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Milano, sua città natale, dedica a Gabriella Crespi una mostra dal titolo Il Segno e lo Spirito, che illustra la vita artistica di questa designer, artista e scultrice, che è stata per ben due decenni, gli anni Sessanta e i Settanta, ambasciatrice nel mondo dell'Italian Style.
La mostra, che è aperta gratuitamente al pubblico, si svolgerà dal 24 settembre al 16 ottobre a Palazzo Reale, è curata da Elisabetta Crespi, figlia dell'artista, insieme a Cesare Cunaccia, ed è stata anticipata da una anteprima per la stampa, venerdì 23, con la presenza dell'artista.
La mostra ripercorre tutta la carriera dell'artista attraverso le creazioni da lei prodotte: mobili, oggetti, elementi di illuminotecnica, sculture e gioielli.
Si tratta per lo più di oggetti appartenenti a collezionisti privati di tutto il mondo, che li custodiscono gelosamente e che, in questa occasione, hanno voluto metterli a disposizione del pubblico.
La Crespi utilizza per i suoi oggetti materiali come il legno, il metallo, le pietre e le lacche, interpretandoli in maniera articolata come vogliono le esigenze del design contemporaneo.
Questa sua modernità fa sì che sia,oggi più che mai, fonte di ispirazione e modello per tanti giovani designer.
Negli anni Cinquanta, dopo gli studi di architettura al Politecnico di Milano, la Crespi inizia la produzione di oggetti come lampade e piccole sculture, con un dialogo continuo tra design e scultura.
È all'inizio degli anni Settanta che inizia la creazione dei primi mobili, caratterizzati dall'essere oggetti pieni di vita, in contrapposizione a quella che dovrebbe essere la loro staticità, liberi nello spazio e in piena metamorfosi.
Sono i Plurimi, il cui nome si ispira all'opera dell'artista Emilio Vedova.
Nel 1987 Gabriella conosce un'importante svolta che la porta ad abbandonare l'attività artistica per oltre vent'anni: si trasferisce in India presso il suo maestro spirituale Sri Muniraj, per intraprendere un percorso spirituale.
È solo nel 2008 che torna in Italia, ma con un verve artistica invidiabile che la porta, su invito di Stella McCartney, a studiare una riedizione limitata di cinque gioielli metamorfici in bronzo, pietre dure e semipreziose, cristalli, realizzati negli anni Settanta il ricavato della cui vendita viene devoluto ad un ospedale oculistico indiano fondato da Sri Muniraj.
Le diverse aree tematiche che si svolgono lungo le quattro sale degli Arazzi di Palazzo Reale danno ampio spazio anche al legame molto stretto dell'artista con il mondo della moda.In particolare, si possono ricordare i piccoli oggetti per la casa e per la tavola realizzati per Christian Dior, il primo stilista che ha creato una vera e propria home collection con il brand della Maison.
L'allestimento della mostra, curata dallo studio D.A.W., con la direzione artistica dell'Arch. Carlo Perosino è leggero ed aereo e tende a porre in assoluta centralità l'opera dell'artista.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, edito da Mondadori Electa che, in un percorso di testi e di immagini, segue le aree tematiche su cui si articola la mostra.
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