|
Le margherite sono delle piante erbacee della famiglia delle Asteraceae che comprende più di 20.000 specie differenti. Il termine margherita deriva da occhio del giorno.
Queste piante sono presenti praticamente ovunque, su prati o terreni incolti.
Non presentano un fiore propriamente detto ma un'infiorescenza, ovvero un insieme di tanti fiori più piccoli (esattamente come il girasole).
Le infiorescenze non sono profumate e la loro principale caratteristica è quella di chiudersi durante le giornate nuvolose o piovose. I fiori delle margherite attirano molti tipi di farfalle e di api e possono presentare i più disparati colori, anche se, nell'immaginario collettivo quella classica è la margherita bianca.
Margherita bianca: dettaglio infiorescenza
Sono piante molto coriacee e riescono resistere anche a temperature intorno agli zero gradi. Quasi tutte le margherite fioriscono da metà primavera fino a fine settembre. Nelle regioni con clima temperato però, la fioritura si prolunga fino all'autunno inoltrato.
Ecco dunque come prendersi cura della margherita.
Scegliere le margherite da giardino da coltivare presenta solamente l'imbarazzo della scelta.
La famiglia delle Asteraceae infatti, comprende oltre 20.000 specie diverse tra cui le piccole margherite bianche, le più comuni che siamo abituati a vedere ovvero le margherite di campo (Margherita diploide). Esistono anche varietà molto più grandi e vistose, ovvero, le margherite giganti e altre ancora dalle forme e colori più disparati.
Fiore margherita gigante
Per fare altri esempi, la Margherita africana (Dimorphotheca) è una pianta annuale molto rigogliosa originaria del Sud Africa. Alta mediamente 30 cm, produce piccoli cespi con foglie a forma di lancia color verde chiaro con delle fioriture coloratissime tendenti al viola.
La margherita dipinta invece, che presenta una fioritura tricolore. Fiorisce durante l'estate ed ha dei petali in tonalità vivaci di rosso e bianco, arancio e giallo, o giallo e bianco.
Come detto, con tutte queste specie, c'è solamente l'imbarazzo della scelta per ottenere in primavera un'esplosione di colori.
La margherita si adatta a moltissimi terreni e situazioni climatiche ma, per farla crescere sana e rigogliosa bisognerà seguire alcuni consigli.
Margherite viola di origine africana
Per iniziare, tutti i tipi di margherite chiedono di essere esposte alla luce solare per quasi tutta la giornata. Ma attenzione perché terribilmente soffrono le forti piogge per cui, meglio trovare preventivamente una sistemazione al riparo, sia se coltivate in terra che in vaso.
Se questo non fosse possibile meglio coprire le margherite in caso di forti piogge, con teli in tessuto non tessuto. Le margherite in vaso, invece, è preferibile sistemarle in un angolo riparato ma comunque illuminato.
Pianta margherita viola in fiore
È vero che quasi tutti i tipi di margherite resistono a basse temperature ma, se la temperatura dovesse scendere sotto i 10°C è sempre meglio metterle al riparo accanto a un muro o dentro casa (se in vaso) o coprirle, soprattutto di notte, con il solito telo di tessuto non tessuto.
La temperatura ideale per queste piante si aggira intorno ai 16°-18° C.
Durante il periodo vegetativo, e cioè da marzo a settembre, le piante di margherita hanno bisogno di irrigazioni decisamente frequenti.
In primavera quattro annaffiature settimanali mentre nei periodi di caldo estivo sarà meglio bagnarle giornalmente. Controllare comunque sempre con la mano che il terreno risulti asciutto prima di procedere.
Ape sopra un fiore di una margherita
Durante il riposo vegetativo, invece, è meglio non esagerare con l'acqua: una annaffiatura ogni due settimane andrà più che bene.
Fare sempre attenzione al marciume radicale causato da ristagni d'acqua.
Soprattutto in vaso, è sempre meglio sistemare uno strato sul fondo di 4 o 5 cm di argilla espansa in modo da consentire un perfetto drenaggio del terreno.
Margherite di campo (Margherita diploide)
È bene anche ricordare che le margherite hanno infiorescenze belle quanto fragili. Quindi è sempre meglio utilizzare un innaffiatoio con beccuccio a doccia e non direttamente il tubo dell'acqua.
Il discorso del fertilizzante per margherite è l'unico punto un poco più complesso. Esistono talmente tante specie, ognuna con bisogni differenti, che bisognerebbe scrivere un'enciclopedia per coprire tutte le casistiche.
Margherita rosa
In linea di massima, però, le piante di margherite vanno fertilizzate durante tutto il loro periodo vegetativo. La concimazione di questa pianta andrà effettuata aggiungendo del fertilizzante all'acqua per innaffiarla. Prima di usare il fertilizzante però, bisognerà capire quale varietà è in nostro possesso.
La soluzione migliore è chiederlo direttamente al vivaio dove la si acquista o effettuare una ricerca su internet per immagini o, ancor meglio, con apposite app che riconosceranno la pianta tramite una foto. In base a questo si potrà risalire a quale prodotto utilizzare che dovrà avere quantità più o meno alte di azoto o di potassio.
Questo per fortuna è importante solo durante la prima fase di fertilizzazione.
Dopo, infatti, un fertilizzante ad alto contenuto di potassio andrà benissimo per tutti i tipi di margherite.
Piante tenaci certo, ma anch'esse non sono immuni dagli attacchi di parassiti o malattie di varia natura. L'attacco da parte di pidocchi risulta comunque essere uno dei più frequenti al pari dei famigerati ragnetti rossi.
Nel primo caso bisognerà rimuovere le zone interessate e poi trattare la pianta con dei prodotti specifici come l'olio di Neem spray della Gardemia (foto in gallery), utile per moltissimi insetti infestanti. Nel caso dei ragnetti rossi, invece, ci si può limitare solamente al trattamento senza rimuovere parti della margherita.
Infestazione di pidocchi sotto una foglia
Infine, per infezioni causate da funghi bisognerà anche qui per forza eliminare le parti colpite per poi trattare la pianta con il prodotto fungicida spray della Closter (vedi foto in gallery).
|
||