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Il primo esemplare di lavatrice fu studiato nel 1767 dal teologo Jacob Christian Schäffern proveniente dal Borgo piovoso di Ratisbona nel sud est della Germania.
Le prime macchine da lavaggio a noi note risalgono alla fine del XIX secolo; non erano vere e proprie lavatrici giacché funzionavano senza l'utilizzo del motore e soprattutto erano atte semplicemente allo sfregamento dei panni.
È dopo la seconda Guerra Mondiale e con lo sviluppo industriale che si inizia a lavorare alla burotica ed alla demotica; ovvero a tutte quelle attività, alle tecnologie ed alle procedure impiegate per razionalizzare, automatizzare e facilitare il desiderio di benessere domestico.
Il ruolo della donna assume un importanza sempre maggiore, le industrie elettromeccaniche iniziano studi e ricerche sulla produzione di elettrodomestici atti a migliorare il lavoro domestico ed a ridurre tempi di esecuzione.
Tra tutti gli elettrodomestici moderni, la lavatrice è quello che ha maggiormente cambiato il modo di vita di tutti i giorni. Se prima lavare i panni rappresentava un campo collettivo di socializzazione, spesso anche abituale, oggi con la tecnologia assume un ruolo privatizzato all'interno delle mura domestiche.
Lo sgravarsi del peso delle faccende di casa, l'introduzione e la diffusione delle lavatrici è dunque un momento di modernizzazione italiana.
Son passati anni dal prodotto studiato da Schäffern, l'utensile con l'oblò si è evoluto sempre di più fino a divenire una necessità primordiale.
Questo lo sa bene Candy che dal 1947 (modello Candy 50 con agitatore ad una vasca e mangano per la strizzatura) continua ad effettuare studi per migliorare la macchina lavabiancheria.
Nel 2008 Altroconsumo, il mensile da 350.000 copie dell'associazione con lo stesso nome ha definito, successivamente ad un test comparativo, "Candy Grandò GO86 la scelta migliore quando si acquista una lavabiancheria".
Tra 10 modelli di varie marche in vendita in Italia il test di conclusione dice che Candy Grandò: “potrà assolvere perfettamente le necessità del bucato domestico” ed è dotata di “centrifuga efficace” a 800 giri. Ottiene il titolo di “Migliore del Test”, pur se risulta un po' penalizzata dal “non essere molto silenziosa”.
La collezine Candy Grandò si compone di oltre 10 modelli con capacità di carico fino a 8 kg, tutti caratterizzati dal grande oblò da 35 cm, posto 10 cm più in alto dello standard.
Alcuni di essi sono dotati di motore inverter particolarmente silenzioso e preciso, hanno controllo completamente digitale e interfaccia-utente che ne facilita l'uso.
Si collocano nelle Classi più elevate (A+ e A) di efficienza energetica. Il risparmio di acqua la massima efficienza energetica, la riduzione delle emissioni di CO2 sono il leit motiv aziendale.
Da studi aziendali: “a fine 2007, le emissioni di CO2 per unità prodotta negli stabilimenti Candy Group erano state ridotte del 29% rispetto al 2000".
"Tutti i prodotti nelle Classi di efficienza energetica A e superiori consentono forti risparmi di energia elettrica ed acqua rispetto a modelli comparabili del 1995: per esempio, un frigorifero combinato in Classe A+ ha un'impronta energetica inferiore del 57% a un prodotto comparabile di 10 anni fa".
"I siti industriali, ricerca & sviluppo, commerciali di Brugherio (Milano) e Merthyr (Gran Bretagna) sono certificati Carbon Footprint per i valori ecologici, così come una gamma completa di elettrodomestici Candy per l'incasso nei mobili da cucina. Candy Group è partner nel programma SEE (Sustainable Energy Europe) della Commissione Europea".
www.candygroup.com
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