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Tra le sue varie utilizzazioni, la posta elettronica certificata (così detta PEC) può essere adoperata anche per ciò che concerne la gestione di un edificio in condominio.
Innanzitutto, per comprendere al meglio di che cosa stiamo parlando, va detto che la posta elettronica certificata altro non è che uno strumento, il quale, attraverso una serie di operazioni informatiche, consente di avere certezza dell'invio e della ricezione di un messaggio di posta elettronica (la così detta e-mail).
Il d.p.r. n. 68/2005 e i documenti tecnici attuativi definiscono le caratteristiche di questo dispositivo di comunicazione, il quale altro non è che una sorta di raccomandata con avviso di ricevimento elettronica.
Il perfetto funzionamento del sistema di certificazione è possibile solamente se mittente e destinatario sono in possesso di una casella di posta elettronica certificata.
Chiarito brevemente cos'è e come funziona la PEC è utile, quindi, approfondire alcuni aspetti più propriamente attinenti alla compagine condominiale.
In che modo amministratore e condomini possono usufruire della PEC?
Quali sono i vantaggi del impiego?
Quali i costi?
Utilizzare la PEC è sicuramente utile per tutti quei tipi di comunicazione che, in relazione al loro contenuto, necessitano di particolare velocità e certezza.
Si pensi alla richiesta di una quota straordinaria per dei lavori urgenti resisi necessari a seguito della rottura di un impianto comune.
La posta elettronica certificata, inoltre, potrebbe essere utilizzata per il recapito dell'avviso di convocazione dell'assemblea di condominio.
La dottrina e la giurisprudenza, nel silenzio della legge, da sempre hanno affermato che in materia comunicazione dell'indizione dell'assemblea, salvo particolari disposizioni del regolamento di condominio, vale il principio di libertà delle forme.
Ciò vuol dire che per l'avviso di convocazione dell'assemblea, obbligatorio per tutti i condomini ai fini della sua regolare costituzione, non è previsto alcun obbligo di forma che il relativo invito a partecipare debba rivestire, tanto che, [...], la comunicazione può essere fatta anche oralmente (così Cass. 1 aprile 2008, n. 8449).
Se è possibile la comunicazione orale, non v'è da dubitare che possa essere utilizzata anche la più celere e sicura comunicazione a mezzo PEC.
I vantaggi dell'impiego di una simile tecnologia sono intuibili.
Laddove fosse possibile utilizzarla per tutti i partecipanti al condominio si avrebbe un indubbio risparmio in termini economici oltre che di tempo, con un sicuro guadagno nella certezza delle comunicazioni.
Risparmio per i condomini, che non vedrebbero addebitarsi a fine anno le esose spese per la corrispondenza, ma risparmio di tempo anche per lo studio dell'amministratore, in relazione alle consuete code agli uffici postali ed alle incertezze che molto spesso l'invio di corrispondenza (specialmente ordinaria) porta con sé.
Ad oggi è ben probabile trovare un regolamento di condominio che impone l'utilizzo della raccomandata con a.r. per la convocazione dell'assemblea.
È ipotizzabile una norma del genere con riferimento alla PEC?
La risposta, salvo che si tratti di regolamento contrattuale, è negativa in quanto limiterebbe il diritto a partecipare alle assemblee di condominio, ed alla vita condominiale più in genere, a tutti quei condomini che per le più svariate ragioni non hanno dimestichezza con la tecnologia.
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