Museo della Biodiversità a Portici

L'interesse alla coltivazione di un orticello domestico manifestata negli ultimi tempi da molti privati cittadini, nasce dall'esigenza di avere sulla
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L'interesse alla coltivazione di un orticello domestico manifestata negli ultimi tempi da molti privati cittadini, nasce dall'esigenza di avere sulla propria tavola prodotti di origine sicura, naturali e di stagione, a fronte di ciò che invece si trova in commercio, spesso prodotti di origine estera e non freschi di coltivazione.Museo della Biodiversità a Portici

Questa esigenza è sentita, fortunatamente, anche dalle istituzioni, che hanno messo in moto diverse iniziative a favore della conservazione del patrimonio agroalimentare italiano.

Molti di questi prodotti, in particolare quelli campani, sono a rischio di estinzione e sono quindi Presidi Slow Food.



Nell'arco dell'impegno necessario alla loro conservazione è nata l'iniziativa di recupero di alcune antiche tavole ortofrutticole, conservate attualmente preso la facoltà di Agraria dell'Università Federico II di Napoli, sita negli ambienti dell'antica Reggia borbonica di Portici.

Si tratta di circa 700 dipinti raffiguranti le varietà di frutta e ortaggi presenti in Italia all'inizio del secolo scorso, che compongono la prima e più importante raccolta di immagini e descrizioni di frutta realizzata al tempo in Italia, ad opera del conte Giorgio Gallesio per rappresentare le varietà più squisite degli alberi da frutto coltivati in Italia.

La raccolta fu pubblicata con il titolo La Pomona Italiana e per lungo tempo rappresentò il testo di riferimento per botanici e biologi italiani.

Museo della Biodiversità a PorticiQuesti dipinti erano destinati ad un progressivo deterioramento e per questo sono stati digitalizzati, con un impegno economico di 10.000 euro, in un catalogo on line consultabile presso il sito della facoltà di Agraria.

Nel corso del convegno Biodiversità in Ortofrutticoltura: immagini e racconti, svoltosi a Napoli lo scorso 17 gennaio, Franco Manna, presidente della holding Vesevo, di cui fanno parte, tra gli altri, i ristoranti Rossopomodoro che utilizzano prodotti rari campani, ha presentato il suo progetto di sponsorizzazione dell'iniziativa che culminerà nell'inaugurazione, prevista per quest'anno, del Museo della Biodiversità, da allestire nelle sale della stessa Reggia di Portici, dove le tavole potranno essere esposte in maniera adeguata.

Come ricorda Manna, l'iniziativa coinvolge tutta la filiera della sua aziende:Museo della Biodiversità a Portici
Infatti, dalle tavole sono state tratte due serie di esclusivi sottopiatti che sono stati acquistati dai nostri franchising - circa una novantina- per farne omaggio ai clienti.
Con questo contributo, e con la partecipazione di alcuni fornitori, realizzeremo anche il Museo.

Al convegno il progetto è stato presentato dalla prof.ssa Stefania De Pascale, docente di Sistemi Ortofloricoli e curatrice dell'archivio della Biodiversità dell'Ortofrutticoltura dell'Università partenopea e dal Preside della Facoltà di Agraria, prof. Paolo Masi.

Per maggiori informazioni:www.dipartimentodiagraria.unina.it

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