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24 Gennaio 2019 ore 13:41 - NEWS Leggi e Normative Tecniche |
Avere un camino in casa è un privilegio a cui molti aspirano: esso rappresenta una fonte di calore, arreda e contribuisce a dare eleganza e raffinatezza a uno spazio, che sia moderno o dal gusto rustico.
Diversi studi, però, entrano in contrasto con questa visione romantica del camino:
Parlando di inquinamento ambientale e indoor, il caminetto rappresenta uno degli elementi che determina un innalzamento dei livelli di polveri sottili, tant'è che una ricerca francese sul tema ha paragonato le emissioni di un camino tradizionale acceso per mezza giornata a quelle prodotte da un'auto a gasolio che percorre 3500 km.
Alla luce dell'innalzamento delle temperature e della pessima qualità dell'aria che respiriamo, anche entro le mura domestiche, molti stati europei, e nel nostro caso alcune Regioni d'Italia, hanno deciso di attuare una politica di limitazioni all'uso di tali dispositivi.
Vediamo nello specifico di cosa si tratta.
Alcune Regioni del Nord Italia a ridosso della Pianura Padana, area che più delle altre soffre per l'inquinamento atmosferico, stanno tentando di porre un limite all'avanzare costante dei livelli di PM10 nell'aria, anche con azioni correttive da porre in essere in ambito domestico: secondo uno studio condotto dalla ARPA Emilia Romagna, più del 51% del particolato presente in atmosfera proviene combustioni non industriali, quindi dai sistemi di riscaldamento utilizzati nelle nostre case.
Unitamente alle altre ordinanze messe in atto in altri settori, come il blocco della circolazioni per determinate automobili, le Regioni Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana e Lombardia hanno emanato specifiche misure volte a limitare l'utilizzo di determinate tipologie di impianti combustibili domestici.
Il riferimento nazionale alla base di tali azioni è il D.M. n. 186 del 7/11/2017:
Regolamento recante la disciplina dei requisiti, delle procedure e delle competenze per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore alimentati a biomasse combustibili solide.
Il decreto stabilisce le modalità per effettuare la certificazione di camini chiusi, camini aperti, stufe a legna, stufe ad accumulo, cucine a legna, caldaie fino a 500 W, stufe, inserti e cucine a pellet/termostufe.
Secondo la norma i generatori di calore vengono suddivisi in cinque categorie, individuate da stelle: maggiore è la stella, minore è il potere inquinante, quindi a un camino in classe cinque stelle corrisponde un impianto a basse emissioni.
Sulla base della suddetta classificazione le Regioni, secondo propri e diversi step, stanno promuovendo l'installazione di sistemi maggiormente performanti.
Durante il G7 Ambiente tenutosi il 9 giugno 2017, le Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto e Emilia-Romagna hanno sottoscritto un accordo:
l'Accordo di bacino padano per l'attuazione di misure congiunte per il miglioramento della qualità dell'aria
con il quale si sono impegnate a introdurre misure, strutturali e temporanee, contro l'inquinamento. Esse sono prioritariamente rivolte al settore traffico, ai generatori di calore domestici a legna, alle combustioni all'aperto e al contenimento delle emissioni di ammoniaca dalle attività agricole e zootecniche.
Per le Regioni Lombardia e Veneto le misure a step prevedono:
- dal 1° ottobre 2018 è consentita la nuova installazione dei soli dispositivi dalle 3 stelle in su, mentre è possibile l'utilizzo e l'accensione soltanto degli apparecchi dalle 2 stelle in su.
È possibile accendere apparecchi con classi di qualità inferiori solo se costituiscono l'unica forte di riscaldamento dell'abitazione; sempre da tale data il pellet utilizzato deve essere in classe A1;
- dal 1° gennaio 2020, per incentivare ancora di più la sostituzione degli apparecchi obsoleti, sarà possibile installare solo nuovi apparecchi a 4 stelle e utilizzare apparecchi esistenti dalle 3 stelle in su. Si potranno accendere apparecchi con classi di qualità inferiori solo se costituiscono l'unica forte di riscaldamento dell'abitazione.
Per quanto concerne l'ambito di applicazione di tali norme si specifica che per entrambe le Regioni esso è esteso a tutto il territorio regionale.
Alla luce di quanto esposto, per l'eventuale installazione di nuovi dispositivi si consiglia di prestare attenzione all'erogazione di eventuali contributi che le singole Regioni pongono in essere per l'acquisto di nuovi e/o la sostituzione di generatori obsoleti; ad esempio la Regione Veneto nel corso dello scorso anno ha promosso contributi per l'acquisto di nuovi dispositivi.
