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Il mondo della tecnologia partorisce continuamente nuove innovazioni e il monitor ultrawild è proprio una di queste, cioè un evoluzione del widescreen monitor.
I vantaggi di avere uno schermo del genere sono molteplici e in vari campi differenti.
Per prima cosa, agevolerà notevolmente il lavoro in multitasking.
I produttori, infatti, si sono accorti che molti professionisti affiancavano due monitor per evitare di dover aprire e chiudere finestre di continuo.
Aumentando quindi le proporzioni dello schermo, l'esperienza di lavoro diventa molto più agevole.
In ambito multimediale, invece, uno schermo più ampio offrirà un'esperienza visiva molto più appagante mentre, in ambito video ludico, l'esperienza di gioco sarà enormemente più immersiva, grazie anche alla curvatura dello schermo.
Per chi prima utilizzava due schermi per lavorare, il primo grande vantaggio di un monitor ultrawide è l'assenza di una divisione tra un monitor e l'altro.
Come accennato poco sopra, certi tipi di lavori verranno agevolati in maniera sensibile.
Con un monitor ultra wide si può, ad esempio, scrivere una tesi o una ricerca con Microsoft office aperto da un lato e appunti da un altro.
Sembra poco, ma il risparmio di tempo a lungo andare, che si avrà nell'evitare di aprire e chiudere finestre, sarà veramente moltissimo.
Quasi tutti i monitor ultrawide, inoltre, sono curvi. Questa peculiarità permetterà di affaticare molto di meno collo e vista.
Purtroppo esiste anche qualche svantaggio in questi prodotti.
Il costo di un monitor di questo tipo risulterà spesso decisamente elevato, a volte superiore ai mille euro. C'è anche la possibilità che schede grafiche e pc desueti non siano compatibili.
Attualmente, il formato più venduto in assoluto è il monitor 21 9.
Presenta una diagonale molto più ampia rispetto ai normali schermi ma non doppia rispetto a un 16:9.
Utilissimi per videogiochi, lavoro e visione o editing di filmati.
Il secondo formato invece è il 32:9 che raddoppia esattamente la diagonale. Praticamente i monitor 32 9 corrispondono esattamente a due monitor 16:9 affiancati.
Per quel che riguarda la risoluzione degli schermi ultra larghi, lo standard più venduto è di 2560x1440 pixel, meno quelli a 3440x1440 pixel.
In generale, nessuno di questi due tipi può comunque considerarsi un 4K (8,3 milioni di pixel minimi). Questo è spiegabile semplicemente perché queste periferiche peseranno molto meno sulla scheda grafica del PC, dovendo gestire solamente circa 5 milioni di pixel!
Un'ultima considerazione sui monitor ultra wide da 3440 x 1440 pixel.
Siccome in circolazione non ce ne sono tantissimi, molti programmi o videogiochi non sono stati creati per questo tipo di risoluzioni. Sarà quindi a volte necessario dover ricorrere a qualche escamotage per far girare software un pochino più datati.
Anche per la visione dei film si potrebbero creare dei problemi e cioè la presenza delle bande nere sopra e sotto. Nulla di così terribile per carità ma è comunque bene tenere presente che i film sono tutti quanti in formato 16:9.
Ultimo punto, il costo. Questa tecnologia in effetti è la più esosa di tutte, anche perché supportata solamente da schede grafiche di ultima generazione.
Il monitor ultrawide della LG Electronics 25UM58 è, senza troppi giri di parole, il migliore come rapporto qualità prezzo. È infatti possibile acquistare questo schermo a 21:9 a meno di 200 euro. Ovviamente c'è un ma, perché questo modello ha solamente 25 pollici quindi risulta veramente piccolo in altezza.
Schermo 21 9 della LG
Questo monitor ultrawide è consigliato a chi è normalmente abituato a lavorare su monitor piccoli (tra i 19 e i 22 pollici). In termini di lavoro forse non è il massimo per grafici e videomaker a causa delle scarse dimensioni.
Meglio per chi lavora nell'editing fotografico, perché ha una copertura dello spettro del colore sRGB ottima, oppure per lavori d'ufficio.
Anche per i videogiocatori è un ottima soluzione, perché l'input lag è di 5 ms sufficienti per giocare agevolmente, sempre se ci si accontenti di uno schermo piccolino. Infine, è dotato di casse integrate che però è consigliabile non usare, come su qualsiasi monitor, a causa della scarsa qualità del suono.
In una fascia di prezzo ancora abbordabile, inferiore ai 700 euro, questo è il monitor ultra wide migliore per un giocatore sotto i mille euro.
monitor pc ultrawide Agon della AOC
Le dimensioni in questo caso non sono un problema perché conta di 35 pollici, caratteristica che lo rende veramente interessante. La risoluzione di 2560 x 1080 pixel non peserà eccessivamente sulla scheda grafica, in modo da non doverci spendere un patrimonio per cambiarla.
Retro del monitor ultrawide Agon della AOC
Interessante anche la possibilità di configurare altezza e angolo di visione.
Il monitor AOG potrà infatti essere alzato, girato ed abbassato a piacimento.
Un ultimo punto di forza è la frequenza di aggiornamento a 200 Hz che è praticamente il triplo degli standard a 60 Hz.
Lo schermo risulta comunque un valido alleato in questo caso, per chi con il pc ci lavora ed ha anche la passione per i videogiochi.
Questo monitor ultrawide da 32:9 della Samsung sembra il quadro di comando di un'astronave. Può essere utilizzato per qualsiasi cosa, dal lavoro professionale, al gaming professionistico.
Una premessa è d'obbligo, il suo prezzo è praticamente quello di un intero PC di fascia medio alta, ma le specifiche lasciano letteralmente a bocca aperta.
Monitor 32 9 della Samsung
Ha un tempo di risposta di appena 1 ms e un refresh rate di 144 Hz, perfetto per il videogiocatore più incallito. In compenso anche per i grafici è l'ideale, con colori perfetti e un contrasto tra i migliori sul mercato.
L'unico piccolo neo è la risoluzione di "soli" 3840 x 1080 pixel, che per uno schermo così grande non è proprio il massimo. Altro piccolo inconveniente sono ovviamente le dimensioni.
Monitor ultrawide Samsung
Bisognerà infatti studiare una soluzione ad hoc per sistemarlo sulla postazione di lavoro. Ha casse integrate leggermente migliori rispetto alla concorrenza ma sempre non sufficienti per avere un suono pulito e non presenta un supporto da parete.
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