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Una Italia ancora una volta divisa a metà o quasi.
È questa la nuova fotografia del nostro Paese che emerge da un rapporto redatto dalla Federazione autonoma bancari italiani (FABI).
Diverse sono le ragioni ma medesimo è il risultano.
A dividere in modo cosi netto non sono le note differenze economiche, territoriali e culturali o in ogni caso non direttamente.
A mostrare un'Italia così diversa è la situazione più favorevole in alcune zone con riferimento al mutuo.
In altri termini, lo studio condotto da FABI ha evidenziato come vi sia una corposa zona di Italia in cui i tassi di interesse siano meno gravosi e un'altra fetta del nostro Belpaese, dove, invece i tassi sono più pesanti.
Come rilevato, le ragioni di tale disparità non sono direttamente riconducibili alle solite differenze ma sono motivi che in qualche modo affondano le proprie radici nelle storiche disuguaglianze che ormai fanno parte dell'Italia.
Quando ci si pone un interrogativo del genere, solitamente la risposta, salvo i casi in cui non si acquisti per vivere stabilmente, viene data in base al luogo dove l'investimento possa fruttare di più, mettendo a reddito l'immobile, ovverosia concedendolo in locazione.
In molti casi, tuttavia, per determinare la convenienza nell'acquisto dell'immobile è necessario fare una analisi più approfondita e più completa comprendendo anche una stima dei costi.
Il primo fra tali costi è senza dubbio il mutuo.
In altri termini, tralasciando la quota capitale, finanziata dalla Banca che concede il mutuo, la rata mensile può variare anche sensibilmente in considerazione dei tassi di interesse applicati, i quali possono subire variazioni sensibili da Banca a Banca ma anche da regione a regione.
Vi sono, infatti, delle zone del nostro Paese dove il mutuo è più salato perché i tassi di interesse sono più bassi.
La recente analisi redatta da FABI della scorsa questa estate (report 29 luglio 2023) evidenzia mutui meno cari al Nord e rate più pesanti per interessi molto alti nel Mezzogiorno e nelle Isole.
In particolare, tale studio sottolinea come in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia i tassi medi praticati dalle banche si stabiliscono nel valore medio pari al 4,18 rispetto alla media nazionale del 4,1%.
Ancora più alti i tassi praticati dalla Banche in Sardegna e Sicilia dove il tasso medio è pari al 4,23%.
Nettamente più leggere le rate per chi acquista un immobile al Nord, chiedendo un finanziamento in Banca.
In Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta la media dei tassi praticati è pari al 4,09% e di 3,99% nel Nord Est (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto).
Nelle regioni centrali Lazio, Marche, Toscana e Umbria siamo nell'ordine del 4.09%.
La differenza fra i tassi di interesse applicati sui mutui è evidente.
Al Sud vi è il primato di tassi più elevati, al centro si è registrata la più alta variazione dei tassi di interesse rispetto a tutte le altre zone del Paese nel biennio 2021-2023, mentre al Nord siamo vicini alla media nazionale e in alcuni casi di poco al di sotto.
Questa è la fotografia dell'Italia.
Le ragioni di tale situazione sono da cercarsi sia a livello nazionale che territoriale: è indubbio che l'Italia fra i Paesi eurozona stia vivendo un difficile momento storico ed economico: negli ultimi 12 mesi il costo del denaro è stato portato, con nove rialzi, dallo zero al 4,25%, con inevitabili impatti nella vita di tutti i giorni.
Ciò si traduce anche in un aumento significativo delle rate del mutuo per tutti i contribuenti Italiani.
A tale già complicata situazione a livello nazionale, dovuta all'inflazione e ai rincari delle bollette, si aggiungono anche le differenze territoriali dovute a diversi fattori.
Al Sud la situazione è più complicata per una serie di fattori di rischio, sintetizzati dal segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, e riportati nel report.
La causa è l'arretratezza del Mezzogiorno da un punto di vista economico rispetto al Nord. I fallimenti di imprese o di difficoltà economica sono numericamente più frequenti e rilevanti e le famiglie faticano di più a pagare le rate dei prestiti e dei mutui.
Per tale motivo le Banche sono più diffidenti non solo nella concessione di prestiti, rispetto agli stessi mutui concessi al Nord, dove è invece più semplice accedere a un mutuo, ma anche nella definizione di un piano di ammortamento che, in ragione del maggiore fattore di rischio, è costruito in modo tale da tutelarsi, concedendo mutui con più fatica e con tassi di interesse molto più pesanti.
Nel report, FABI evidenza la complessità dell'attuale situazione economico finanziaria, dovuta a una serie di fattori che hanno inevitabili ricadute nella situazione italiana.
Il prossimo anno si attende un miglioramento della situazione e un abbassamento dell'inflazione.
Ciò nondimeno, non significa che la netta differenza dei tassi di interesse praticati in Italia subirà un netto cambiamento, nel senso che non ci si aspetta una omogeneità della concessione dei prestiti bancari.
La situazione nel prossimo futuro sarà certamente in miglioramento, ma ciò non cancellerà le differenze fra le varie regioni di Italia per la concessione del mutuo.
Salvo reali e sostanziali cambiamenti degli assetti economici del Paese che non possono realizzarsi in pochi anni, è possibile che una famiglia al Sud che vuole accedere a un prestito bancario sia sempre più penalizzata dal pagamento di rate mutuo più pesanti in ragione di più elevati tassi di interesse, rispetto a una famiglia del Nord, la quale dovrebbe essere più agevolata nell'accesso al mutuo e meno gravata da interessi, in linea di massima più leggeri.
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