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Il microtopping è un materiale per pavimenti e rivestimenti nato dall'unione di una miscela cementizia fornita in due versioni (base e finish coat, rispettivamente per una mano iniziale e una di finitura) e di un polimero liquido.
Rappresenta un'alternativa ecologica e atossica ai tradizionali prodotti epossi-poliuretanici. I polimeri che lo compongono sono a base di acqua e privi di VOC (composti organici volatili).
Il risultato finale è un materiale ultraresistente e di grande tendenza che esteticamente riprende l'eleganza e l'essenzialità del cemento, ma non solo: a contraddistinguere il microtopping sono numerosi altri vantaggi, che vengono sfruttati e valorizzati fin dalle sue origini.
Il microtopping, un marchio registrato di Ideal Work srl vede le sue prime applicazioni negli Stati Uniti, quando le vecchie fabbriche iniziarono a essere trasformate in moderni loft e il pavimento in cemento veniva scelto per mantenere quel caratteristico effetto industriale.
È stato poi privilegiato dai maggiori marchi di moda e sport per rivestire i propri negozi, grazie alle sue doti di resistenza al traffico e durabilità.
Oggi, il microtopping è molto usato in casa perché consente di creare superfici senza fughe, che conferiscono una pratica e ricercata continuità visiva agli ambienti domestici.
Quali sono i vantaggi più evidenti del microtopping?
Per cominciare, come già anticipato, addio fughe: con il microtopping, infatti, si ottengono superfici continue e omogenee, senza giunture o interruzioni. L'impatto ottico è quello di uno spazio arioso, pulito e ordinato.
Non solo su pavimenti: il microtopping esiste sia in consistenze autolivellanti che tissotropiche (attitudine a non colare durante l'applicazione), idonee al rivestimento in verticale. Ecco perché può essere impiegato sulle pareti al posto delle classiche piastrelle, così come su scale, arredi e persino oggetti.
Inoltre, essendo impermeabile e resistente alle macchie, il microtopping è perfetto pure all'interno della doccia o in cucina, sia in contesti già esistenti che costruiti ex novo.
Il microtopping, applicato e asciutto, ha uno spessore minimo di appena 3 mm.
In un restyling o in una ristrutturazione parziale, dunque, non bisognerà rompere i pavimenti e i rivestimenti preesistenti, operazione lunga e dispendiosa, ma basterà adeguare eventualmente le porte, intervento invece più rapido ed economico.
Del resto, il microtopping si può applicare su diversi materiali tra cui il calcestruzzo, la ceramica e il legno. È possibile utilizzarlo anche in una nuova abitazione perché si posa sul massetto di sottofondo.
È ideale non soltanto nell'indoor: il microtopping è meno sensibile all'umidità e all'azione dei raggi ultravioletti; ciò ne favorisce l'uso in ambientiesterni (nel portico di casa, in giardino, in veranda, a bordo piscina), dando vita a una continuità visiva di grande impatto.
E se pensate che si tratti di una scelta monotona vi sbagliate di grosso.
Di base, il microtopping è disponibile in due tonalità standard: bianco o grigio; in fase di miscelazione, però, si può aggiungere uno speciale colorante liquido che conferisce alle superfici la colorazione voluta. In particolare è possibile decidere l'intensità dei colori, il tipo di finitura (naturale, opaca, lucida) e la texture (ruvida, materica, liscia), ottenendo una massima personalizzazionedel prodotto.
Tra le altre caratteristiche positive del microtopping si riscontrano: la resistenza alle sollecitazioni climatiche, all'usura e allo scivolamento, la conducibilità termica e la facilità nel mantenerlo pulito.
I contro del microtopping sembrano inesistenti; in realtà, questo materiale presenta dei limiti.
Partiamo dall'aspetto microtopping prezzo che risulta superiore rispetto a quello dei classici rivestimenti di cemento in quanto si tratta di un composto creato artigianalmente, al momento e sul posto, che richiede dei tempi di posa più lunghi, oltre che una lavorazione peculiare.
Entrando nello specifico, il microtopping ha un costo medio, comprensivo di manopdopera, di circa 100 euro al metro quadrato, che varia a seconda dello spessore, della qualità del materiale, della finitura e della Regione di appartenenza. Si può arrivare a un massimo di 150-180 euro al metro quadrato per lavori con finiture molto particolari.
Il microtopping non è semplice da maneggiare: a differenza di quanto si possa pensare, è importante affidarsi a esperti che abbiano le competenze necessarie per la posa.
Questo, se da una parte scongiura eventuali errori e lavorazioni non soddisfacenti, dall'altra, fa aumentare leggermente il prezzo finale, come abbiamo già visto.
Il microtopping è molto resistente, quindi, è difficile che si danneggi; nel caso ciò accada, non può essere sistemato solo parzialmente, bensì bisogna ricorrere a una nuova posatura completa, con tutto quello che ciò comporta in termini di investimento economico e di tempo.
Infine, nonostante il microtopping sia un materiale durevole, ci sono dei contesti in cui, dal punto di vista funzionale, è preferibile scegliere alternative più resistenti, quali il cemento o le resine industriali.
Il microtopping è un rivestimento pratico, raffinato e versatile, che si abbina a ogni stile, dal più moderno al più classico, e a ogni stanza, rendendola spaziosa e luminosa.
Può essere impiegato, ad esempio, per ricoprire vecchi pavimenti nella zona living o, perché no, nella camera da letto, una scala interna, una parete di calcestruzzo o in muratura.
E poi, ancora: mobili, caminetti, tavole ed altri elementi d'arredo.
Il microtopping, grazie alla sua particolare resistenza all'umidità e all'assenza di fughe, che possono accumulare lo sporco e favorire la formazione di muffe, trova una collocazione adeguata in bagno, non solo al posto delle tradizionali piastrelle, ma anche per rivestire l'interno della doccia, il bordo della vasca e persino i sanitari.
Al contrario della resina, il microtopping è molto flessibile. Questo vuol dire che si adatta alla superficie su cui viene posato, pure se curva, e non si irrigidisce; quindi, nel caso di oscillazioni o incurvature del piano successive all'applicazione, il microtopping continuerà ad aderire perfettamente.
Essendo un materiale idrorepellente, igienico e facile da pulire, perché non usare il microtopping in cucina?
È indicato, ad esempio, per rinnovare il paraschizzi senza eliminare le vecchie mattonelle o per cambiare il look di una cucina in muratura; l'effetto cemento del microtopping, abbinato ad arredi di legno e metallo, le conferirà un'impronta industriale di grande tendenza.
I pavimenti di microtopping naturale o effetto spatolato, invece, sono ideali per esaltare una cucina bianca, in stile minimalista.
Inoltre, se decidete di sceglierlo per ricoprire il top da lavoro, ricordatevi di non tagliare o tritare direttamente sul piano e di non poggiarvi sopra oggetti bollenti, meglio ricorrere ad appositi taglieri e sottopentola. Non lasciare sulla superficie sostanze aggressive come succo di limone e aceto di vino.
Per finire, non dimenticate che il microtopping può essere utilizzato negli spazi outdoor, quali terrazzi e balconi, che diventano sempre più spesso un prolungamento degli ambienti interni della casa, anche da un punto di vista estetico.
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