Recuperare e riutilizzare elementi in tufo provenienti da edifici antichi ristrutturati può produrre interessanti nuovi elementi decorativi e di richiamo della memoria.
Ristrutturare un vecchio edificio, soprattutto nelle regioni dell'Italia Centro-Meridionale, comporta, spesso, un'alta probabilità di dover lavorare su una struttura in muratura portante realizzata in tufo.
Tali strutture hanno, generalmente, le fondamenta che partono da almeno un paio di metri al di sotto del livello del strada e e si sviluppano verso l'alto con una sezione tipica che è più spessa nelle parti basamentali e si assottiglia man mano che si sale ai piani più alti dell'edificio.
Tali edifici hanno le pareti dei piani inferiori e delle cantine il cui spessore è, nei casi più diffusi, dell'ordine di 1 metro, mentre i muri perimetrali dei piani superiori possono avere uno spessore in sezione pari a quello della singola pietra di tufo posata su una delle due facce di superficie maggiore.
Spesso negli edifici con strutture portanti in tufo è facile trovare divisori tra gli ambienti interni realizzati nello stesso materiale, il quale, sia nell'impiego per le murature perimetrali che per quelle divisorie offre, generalmente, buone capacità di isolamento termico ed acustico.
Le caratteristiche tipiche delle pietre di tufo, largamente impiegato nei secoli passati come principale materiale da costruzione per gli edifici, sono sostanzialmente costituite dalla facilità di lavorazione e dalla leggerezza, unite alla notevole facilità di approvvigionamento, purtroppo decisamente ridottosi ai nostri giorni.
Altra importante caratteristica delle pietre di tufo è la loro naturale porosità, anche se quest'ultima purtroppo si rivela essere un punto debole nelle situazioni in cui ci sono problemi di umidità.
Questi ultimi sono tuttavia, oggi, facilmente contrastabili grazie ad innumerevoli prodotti disponibili in commercio, capaci di fronteggiare le più disparate cause di umidità.
Riutilizzo mattoni di scarto in tufo
Recuperare delle parti in tufo di un vecchio edificio significa mantenere viva la memoria o parte della memoria dello stesso, memoria che, tuttavia, può anche essere mantenuta viva in maniera diversa, con un po' di fantasia e praticità, studiando dei nuovi usi per le pietre di tufo recuperate, che possono essere rinnovate grazie alle caratteristiche di leggerezza e facilità di lavorazione sopra descritte.
Le nuove lavorazioni utili per effettuare il recupero possono essere effettuate anche come semplici e rapide operazioni fai-da-te, avendo cura di adottare tutte le misure di sicurezza preventive per l'utilizzo di una macchina a sega circolare come quella in foto.
In alternativa, si può più semplicemente utilizzare una sega circolare con disco per pietre di dimensioni più contenute ma comunque adeguate alle lavorazioni che si vogliono eseguire, complessivamente più maneggevole rispetto alla macchina descritta precedentemente.
In entrambi i casi, gli scarti delle lavorazioni generati nel corso di una ristrutturazione di un edifico in tufo possono essere utilizzati come elementi decorativi unici nel loro genere.
È questo il caso, ad esempio, delle pietre di un vecchio muro abbattuto perché non più sicuro o per far semplicemente posto ai moderni termo-blocchi.
Dalle pietre di tufo scartate possono essere ricavati dei mattoncini dallo spessore di diversi centimetri e di larghezza e lunghezza opportuna, in funzione degli spazi che si vogliono decorare.
Ad esempio, gli elementi decorativi in tufo mostrati nelle foto sono stati utilizzati per realizzare delle cornici, principalmente in corrispondenza delle porte e delle finestre dello stesso edificio in tufo: la posa di tali elementi è semplice e rapida, trattandosi di tufo su tufo, e realizzabile utilizzando della semplice malta cementizia.
Il singolo elemento decorativo, o mattoncino di tufo, estremamente maneggevole ha dimensioni in larghezza, lunghezza e spessore rispettivamente di quindici centimetri circa, trenta centimetri e quattro centimetri.
Oltre ad avere una funzione decorativa i mattoncini fai-da-te in tufo possono essere utilizzati anche per ricavare alloggiamenti per la posa in opera di binari per tapparelle, infissi e relativi accessori o altri elementi come sensori antintrusione.
A tal fine lo spessore che deve sporgere dal filo di muro che definisce il vano della porta o della finestra può essere concordato e definito col progettista degli impianti tecnologici.