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Durante l'inverno, gli armadi diventano ambienti particolarmente vulnerabili alla muffa.
Nonostante siano chiusi e protetti, proprio questa mancanza di ricircolo d'aria li rende spazi ideali per la proliferazione di funghi e cattivi odori.
Le temperature più basse e l'umidità elevata che caratterizzano i mesi invernali creano un microclima sfavorevole.
L'aria non circola, l'umidità rimane intrappolata e i tessuti assorbono ciò che trovano nell'ambiente.
Molte abitazioni, soprattutto quelle con pareti esterne fredde o camere da letto esposte a nord, presentano murature che in inverno raggiungono temperature molto basse.
Muffa su angolo del pavimento - iStock
Gli armadi appoggiati a queste pareti diventano immediatamente più freddi e favoriscono la condensa interna.
Nel giro di poche settimane possono comparire odore di chiuso, macchie scure, puntinature e, nei casi più gravi, vere e proprie chiazze di muffa.
La buona notizia è che il fenomeno è quasi sempre prevenibile, agendo sulla ventilazione, sull'umidità e sulla gestione degli indumenti all'interno dell'armadio.
La posizione dell'armadio è uno degli aspetti più importanti ma spesso ignorati.
Appoggiare un armadio a una parete esterna o a una parete fredda significa creare un “punto morto” dove l'aria non circola e l'umidità si deposita facilmente.
Per migliorare la situazione non è necessario spostare completamente il mobile: basterebbe allontanarlo di pochi centimetri dalla parete.
Una distanza di appena 4-6 cm permette all'aria di muoversi e impedisce alla condensa di accumularsi sul lato posteriore.
Se lo spazio non consente grande margine, può essere utile sollevare leggermente l'armadio da terra.
In alternativa, lasciare aperta una piccola fessura nella parte superiore, favorendo così una microventilazione naturale.
Aprire completamente le ante degli armadi per pochi minuti una o due volte a settimana permette di rinnovare l'aria interna.
Se possibile, farlo nelle ore centrali della giornata, quando l'aria della stanza è meno fredda e meno umida.
Basta un'aerazione breve ma completa: l'umidità interna scende e l'armadio si asciuga.
In alcuni casi, quando l'armadio è molto grande o contiene molti tessuti, è utile anche lasciare le ante leggermente aperte durante la notte, soprattutto se la stanza non ha problemi di freddo eccessivo.
Questo semplice gesto previene l'accumulo di aria stagnante.
Oltre alla ventilazione, esistono piccoli aiuti che possono fare una grande differenza.
I prodotti assorbi-umidità, come i sali di calcio o le perle igroscopiche, assorbono l'acqua in eccesso e mantengono l'ambiente interno più asciutto.
In alternativa ai prodotti commerciali, si possono utilizzare rimedi naturali:
Sono soluzioni discrete, economiche e molto utili per evitare la formazione di odori pesanti o macchie di umidità.
Un errore diffusissimo è riporre nell'armadio vestiti ancora leggermente umidi. Capitano situazioni in cui i capi sembrano asciutti, ma non lo sono completamente.
Maglioni spessi, tessuti pesanti o capi appena ritirati dallo stendino possono trattenere umidità interna che, una volta chiusi nell'armadio, non ha modo di evaporare.
Muffa diffusa su parete - iStock
Il risultato è che l'umidità si trasferisce alle superfici del mobile e agli altri indumenti, creando un microclima perfetto per la muffa.
Prima di riporre qualsiasi capo, è fondamentale assicurarsi che sia perfettamente asciutto.
Nei periodi molto umidi, può essere utile lasciare i vestiti fuori dall'armadio per una notte, soprattutto quelli in lana o cotone spesso.
Un metodo piuttosto curioso per rimuovere la muffa nell'armadio, prevede l'utilizzo del polistirolo.
Col fine di prevenire questo vero e proprio inconveniente, l'utilizzo di un materiale isolante a tutti gli effetti può rappresentare un'ottima soluzione.
Si possono infatti tagliare alcuni pannelli realizzati con questo materiale, così da applicarli sulla parete posizionata dietro l'armadio.
In questo modo, si formerà una barriera in grado di contrastare gli organismi indesiderati.
Naturalmente, prima dell'applicazione del polistirolo come barriera protettiva si dovrà pulire la parete desiderata.
Per ottenere una protezione ancora maggiore, i pannelli appena realizzati possono essere verniciati con della pittura apposita per la muffa.
Nel caso in cui sia troppo tardi per prevenire la formazione di muffa dietro l'armadio, è doveroso rimuovere quanto prima tutte le tracce ad essa collegata.
Per prima cosa, bisognerà spostare l'armadio dall'area "contaminata" dalla muffa, così da poterne rimuovere le tracce in tutta tranquillità.
Tutto ciò, evitando il contatto diretto con la spore.
Dopo aver fatto ciò, si dovrà utilizzare un'aspirapolvere con filtro HEPA, così da rimuovere le parti che compongono la superficie della macchia.
La particolarità dei filtri come quello citato, è quella di catturare il 99,97% delle particelle microscopiche.
Pulizia muffa da parete - iStock
Si dovrà poi pulire l'area interessata con delle soluzioni apposite, preferibilmente utilizzando un panno o una spugna.
Evitando inoltre di non esercitare troppa pressione. Diversamente, la parete potrebbe danneggiarsi.
Una volta risciacquata la superficie interessata, questa dovrà essere lasciata ad asciugare.
Si può prendere in considerazione l'idea di un ventilatore, o ancora meglio un deumidificatore, per ridurre i tempi di attesa.
In questo paragrafo, vedremo quali sono le soluzioni adatte a rimuovere la cosiddetta muffa da condensa, ovvero una delle tipologie più comuni.
Per il trattamento di certe problematiche tipici degli edifici interni, si possono utilizzare dei rimedi casalinghi.
Per esempio, aceto bianco e bicarbonato di sodio. Oppure, come alternativa, una soluzione che unisca acqua e candeggina.
Quest'ultima dovrà ovviamente essere utilizzata solo sulle pareti bianche.
Muffa da condensa su parete bianca - iStock
Sul mercato sono inoltre disponibili dei prodotti appositi per il trattamento della muffa, come le pitture termoisolanti e quelle impermeabilizzanti.
Come anticipato nei paragrafi precedenti, uno dei fattori che più in grado di determinare l'ostinazione di questi organismi invasivi è proprio la temperatura.
La muffa in camera da letto può rivelarsi estremamente dannosa per la propria salute.
Questi organismi rilasciano infatti spore e tossine, le quali possono essere la causa di diversi sintomi.
Sintomi che, nel caso in cui dovessero affliggere soggetti già predisposti, possono avere delle conseguenze ancora più gravi.
Ecco a cosa ci si può ritrovare esposti, ignorando la muffa:
Alcuni pericoli specifici sono riconducibili alle varianti più dannose della muffa. Per esempio, la sua variante nera.
Si tratta di una tipologia particolarmente temuta, a causa della sua diffusione di spore in tempi molto più rapidi di quelli ordinari.
Per lo sviluppo di organismi come quello appena descritto, è necessario intervenire quanto prima e tramite metodi altamente specifici.
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