I muri in pietra, oltre ad assolvere ad una funzione portante per l'edificio, ne condizionano in maniera determinante anche l'aspetto esteriore.
Le strutture in muratura hanno origine antichissima e sono caratterizzate dal fatto che, oltre ad assolvere ad una funzione portante per l'edificio, ne condizionano in maniera determinante anche l'aspetto esteriore.
Ogni materiale lapideo possiede delle proprie caratteristiche formali, come colore, ruvidezza della superficie, forma, ecc., che gli conferiscono un aspetto particolare.
Ma anche lo stesso materiale, se impiegato in maniera diversa, può assumere aspetti differenti, come nel caso della pietra da taglio che, nelle strutture costruite nell'antichità, assume un linguaggio diverso a seconda che lo si ritrovi in massi informi nelle strutture megalitiche o in conci squadrati nei templi greci o negli edifici romani. Le stesse differenze le possiamo notare anche in opere realizzate in laterizio, dove questi materiali sono adoperati con tessiture differenti.
Non sempre, però, nonostante le capacità espressive del materiale lapideo, esso è stato utilizzato per il suo valore estetico, tant'è vero che spesso nell'antichità, era frequente ricoprire i conci con materiali di rivestimento, come lastre in marmo. Ma si trattava in ogni caso di materiali aventi le stesse caratteristiche, anche dal punto di vista statico, che ne giustificavano l'impiego.
Non altrettanto apprezzabile è, invece, l'uso di rivestire con pietrame strutture realizzate con nuovi materiali, come l'acciaio. In questo caso la pratica deve essere considerata negativa sia dal punto di vista estetico, per il suo scopo di mascherare un materiale con un altro, sia dal punto di vista strutturale per l'interazione tra i due materiali, caratterizzati da una differente elasticità.
Un muro portante, quello realizzato con pietrame ed avente funzione strutturale, può essere realizzato con una molteplicità di materiali differenti, ciascuno dei quali può essere soggetto a differenti tipi di lavorazioni.
Ma le tipologie che più frequentemente ritroviamo negli edifici comuni ereditati dal passato, sono: muri in pietrame, muri in pietra da taglio, e muri in laterizio.
Se si eccettuano le murature costituite da pietrame a secco, la maggior parte delle murature sono formate da due elementi, uno più resistente, avente appunto funzione portante, che sono le pietre o i mattoni, l'altro avente funzione di collegamento, che è la malta.
Ma la malta non svolge soltanto una funzione di collante tra le parti, ma anche un ruolo statico importante, permettendo una migliore distribuzione delle tensioni sulla superficie muraria.
Infatti se in conci venissero in contatto diretto l'uno con l'altro il comportamento statico del paramento murario non sarebbe quello ottimale.
La malta deve essere distribuita in una quantità ben definita. Il suo spessore, detto commento, è in genere compreso tra 5 e 20 mm e non deve essere superiore.
Un muro in pietra per essere costruito in maniera adeguata deve rispondere a dei criteri di isotropia, cioè presentare le stesse caratteristiche sollecitato in ogni direzione.
Per assicurare questo, di qualunque tipo sia la muratura, deve rispondere sempre agli stessi principi fondamentali:
- scelta accurata dei materiali, sia quello principale, il tipo di pietra, che la malta che fungerà da legante;
- i conci murari devono avere una conformazione regolare in modo da permettere di creare una muratura omogenea e compatta;
- nella costruzione del muro bisogna procedere in modo da disporre i mattoni in orizzontale, con i giunti sfalsati tra loro.
Molto importanti sono anche le condizioni climatiche del momento in cui si realizza la muratura. Infatti se la temperatura scende al di sotto dello zero, la malta può gelare e diventare un materiale inerte, come la sabbia, perdendo le sue proprietà leganti.
Se invece la temperatura è troppo elevata, c'è il pericolo dell'evaporazione, che altera la presa e impedisce un buon collegamento.
Le principali prestazioni che si richiedono ad una muratura sono di coibentazione, fonoisolamento e impermeabilizzazione. Le prime due sono legate anche al suo spessore, mentre l'ultima è in relazione soprattutto con la qualità della malta.