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La vecchia etichetta energetica è andata in pensione, almeno sulla carta.
Infatti non tutti i produttori si sono già messi in regola e continuano a utilizzare quelle vecchie.
La nuova etichetta è stata voluta dall'Unione Europea, per motivi di chiarezza, con lettere che vanno dalla G (classe energetica più energivora) alla A (prodotti tecnologicamente all'avanguardia).
Sono state eliminate le vecchie classificazioni con tutti i vari +, considerate un linguaggio poco chiaro per gli utenti.
Tra gli obiettivi di questo progetto troviamo appunto la facilitazione di lettura della classe energetica degli elettrodomestici, stimolando il compratore ad acquistare prodotti sempre migliori dal punto di vista dei consumi.
Questo per contro dovrebbe anche incoraggiare i produttori nel miglioramento dei loro apparecchi, promuovendo investimenti e innovazioni tecnologiche.
I relativi regolamenti delegati sono stati pubblicati a inizio dicembre 2019 (vedi Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea n. L 315 del 5 dicembre 2019) e modificati col Regolamento Omnibus sull'etichettatura energetica.
La vecchia etichetta energetica, immessa nel 1994, era diventata desueta a causa dell'avanzare della tecnologia che in 30 anni ha fatto passi da gigante.
L'obiettivo della UE è quello di rendere tutto molto più immediato e leggibile.
Come prima novità è stato inserito un pratico QR code che, tramite tablet e smartphone potrà far accedere in pochissimo tempo a tutte le specifiche del prodotto in termini di consumi. Oltre a questo, viene anche indicato chiaramente il consumo in termini di kWh del prodotto che si sta acquistando.
Infine, sono presenti dei pittogrammi, ovvero dei simboli che forniscono ulteriori informazioni su altre caratteristiche del prodotto. Consumo di acqua, rumorosità, tempi di fine ciclo (ad esempio di un lavaggio), capacità di carico e tanto altro.
Classe di efficienza energetica che occupa l'ultimo gradino della scala.
Secondo i nuovi parametri questa è la classe che ha in assoluto il consumo energetico più alto.
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CONSIGLIATO
Frigorifero classe a
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Dal punto di vista ecologico sono gli apparecchi che inquinano di più e, secondo la vecchia scala, potrebbero ricaderci anche alcuni vecchi elettrodomestici prima presenti in una delle classi A.
A meno di non essere costretti, meglio lasciar perdere questa classe energetica perché a lungo andare potrebbe incidere molto sui costi in bolletta.
Classe leggermente meno energivora, ma considerata ancora a basso risparmio energetico. In linea di massima potrebbe considerarsi la vecchia classe A+.
Se possibile, evitare di comprare anche questi elettrodomestici perché, anche se una volta erano considerati all'avanguardia, attualmente sono alla stregua dei dinosauri e non gioverebbero a portafoglio e ambiente sul lungo periodo.
Classe color arancione chiaro corrisponde alla vecchia classe A++.
Siamo già a un livello di buon risparmio energetico e, in linea di massima, in questa classe rientrano tantissimi dei principali elettrodomestici presenti nelle nostre case.
Corrispondente alla vecchia classe A+++ si parla già di elettrodomestici con ottime performance dal punto di vista energetico.
Saranno presenti in questa categoria anche elettrodomestici una volta considerati i migliori della vecchia generazione ma, come detto, l'avanzare della tecnologia ha chiaramente cambiato le carte in tavola.
Qui siamo nell'elite degli elettrodomestici dotati di tecnologie all'avanguardia.
Basso consumo energetico vuol anche dire un sostanziale risparmio in termini di bolletta strizzando l'occhio anche al benessere dell'ambiente.
Attualmente i prodotti di questo tipo sono ancora abbastanza pochi: questa nuova classificazione difatti è stata creata per durare parecchio nel tempo.
Molti prodotti smart ne fanno comunque attualmente parte, come alcune lavastoviglie e lavatrici di ultimissima generazione.
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CONSIGLIATO
Ferro da stiro classe a
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Per rientrare nella classe A un elettrodomestico oltre che consumare poco dovrà essere perfettamente in linea con la sostenibilità ambientale.
Per alcuni elettrodomestici questa nuova etichetta è già entrata in vigore da marzo 2021. I prodotti che ne hanno subito beneficiato sono congelatori, frigoriferi, lavasciuga, lavastoviglie, TV e lavatrici.
Da settembre 2022 è entrata in vigore anche per asciugatrici, condizionatori, smartphone, aspirapolvere e notebook.
Ora, potrebbe anche essere utile capire che formula utilizzare per calcolare i kilowattora.
Per prima cosa, al fine di conoscere la potenza disponibile, si dovrà aggiungere il 10% alla potenza impegnata. Ad esempio, se nel contratto si hanno 4 kW, può arrivare fino a una capacità di 4,4 kW senza che salti la luce.
Ora, per calcolare il consumo degli elettrodomestici di casa bisognerà ovviamente, conoscerne la potenza e moltiplicarla per il tempo di utilizzo.
In sintesi, il kilowattora è il risultato della moltiplicazione di due variabili: potenza e tempo.
Bisognerà moltiplicare la potenza in Watt (ad esempio un Phon da 2000 W) per le ore di utilizzo. Il risultato poi andrà diviso per 1000 in modo da ottenere i kWh.
Questo valore poi, bolletta alla mano, andrà moltiplicato per il costo unitario che il fornitore avrà applicato per ottenere la spesa totale che arriverà in bolletta.
Per il consumo annuo, basterà moltiplicare il consumo giornaliero per il numero di giorni di utilizzo degli elettrodomestici l'anno e moltiplicare, infine, il risultato per il costo dei kWh presenti sempre in bolletta.
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