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Qualche giorno fa sul forum di Lavorincasa è stata fatta una richiesta ben precisa e ho deciso di scrivere un articolo per ampliare il discorso e mostrare degli esempi concreti.
Molte volte abbiamo pensato di pavimentare o fare una gettata di cemento nel nostro giardino per avere un vialetto o una verandina più ordinata e pulita. Ma che cos’è il massetto?
È un elemento costruttivo orizzontale in cemento con la funzione di livellare una superficie per disporre il pavimento finale, rendendola piana per ripartire il carico dei pesi sovrastanti.
Un’operazione apparentemente semplice: si prepara del cemento e si copre tutto il terreno con del massetto, livellandolo per bene, poi a scelta si può pavimentare oppure renderlo liscio.
Ma in quali problemi potremmo incappare se non prestiamo attenzione ad alcuni fattori?
Sempre più spesso nelle nostre case preferiamo coprire un’area di giardino con del cemento per poi posizionarci sopra un gazebo, un barbecue oppure più semplicemente per avere meno fogliame e meno problemi con le erbacce. Ognuno ha il suo desiderio.
In ogni esigenza, si presume che ci sia un bisogno in particolare: la durabilità.
Come in molti lavori, ci concentriamo su quello che vediamo direttamente e non su quello che si nasconde dietro, che in realtà è la base del nostro lavoro.
Pertanto, per avere un ottimo risultato, più che concentrarci sul massetto dovremmo focalizzare la nostra attenzione sul sottofondo del massetto.
Il terreno sul quale vogliamo stendere il nostro massetto è morbido, friabile, non compatto e mobile. Il massetto, una volta superati i 28 giorni, raggiunge il periodo di piena asciugatura e diventa un unico elemento statico e rigido. Come possiamo ben immaginare, se quest’ultimo ha uno spessore sottile e se posizionato su un terreno morbido si comporta come se applicassimo della pressione su un foglio di carta posato su un cuscino, notiamo che il foglio si stropiccia e presenta evidenti increspature e pieghe.
Il massetto, per via di microcedimenti del terreno che giornalmente avvengono, conseguenza di carichi diversi applicati sullo stesso massetto e per gravità, si muoverà e di conseguenza essendo rigido e con uno spessore contenuto si lesionerà e si fratturerà.
Queste lesioni non faranno altro che rendere poco gradevole il nostro pavimento, oltre che poco sicuro. Tra le fessure potranno nascere quelle erbacce che tanto abbiamo combattuto e vinto con il nostro massetto. Ora saranno ricomparse.
Per realizzare un buon massetto dobbiamo valutare quale sia la superficie sottostante, se un’area cementata oppure del terreno. Più è sconnessa e morbida la superficie più dovremmo stare attenti a creare un sottofondo idoneo a sostenere il massetto, una sorta di vespaio senza camera d’aria.
Una situazione simile è avvenuta in un lavoro recente. Il giardinetto fronte casa presentava una verandina a una quota, mentre a una quota più bassa era presente del terreno e piantumazioni perimetrali. Il lavoro consisteva nel fare un massetto e poi pavimentare tutta la veranda creando un unico piano di calpestio alla stessa quota della veranda.
Il piano del terreno più basso, e essendo molto morbido, necessita di un sottofondo che attenui la morbidezza del terreno e stabilizzi la superficie, al fine di creare un buon piano di appoggio del massetto. L’approccio in questo caso è come se stessimo facendo un vespaio areato ma senza dare molta importanza all’aerazione.
Prima di ogni operazione bisogna assicurarsi di rimuovere tutta la piantumazione presente e utilizzare del diserbante per essere sicuri che la vegetazione restante nel terreno non sia più attiva. Il rischio è che si sviluppi nuovamente e possa sollevare o danneggiare il nostro massetto.
Dopo una prima omogeneizzazione e livellamento del terreno si può procedere con la stesura di uno strato di materiale inerte quindi materiale di risulta recuperato in cantiere.
Come possiamo immaginare, lo smaltimento delle macerie prevede la separazione dei materiali e gli inerti possono essere riutilizzati.
La ditta esecutrice del lavoro Taurino Edil Service ha provveduto a separare i materiali inerti che presentano elementi grossolani, medi e fini. Per questo motivo è stato possibile procedere come se si stesse facendo un vespaio in pietra .
Il materiale più grossolano, quindi più pesante e voluminoso, si utilizza per il primo strato per stabilizzare il terreno e appesantirlo. Il materiale inerte di dimensione media viene utilizzato per riempire i vuoti e consolidare il materiale più grossolano.
Una volta creato uno strato di materiale inerte, si può stendere il materiale più fino, elemento importante per compattare il sottofondo e creare un elemento omogeneo sul quale stendere il massetto.
Il sottofondo in pietra e il materiale inerte, oltre a creare una solida struttura al massetto di posa ci permette di raggiungere la quota della veranda e uniformarla eliminando i gradini.
L’altezza di un sottofondo è variabile in base alla geometria dell’area e al tipo di terreno con cui dobbiamo lavorare. Possiamo considerare che una superficie molto ampia ci costringe ad aumentare lo spessore del sottofondo mentre su una piccola superficie possiamo contenere lo spessore.
Su un supporto omogeneo e solido come il sottofondo creato, possiamo procedere con la realizzazione del massetto.
In questo caso è stato realizzato un massetto non armato perché lo spessore del sottofondo è notevole, 30cm.
Il sottofondo non deve mai essere sotto i 10 cm di spessore e per tanto con spessori così sottili il massetto di posa deve essere necessariamente armato con una rete di acciaio 4x4cm.
Dopo aver realizzato il massetto, si può procedere con la pavimentazione. Si consiglia sempre di utilizzare la fuga, con uno spessore di almeno 3 mm per garantire elasticità al pavimento e evitare l’irrigidimento del corpo pavimento.
A lavoro ultimato potremmo apprezzare la staticità e solidità del nostro pavimento o massetto sfruttandolo per le nostre più piacevoli esigenze.
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