazione poco chiara, per alzare gli obiettivi di efficienza energetica e ridare ai consumatori un valido strumento di scelta dei prodotti in base alla loro effettiva efficienza energetica.
Si tornerà, infatti, alla scala A-G (Regolamento (UE) 2017/1369) che potrà generare inizialmente un po' di confusione tra i consumatori che si erano ormai abituati a scegliere tra classi energetiche A, ma sarà semplice abituarsi alla novità.
Anche se un prodotto otterrà una classe inferiore rispetto alla precedente, rimarrà altrettanto efficiente. Il cambiamento, infatti, non riguarderà le prestazioni del prodotto, ma solamente il suo punteggio.
Le differenze tra i punteggi precedenti e quelli nuovi sono dovute a metodi di misurazione più rigidi e, in particolare, il declassamento di una classe energetica di un prodotto, ad esempio dalla classe energetica A alla classe energetica E, significa semplicemente che il nuovo punteggio è più preciso e utile.
Inizialmente sul mercato nessun apparecchio rientrerà nella categoria A e solo pochi avranno l'etichetta B e C, in modo da incentivare l'innovazione e lo sviluppo di prodotti più efficienti dal punto di vista energetico.
I consumatori dovranno fare molta attenzione perché i modelli con la vecchia etichetta potranno essere esposti e venduti solo fino al 30 Novembre 2021.
Dal 1° marzo 2021 le nuove etichette compariranno nei negozi su prodotti quali lavastoviglie, lavatrici e lavasciuga biancheria, frigoriferi e congelatori, televisori e display elettronici. Per le lampade bisognerà aspettare fino al 1° settembre 2021.
Secondo la Commissione Europea le nuove misure sull'ambiente introdotte dalla Direttiva Ecodesign e dal Regolamento Energy Labelling, potranno far risparmiare alle famiglie europee oltre 33 miliardi di euro l'anno, ovvero in media 150 euro a nucleo familiare.
Il risparmio energetico annuo sarà pari a 167 TWh (Terawattora) entro il 2030, corrispondente, ad esempio, a quasi il 50% del consumo energetico annuale italiano.
Da marzo 2021 si ritorna alla scala di efficienza energetica A-G, dove la classe A è quella più efficiente e la classe G è quella meno efficiente e non saranno più presenti lettere doppie oppure il segno +.
Le nuove etichette saranno caratterizzate dalla presenza, in alto a destra, di un QR-code tramite la cui scansione con smartphone i consumatori potranno ottenere informazioni supplementari.
Il QR-code risolve il problema del poco spazio disponibile sull'etichetta, consentendo al consumatore l'accesso a ulteriori dati, con la possibilità di confrontare velocemente l'efficienza energetica di vari modelli e individuare in modo semplice quello che consentirà un minore consumo di energia.
L'etichetta energetica deve essere collocata in una posizione ben visibile al consumatore. Di seguito è riportato un esempio di etichetta di un frigorifero e analizzandola, si può riassumere nei seguenti punti.
Anche quando si effettuano acquisti online oppure tramite telefono o catalogo, è fondamentale che siano fornite tutte le informazioni energetiche relative al prodotto.
Per quanto riguarda le vendite su Internet, l'etichetta energetica corrispondente al prodotto pubblicizzato deve essere chiaramente visibile e può essere posizionata accanto al prezzo del prodotto stesso.
Se l'etichetta non è visibile, è necessario visualizzare la classe energetica elettrodomestici utilizzando una freccia annidata che funge da link all'etichetta energetica corrispondente.
Seguendo le più recenti Risoluzioni europee in attuazione della Direttiva sulla progettazione ecocompatibile (2009/125/CE), dal 1 marzo 2021 i pezzi di ricambio per riparare un elettrodomestico che si trova in commercio dovranno essere reperibili per almeno sette anni. In alcuni casi addirittura per dieci anni dal momento dell'acquisto.
Parliamo di alcuni pezzi di frigoriferi, lavastoviglie e lavatrici. E in generale, tali ricambi devono essere garantiti fino allo stesso numero di anni dopo la fine della produzione di quel determinato modello.
Questa importante indicazione fa parte di un'idea di progettazione ecocompatibile con l'obiettivo di incentivare la riparabilità e la riciclabilità degli elettrodomestici, riducendo in tal modo gli sprechi e l'inquinamento causato dai relativi rifiuti.
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