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Lampade in cartagiapponese per portare un tocco di handmade e fascinazione nipponica all'interno di uno spazio abitativo. I punti luce sono determinanti per il completamento e la definizione di un progetto d'interior design.
Differenti sono i materiali utilizzati per la realizzazione degli oggetti d'illuminazione; quelli in carta sono tipici della cultura giapponese, soprattutto se realizzate con il metodo Washi, il cui nome (da wa=giapponese e shi=carta) indica il tipo di carta ottenuto attraverso la lavorazione manuale e l'uso delle fibre della rafia.
Fu introdotta in Giappone intorno al '600, durante un periodo di forte influenza da parte della Cina.
È stata usata fin dai suoi esordi all'interno delle abitazioni giapponesi per la sua capacità di filtrare la luce, attenuandone l'intensità e donando così allo spazio un'atmosfera di soffuso relax.
La carta veniva prodotta utilizzando la canapa e il kozo, della famiglia del gelso.
Con l'aumento della richiesta di carta, i produttori cercarono un materiale naturale differente dal gelso e scoprirono il gampi, una pianta appartenente alla famiglia delle daphne, originaria del Giappone.
La sostituzione delle materie prime determinò il passaggio da una fase iniziale di imitazione della carta cinese alla produzione di quella tipicamente giapponese.
Le fibre del gampi sono delicate e possiedono una naturale viscosità; per questo, sebbene trasformarle in carta richieda tecniche sofisticate e processi un po' lunghi, il prodotto finito è al contempo bellissimo e durevole. Questo tipo di carta è forte e lucida come una perla, morbida al tocco e odorosa di fieno. Washi nasce dalla scelta di selezionate qualità di arbusti, non sempre localizzati nello stesso luogo.
Le fibre vengono scrupolosamente selezionate, sottoposte a bollitura, candeggiatura ed eliminazione delle impurità, per poi essere pronte all'uso.
Le speciali caratteristiche delle materie prime e del processo di lavorazione fanno della carta un materiale estremamente resistente e durevole; esistono prodotti datati oltre mille anni e perfettamente conservati grazie alla bassa acidità dei materiali, alla solidità delle fibre da cui sono costituiti, all'alta capacità assorbente degli inchiostri e all'ottima resistenza all'umidità e all'attacco microbiologico.
È inoltre un prodotto ecologico e riciclabile, attirando una fascia di pubblico sensibile alle problematiche ambientali.
La principale differenza tra la washi e la carta moderna è che nella manifattura della prima le fibre delle piante impiegate sono pestate e tirate; nella carta occidentale moderna sono invece macinate. Ciò conferisce più forza e flessibilità al prodotto finale.
Anche la più recente e serigrafata carta Chiyogami è fatta a macchina ma composta per circa il 70% da fibre di Kozo che le donano una qualità superiore, un aspetto più flessibile e semi-artigianale.
Un esempio di lampada moderna realizzata con paralume in carta giapponese è AOYA di Toshiyuki Kita, designer ambientale e industriale dal 1969, che ha esteso il suo campo creativo dal Giappone in Italia. La sua lampada, AOYA, può essere utilizzata sia come lume da tavolo che a sospensione.
La particolare carta brevettata e la presenza di paralumi tridimensionali provvedono a mantenerla tesa senza alcun supporto né cuciture.
La morbidezza avvolgente della carta washi rinasce in un corpo volumetrico, adattabile a uno stile moderno e dinamico. L'artista vuole creare un'armonia di luce ed esprimere il calore della sua forma, accentuando il contrasto tra l'illuminazione liberamente diffusa dall'involucro di carta in maniera indefinita e la struttura tagliente delle parti metalliche.
Anche Isamu Noguchi, uno dei più importanti e acclamati scultori del XX secolo, ha espresso con successo la sua creatività attraverso l'ideazione e realizzazione di light design, rigorosamente in carta giapponese. Le sue sculture di luce sono considerate icone del design moderno sin dalla loro prima realizzazione, nel 1951.
Progettate da Noguchi e lavorate a mano per mezzo secolo dal produttore originale giapponese, le sue lanterne di carta sono una miscela armoniosa di sapiente artigianato e forma progressista. Ogni oggetto è realizzato con carta washi fatta a mano e fibre di bambù, supportate da una struttura in metallo.
Infine, per coloro che non amano commistioni di generi e desiderano portare in casa propria un pezzo di autentico spirito e fattura giapponese alla vecchia maniera, consigliamo l'azienda Tanabata, con sede a Milano, specializzata nella vendita di lampade, libri e oggetti per la casa, tutti esclusivamente Made in Japan.
Tra i vari prodotti, Tanabata propone una serie di lanterne da tavolo con struttura in legno e carta washi semplice o decorata a mano.
È possibile consultare il catalogo dei prodotti ed effettuare l'acquisto direttamente dal sito on-line dell'azienda.
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