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La storia delle costruzioni è dominata dalla presenza del legno come uno dei materiali principali sin dagli albori.
Da quando l'uomo ha abbandonato le caverne per imporre la sua presenza nel mondo, il legno è stato impiegato, ad ogni latitudine ed in diverse culture, come elemento imprescindibile nella costruzione di edifici, tanto civili quanto pubblici.
La ragione di tale diffusione è semplice da comprendere: il legno è ricavato da alberi, quindi da elementi che si riproducono costantemente e, per questo, tecnicamente inesauribili (purché non si abusi sconsideratamente della loro disponibilità in natura).
La disponibilità del legno e, soprattutto, la sua possibilità di essere lavorato in forme diverse ed in elementi componibili, di varie dimensioni e fogge, ne ha sempre favorito l'impiego, senza dimenticare la complessiva leggerezza dei singoli elementi, che possono essere composti in elementi più grandi e complessi.
L'uso principale del legno, da sempre e in tutti i paesi, è stato nella realizzazione di orizzontamenti: solai piani e tetti a falde, elementi costruttivi dei quali troviamo eccezionali tracce in ogni paese del mondo. Nelle regioni del Nord del mondo, tanto in Europa quanto in Asia e nelle Americhe, cioè in regioni dominate dalla presenza di vaste foreste dove potersi approvvigionare di materia prima, addirittura il legno è stato da sempre usato anche per le strutture portanti verticali e per la realizzazione di pareti, interne ed esterne.
Gli ultimi tre secoli di costruzioni, con l'avvento ed il costante implemento di tecnologie come il cemento armato ed il ferro, e la carpenteria metallica in generale, hanno visto, in diverse parti del mondo, una parziale rinuncia al legno come materiale da costruzione, tanto per l'effetto novità delle nuove tecniche costruttive quanto perché la sicurezza antincendio per questo genere di elementi, in passato, era quasi del tutto inesistente, al punto da vedere il susseguirsi, con frequenza sempre maggiore, di incendi dalle conseguenze quasi sempre tragiche.
Naturalmente, nelle aree in cui la tecnologia e la tecnica de legno erano consolidate da secoli, e la materia prima di facile approvvigionamento, le strutture in legno hanno continuato ad essere costruite, ma si è sempre trattato di aree dove i modelli costruttivi erano costantemente gli stessi, consolidati negli anni e frutto di una tradizione costruttiva riconosciuta. In sostanza, si sono continuate a costruire le stesse tipologie di edifici, senza particolare innovazione, perché frutto di un patrimonio culturale certo.
Quel che è accaduto nell'ultimo secolo, di fatto, è l'esplicazione di quanto sopra descritto: da un lato la tecnologia del CLS armato è diventata quella più diffusa, a livello mondiale, e quella grazie alla quale si sono realizzati modelli tipologici di edifici sempre più differenziati e ad alta presenza di fruitori, primato parzialmente insidiato dalla carpenteria metallica, principalmente per quanto riguarda edifici molto alti o con funzioni speciali.
La perdita dell'abitudine all'impiego del legno strutturale nelle costruzioni correnti, anche moderne, si è avuta anche perché la carpenteria lignea richiede maestranze molto qualificate, ben più di quelle necessarie per le strutture in CLS armato. La spinta verso un ambiente costruito sostenibile, nonché il miglioramento della qualità e della sicurezza, strutturale e soprattutto antincendio, degli elementi strutturali in legno ha fatto rinascere sempre più l'interesse del mercato delle costruzioni verso questo materiale, con una diffusione in crescita costante.
In particolare, da un lato, gli ultimi 40 anni di costruzioni pubbliche hanno visto il successo della carpenteria in legno lamellare per la realizzazione di coperture su grandi luci, specie per strutture sportive e per lo spettacolo.
Tale tipologia di strutture si è dimostrata vincente dal punto di vista della qualità e sicurezza strutturale tanto quanto da quello del valore estetico di certe strutture, molto spesso lasciate visibili per essere apprezzate nella loro potenza e leggerezza al contempo.
Per i profani, le sezioni in legno lamellare si ottengono dall'incollaggio di lamelle di legno di dimensioni prestabilite, che finiscono per formare elementi con caratteristiche strutturali superiori ai corrispondenti elementi monolitici e dotati di ottimo comportamento alle sollecitazioni da sisma.
Per quanto riguarda i sistemi strutturali completi per realizzare edifici in legno, negli ultimi 20 anni ne sono stati lanciati diversi, sia aggiornamenti delle tecnologie classiche, implementate grazie a nuovi e migliorati standard di fabbricazione, sia di nuovo tipo, che esplorano le varie e molteplici opportunità garantite da processi di selezione e lavorazione industrializzati: dal classico sistema a telaio con elementi monolitici, come si diceva migliorato mediante processi industrializzati di taglio, connessione e finitura degli elementi, ai nuovi sistemi, sempre a telaio, che si basano su elementi classici (travi e pilastri) ma realizzati in legno lamellare (quindi con capacità di portata ben maggiori), a sistemi che impiegano pannelli strutturali stratificati, composti da tavole in legno (di varie essenze, tra le quali l'abete) sovrapposte ed incollate, anche incrociando le fibre (i cosiddetti pannelli X-Lam), che possono essere realizzati in spessori differenti, a seconda dei carichi di utilizzo, ed anche aggiungendo strati di coibentazione e prefinitura.
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