Secondo l'accordo stabilito con le altre Regioni e con normativa regionale, D.G.R. n. 29-7538 del 14 settembre 2018, il Piemonte ha stabilito che:
- dal 1° ottobre 2018 è consentita la nuova installazione soltanto di apparecchi dalle 3 stelle in su;
- dal 1° ottobre 2019 sarà possibile installare soltanto apparecchi dalle 4 stelle in su, mentre si potranno utilizzare stufe e caminetti dalle 3 stelle in su.
Si potranno accendere apparecchi con classi di qualità inferiori solo se costituiscono l'unica forte di riscaldamento dell'abitazione. Tale divieto non si applica nelle zone montane, ma solo nei comuni appartenenti alle zone Agglomerato di Torino, Pianura e Collina.
Tutti gli interventi sono ricompresi e ben esplicati all'interno di una campagna di comunicazione sul tema molto interessante volta a far comprendere ai cittadini le ragioni di tali misure.
Sempre secondo il medesimo accordo, e per Delibera Assemblea Legislativa n.115/2017, Delibera Giunta Regionale n.1412/2017, Legge Regionale n. 14/2018, in Emilia Romagna:
- dal 1° ottobre 2018 è consentita la nuova installazione soltanto di apparecchi dalle 3 stelle in su, mentre è possibile l'utilizzo e l'accensione soltanto degli apparecchi dalle 2 stelle in su. Si possono accendere apparecchi con classi di qualità inferiori solo se costituiscono l'unica forte di riscaldamento dell'abitazione;
- dal 1° ottobre 2020 sarà consentito installare soltanto apparecchi dalle 4 stelle in su, mentre dal 1° ottobre 2019 si potranno utilizzare stufe e caminetti dalle 3 stelle in su.
Si potranno accendere apparecchi con classi di qualità inferiori solo se costituiscono l'unica forte di riscaldamento dell'abitazione.
I divieti di utilizzo non si applicano nei territori al di sopra dei 300 metri di altitudine.
Infine la Toscana: seppure non abbia preso parte agli accordi con le predette Regioni, con il Piano Regionale per la qualità dell'aria ambiente (PRQA), approvato il 18 Luglio 2018 con Delibera consiliare n. 72/2018:
- si ha l'obbligo di efficienza minima a 4 stelle solo per gli apparecchi a pellet e legna installati ex novo in nuove costruzioni o ristrutturazioni.
Nelle costruzioni esistenti è possibile installare qualsiasi tipo di stufa o camino, indipendentemente dalla classe di qualità ambientale.
È prevista, inoltre, una distinzione tra Comuni salubri, in cui non c'è alcuna limitazione, e Comuni critici, in cui si verificano concentrazioni di particolato fine PM10.
La lista dei Comuni critici è reperibile nel sito della Regione Toscana.
Nei Comuni critici, qualora l'area non sia metanizzata o se è già presente un impianto a biomassa, limitatamente alle nuove costruzioni e ristrutturazioni, è possibile usare stufe e caminetti in queste condizioni, indipendentemente dalla classe di appartenenza.
I controlli sull'applicazione delle norme sopra descritti vengono svolti dalla polizia municipale che interviene anche a seguito di segnalazione da parte dei cittadini.
Indipendentemente dalla Regione di appartenenza e, quindi, dall'effettiva presenza di norme che regolino l'accensione o l'installazione di impianti di riscaldamento, è auspicabile che ognuno di noi doti la propria abitazioni di sistemi efficienti e poco inquinanti.
Alcuni dei consigli da seguire per avere un ruolo attivo nella riduzione dell'inquinamento ambientale da riscaldamento domestico sono:
- sostituire i vecchi impianti usufruendo dei vari incentivi presenti a livello nazionale (detrazione fiscale al 50% o al 65%) o a livello regionale, qualora esistenti, acquistando prodotti certificati con i diversi livelli di stelle;
- schermare il proprio camino per evitare la diffusione degli agenti inquinanti in casa ;
- fare manutenzione periodica della canna fumaria;
- utilizzare legna stagionata, pellet certificato e non bruciare prodotti plastici;
- non accendere l'impianto di riscaldamento se non necessario fuori dal periodo individuato a livello comunale;
- non superare la soglia consigliata della temperatura interna, pari a 19/20 °C.
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