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10 Giugno 2014 ore 17:54 - NEWS Facciate e pareti |
Uno degli elementi principali della decorazione di facciata degli edifici storici (chiese, palazzi gentilizi e anche semplici case originariamente abitate dai ceti popolari) è generalmente costituita da elementi di intonaco sagomato: bugnati, lesene, marcapiani, marcadavanzali e cornici delle finestre.
Questi elementi, più o meno complessi in base al pregio dell'edificio, sono infatti tipici delle tradizioni costruttive di ogni parte d'Italia.
Affrontando il restauro o il rifacimento di intonaci decorati, per intervenire correttamente occorre quindi conoscere le loro tecniche esecutive e gli strumenti necessari.
Per prima cosa, è indispensabile prevedere fin dalla fase progettuale una struttura di sostegno di ogni elemento, costituita ad esempio da alcune file di mattoni, da barre filettate di acciaio inossidabile inserite nella muratura a intervalli regolari, oppure (per le parti meno sporgenti) da semplici file di chiodi, preferibilmente di acciaio inox.
A questo punto, è necessario costruire o procurarsi il modine, assolutamente indispensabile per realizzare qualsiasi modanatura.
Questo è costituito da una sagoma di lamiera rigida su cui viene tracciato in negativo il profilo voluto, ottenendo quindi un vero e proprio stampo.
Ovviamente, in caso di rifacimento ex novo, si potranno scegliere modini già predisposti; i profili delle modanature sono infatti ripetitivi e variano generalmente in base alla cultura edilizia locale. Per interventi di recupero e restauro sarà invece necessario rilevare scrupolosamente i lacerti di modanature e bugnati ancora esistenti e far realizzare i modini adeguati da un fabbro esperto.
Il modine viene quindi montato su un apposito telaio in legno per renderlo più maneggevole e successivamente fatto scorrere, sempre per un verso, sulla malta ancora fresca, fino a quando, asportando il materiale in eccesso, non si sia sagomato perfettamente il profilo voluto.
Dal punto di vista concettuale il suo funzionamento ricorda da vicino il comando estrudi dei software di modellazione 3D.Tuttavia, per un corretto funzionamento il modine necessita di alcuni altri accessori: i regoli di scorrimento e il marciamodine.
I regoli di scorrimento sono costituiti da due listelli di legno o metallo a sezione rettangolare, lunghi come la modanatura da realizzare e fissati saldamente alla muratura con chiodi o malta di gesso.
Il listello inferiore va appoggiato direttamente alla parete, mentre quello superiore, la cui funzione principale è garantire una seconda guida allo scorrimento del modine, viene sistemato superiormente alla modanatura da realizzare e leggermente distanziato rispetto al filo della parete.
Lo scorrimento del modine è invece garantito dal marciamodine, formato semplicemente da due assicelle di legno sovrapposte e leggermente sfalsate, che scorrono sul listello inferiore come su una rotaia.
Il modine deve essere assicurato al telaio di supporto e al marciamodine in modo da risultare perfettamente perpendicolare ai regoli di scorrimento e quindi alla modanatura da realizzare.
Lo scorrimento sul regolo superiore è inoltre assicurato da una stecca, detta nasello, fissata alla parte superiore del modine. L'attrezzo è completato da un ulteriore listello che collega il modine al marciamodine e funge da manico.
La prima fase della realizzazione di una modanatura orizzontale (come ad esempio un marcadavanzale) consiste nel corretto montaggio dei regoli di scorrimento, che vanno messi perfettamente in bolla: un montaggio sbagliato comporta infatti la realizzazione di modanature non perfettamente orizzontali.
Nel caso di modanature molto aggettanti, si passa quindi alla creazione della struttura di sostegno.Successivamente si procede al montaggio del modine e alle prove di scorrimento, fondamentali per controllare l'idoneità delle strutture di sostegno.
Infatti, un loro aggetto troppo elevato ostacola la marcia del modine mentre uno troppo ridotto comporta spessori di intonaco elevati e quindi il rischio di antiestetiche cavillature.
Se invece la modanatura è poco sporgente, l'intelaiatura di mattoni o barre di acciaio può essere sostituita da un semplice strato di intonaco o rinzaffo, accuratamente graffiato quando è ancora fresco, per garantire una migliore aderenza degli strati di finitura.
A questo punto si può modallare la modanatura vera e propria: dapprima l'intonaco fresco va schizzato con forza sull'intelaiatura o sul rinzaffo, e successivamente si fa scorrere il modine diverse volte finché la modanatura non risulti sagomata perfettamente.
La realizzazione delle lesene e degli stipiti di portali e cornici delle finestre è identica a quella delle modanature orizzontali.
Tuttavia, il corretto montaggio dei regoli di scorrimento, che dovranno risultare perfettamente verticali, andrà in questo caso verificato con l'uso del filo a piombo.
La creazione dei raccordi tra l'architrave e gli stipiti di una cornice di finestra è un'operazione molto delicata, che va eseguita dalle sapienti mani di artigiani esperti nel settore, ricorrendo soltanto all'ausilio di spatole e stecche.
Per lavori di particolare complessità, come lunette o ghiere di archi, si può adottare il cosiddetto modine sciolto, usato cioè a mano libera e senza alcun accessorio.
Anche in questo caso il lavoro va affidato a maestranze esperte, perché il corretto andamento della modanatura è garantito solo dalla bravura dell'operaio.
Il modine si presta bene anche alla creazione di bugnati molto aggettanti: in questo caso la sagoma utilizzata contiene solitamente il profilo di due o tre bugne e quindi l'esecuzione è molto veloce.
Dopo la schizzatura della malta, per prima cosa si modellano le fasce orizzontali e, una volta completati tutti i corsi previsti, si passa alla creazione dei giunti verticali.
Questi vengono eseguiti uno per uno con il modine sciolto o con una semplice stecca.
I medesimi strumenti vengono adoperati anche per i tagli obliqui dei conci di archi e piattabande.
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