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Per ottenere il Superbonus bisognava dimostrare l'aumento di due classi energetiche dell'edificio in ristrutturazione da G ad E o da C ad A.
Ponteggio per rifacimento cappotto termico - Getty Images
L'Italia è un paese di edifici storici e vincolati, per cui era impossibile ottenere il Superbonus per effettuare i lavori di isolamento senza il cappotto termico rientrando quindi nei parametri della normativa, per cui si è ovviato sull'applicazione di malte di produttori che dichiaravano in appena 4 cm di spessore, valori termici pari a 0,0019 W/mk e che permettevano all'impresa e ai proprietari di aggirare l'ostacolo sugli interventi degli edifici vincolati e soprattutto ottenere l'agevolazione del Superbonus.
L'UNI, ente Italiano di normazione, nato da oltre 100 anni fa come comitato tecnico in grado di prescrivere regole di carattere generale e in particolare per la progettazione, la costruzione ed il collaudo degli impianti, dei macchinari e dei materiali, a febbraio ha pubblicato una nuova direttiva, la UNI/Tr11936:2024, precisando nella stessa che non risultano valori inferiori a 0,025 W/mk di conducibilità termica su malte di intonaci, rasanti e pitture in commercio e usate nell'ambito dei lavori di ristrutturazione legate al Superbonus.
Intonaci termici con risultati di conducibilità termica migliori di un cappotto termico da 15 cm - Getty Images
Quindi valori che secondo il comitato termotecnico italiano promettono prestazioni superiori alla conducibilità termica del vuoto assoluto!
Inoltre l'ENEA, in una nota di qualche anno fa, dichiarava che i materiali isolanti dovevano essere certificati secondo la legge in un laboratorio autorizzato con verifica delle prestazioni e capacità di isolamento secondo la normativa in vigore.
Le aziende del settore di queste malte miracolose si sono difese citando come risposta alle precisazioni dell'UNI, una serie di evidenze scientifiche svolte da laboratori universitari, quasi tutti dell'est Europa, confrontando a parità di temperatura esterna e interna, tutti e tre diversi ambienti e cioè quello isolato con il solo cappotto termico, quello senza e infine il terzo con la sola malta cementizia.
I risultati dichiarerebbero una mancanza sostanziale di differenze sia in aumento di prestazioni termiche di isolamento, sia in riduzione di dispersione energetiche, quindi il risultato inferiore dichiarato dall'UNI non può essere attribuito alle malte.
Chi ha ragione, meglio l'intonaco termico o il cappotto?
Ad oggi sono oltre 500 mila gli immobili restaurati con il Superbonus e L'ENEA ha il compito di esaminare in ogni regione il 5% degli interventi e controllare tutta la documentazione sui materiali usati e vigilare quindi anche sull'uso e l'abuso del Superbonus in questione.
Se faranno bene il loro lavoro ne vedremo della belle.
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