Osservare le parti nascoste, i chiodi e le serrature per comprendere se un mobile antico è stato realizzato prima o dopo la diffusione dell'industrializzazione.
I mobili antichi: l'importanza dei particolari
Saper riconoscere le caratteristiche stilistiche di un mobile antico non sempre è sufficiente per capirne l'epoca di produzione.
Nel corso dell'Ottocento, infatti, l'idealizzazione del passato e di tutti gli oggetti legati all'antichità ha fatto sì che venissero eseguite molte copie parziali o totali di mobili il cui stile apparteneva a epoche differenti.
Prima di ricorrere a metodi di datazione scientifici basati su esami di laboratorio, è consigliabile effettuare una prima analisi a vista, cercando di leggere i metodi di fabbricazione.
Dobbiamo dunque abituare l'occhio ad esaminare piccoli particolari che possono esserci d'aiuto.
È fondamentale individuare fin da subito se l'oggetto è stato realizzato artigianalmente o con mezzi industriali. Questo ci farebbe comprendere se risale a prima dell'Ottocento.
Un modo abbastanza semplice per individuarlo è osservare i mobili nelle parti meno visibili.
Se la lavorazione è industriale troveremo elementi rifiniti in maniera accurata anche se posizionati in punti nascosti. Un mobile del Settecento, realizzato con metodi artigianali, mostrerà proprio in quegli elementi le rifiniture più grezze.
Inoltre, osservando un mobile nelle zone più interne, potremo comprentede se tutte le parti risalgono allo stesso periodo o se c'è stata qualche sostituzione parziale.
Le patine superficiali, quelle che determinano il trascorrere del tempo sulla materia, assumono colorazioni leggermente differenti se i pezzi appartengono a periodi diversi.
Anche l'osservazione di chiodi e serrature può essere d'aiuto per stabilire se il mobile sia stato costruito prima o dopo l'avvento dell'industrializzazione.
Nel corso del Settecento e nei primi dell'Ottocento i chiodi erano costruiti a mano ed erano tutti diversi fra loro, con forma quadrangolare e rastremata, la testa quadrata e solitamente causano un piccolo alone di ruggine sul legno in cui sono conficcati.
Durante l'Ottocento, invece, si cominciarono a produrre i chiodi secondo un procedimento industriale, giungengo a forme differenti, dal corpo cilindrico e con la testa circolare e bombata.
Anche le serrature possono essere una fonte preziosa per stabilire l'anzianità del mobilio.
Quelle settecentesche erano generalmente da applicare al cassetto, avevano il chiavistello sottile e una molla semplice.
Nell'Ottocento si diffusero invece serrature a incasso, con chiavistello più grande e molla complessa.
Questi sono solo alcuni particolari che si potrebbero studiare prima di stabilire l'età di un mobile antico.
Di certo parliamo di segnali indicativi che non possono in alcun modo fungere da prove inconfutabili di autenticità, in quanto i mobili, anche quelli antichi, sono spesso sottoposti a rimaneggiamenti nel corso del tempo.
La presenza di chiodi moderni, ad esempio, non pregiudica tassativamente l'autenticità di un mobile, per contro, l'utilizzo di materiali datati non garantisce che il mobile non possa essere il capolavoro di un abile falsario.
Le indicazioni sopra citate sono quindi da utilizzare come elemento in più per conoscere il mobile che abbiamo davanti.
Prendersi cura dei mobili antichi
Che sia autentico o semplicemente in stile, se si acquista un mobile antico, soprattutto se si tratta di un pezzo di particolare pregio, è necessario informarsi su come deve esserne eseguita la manutenzione periodica.
Alcuni mobili in stile sono realizzati con legni vecchi, o comunque ricoperti da una patina che dona loro un aspetto anticato.
In questo caso vanno rispettate alcune precauzioni:
- il mobile va disposto lontano da fonti di calore, come i termosifoni, e dove non batte il sole;
- non va sottoposto a forti sbalzi di temperatura;
-anche il grado di umidità dell'ambiente deve essere mantenuto costante, eventualmente ricorrendo a umidificatori;
- non lavarlo con acqua o sostanze contenenti alcool;
- non sovraccaricarlo con oggetti pesanti.
Affinché lo stato di conservazione sia ottimale o comunque coerente con l'incedere del tempo che solo in parte è possibile contrastare, il legno va spolverato spesso e lucidato almeno due volte l'anno con cera vergine d'api e panno di lana, evitando accuratamente i prodotti sintetici.
La cera naturale è adatta soprattutto per noce e ciliegio, ma nei colorifici è possibile trovare prodotti specifici per la cura dei mobili.
Le parti intagliate e quelle metalliche, come maniglie e pomelli di bronzo, vanno puliti delicatamente con un pennellino. Per quanto riguarda sedie, divani e poltrone, le parti in legno vanno trattate come il resto dei mobili.
Le parti tessili, che spesso sono costituite da sete e velluti, richiedono un particolare riguardo perché di solito non sono sfoderabili. Una pulizia periodica con il getto di vapore dovrebbe essere sufficiente, se le stoffe non sono troppo delicate. Le fodere dei cuscini vanno invece lavate a secco, rivolgendosi a professionisti del settore.