Approvato ieri dalla Camera il maxiemendamento al DL 40/2010 che reintroduce la figura del tecnico per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria.
Negli scorsi giorni sono stati presentati alcuni emendamenti al DL 40/2010, il cosiddetto Decreto Incentivi che tra l'altro liberalizza alcuni interventi edilizi, per la sua conversione in legge, che hanno portato alla stesura di un maxiemendamento approvato ieri dalla Camera dei Deputati con ricorso al voto di fiducia.
L'emendamento che più ha fatto discutere è stato quello presentato da Cosimo Ventucci. Come è noto, il Decreto legge prevede, all'art. 5, la modifica all'art. 6 del Testo Unico dell'Edilizia (d.p.r 380/2001), ampliando il numero di interventi edilizi compresi nell'accezione di Attività libera e pertanto realizzabili senza presentazione di una Dia.
L'emendamento Ventucci ha portato all'eliminazione della frase Sono fatte salve più restrittive norme regionali, che aveva reso la normativa inapplicabile in alcune regioni, estendola ora a tutto il territorio nazionale, sostituita dall'espressione Fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali.
In più, a seguito delle proteste degli ordini professionali, si è ritornato a dare un ruolo ai tecnici stabilendo, che pur senza Dia, per gli interventi edilizi di manutenzione straordinaria è obbligatorio presentare, oltre ad una comunicazione telematica del richiedente e alle varie autorizzazioni necessarie, una relazione tecnica e grafici progettuali a firma di tecnico abilitato.
Tuttavia il comma 7 del nuovo articolo prevede che per l'esecuzione di lavori in assenza di comunicazione e degli allegati richiesti, è comminata all'esecutore una sanzione di euro 258, ridotta di due terzi se la comunicazione è effettuata spontaneamente a lavori iniziati.
Appare evidente quindi, come il “contentino” non possa soddisfare gli ordini professionali visto che il committente, a fronte del pagamento di un onorario ad un professionista abilitato, riterrà sicuramente più economico “cavarsela” con una multa di importo inferiore.
Ulteriori critiche riguardano il mancato obbligo di invio del DURC (Documento unico di regolarità contributiva) da parte dell'impresa esecutrice, che si ritiene potrebbe favorire il lavoro nero.
Tra le altre novità contenute nel maxiemendamento è prevista l'estensione degli eco-incentivi introdotti dal DL 40/2010 agli edifici esistenti.
Infatti il testo del decreto attualmente in vigore prevede che gli incentivi per l'acquisto di edifici ecologici si possano richiedere solo per immobili di nuova costruzione da adibire a prima casa dell'acquirente.
Il sistema di prenotazione degli incentivi, però, prevede che essa venga effettuata da parte delle imprese che hanno realizzato la nuova costruzione. Estendendo il bonus anche agli edifici esistenti, quindi, sarà necessario apportare delle modifiche anche a tale meccanismo.
Novità interessante appare inoltre l'introduzione dell'eco-prestito, cioè un prestito fino a 30.000 euro a tasso zero da restituire in dieci anni, che potranno richiedere tutti coloro che intendono ristrutturare le proprie abitazioni in maniera da incrementarne l'efficienza energetica.
La legge di conversione del decreto entrerà in vigore dopo l'esame in Senato che ci sarà la prossima settimana e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.