Lampade a ispirazione Bauhaus

La scuola tedesca fondata nel 1919 da Walter Gropius continua a fare proseliti e, a distanza di un secolo, recluta giovani designer per reinterpretarne la tradizione.
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Wilhelm Wagenfeld, WG 24

Wilhelm Wagenfeld e la WG 24



Non sono qui per parlare della storia del Bauhaus, scuola tedesca d'arte, architettura e design che, dal 1919 al 1933 a Weimar, Dessau e Berlino segnò il passo nella definizione del Movimento Moderno e di ciò che avrebbe significato, negli anni a venire, studiare, progettare e realizzare un oggetto o un edificio.

Le mie parole non farebbero che aggiungersi a quanto già raccontato, attraverso testi e immagini, da firme molto più illustri della mia.

Vorrei piuttosto descrivervi quanto c'è di nuovo adesso e quanto, invece, tramandato come la più preziosa delle eredità, può ritornare alla luce; un po' trasfigurato, forse, ma sempre, essenzialmente, legato ad un passato di eccellenza e di profondo amore per tutto ciò che è disegno, pensiero, creazione artigianale, tecnologia.

Il pretesto per iniziare il discorso mi viene fornito su un piatto d'argento dalla recente proposta di Yet!unknown (letteralmente ancora sconosciuto), criptica denominazione di uno studio / laboratorio che lavora ancora nell'ombra ma presto, mi auguro, verrà alla ribalta insieme alle sue originali creazioni.

La proposta è una lampada, e che lampada! I suoi progettisti, in un inedito gioco trasformista, si sono cimentati nel ridisegno della celebre WG 24. Come questo semplice codice alfanumerico sta per Wilhelm Wagenfeld 1924, così WT 12 sta per Wagenfeld Tribute 2012.

Yet!unknown, WT 12

Rivisitazione in cemento



Se l'esplicito richiamo omonimico non è sufficiente a darci un'idea delle sue fattezze, basta dare un'occhiata all'immagine della lampada per aver chiaro che il modello, noto a moltissimi (se non a tutti), non appare poi tanto snaturato.

Quella che muta radicalmente è la sua consistenza materica, inimmaginabile per un oggetto degli anni '20 del secolo scorso. La nuova lampada, infatti, è tutta di cemento.

Basta questa decisa declinazione industriale del prodotto per capovolgerne, al di là della forma, tutti i presupposti di diffusione della luce e di rapporto tra lo stelo e il vero e proprio corpo illuminante.

L'eterea leggerezza dell'originale, forte della trasparenza del vetro modulata in più gradazioni, e sospesa su una leggerissima asta in metallo nichelato, consentiva una diffusione omnidirezionale della luce.

Sebbene in commercio sia a disposizione una vasta scelta di riproduzioni più o meno riuscite e aderenti all'originale, sappiate che le uniche edizioni autorizzate sono quelle prodotte dalla Tecnolumen.

Non storcete però il naso a priori sulla dura interpretazione di Yet!unknown. A dispetto dei pregiudizi il cemento è capace di donare morbidezza e delicata modulazione alle superfici che si trova a racchiudere.

Tecnolumen, Trabant 1La luce, soprattutto se radente, ne esalta le piccole imperfezioni e denuncia, senza margine di errore, la tecnica di lavorazione dell'oggetto.

Se quanto detto è molto efficace nel paralume, trovo che sia un po' ridondante l'aver esteso il cemento anche allo stelo e alla base.

Il monoblocco è meno efficace di quanto sarebbe stato collocare il corpo illuminante, apparentemente pesante, su un supporto più snello e immateriale. In metallo, ad esempio.

Il concetto sotteso all'operazione è però il total look; dunque se cemento deve essere, che cemento sia, senza contraddizioni o ripensamenti.

Anzi, gira la voce che la WT 12 non sia che un tassello di una produzione più estesa di arredi e complementi, tutti rigorosamente in ruvido cemento.

Prima di svincolarci dal materiale un'ultima nota.

Mondrian e il Bauhaus



Sempre dalla Tecnolumen, che a buon diritto si sottotitola con l'epiteto Bauhaus Design and new Light Design, è disponibile un'altra lampada in cemento, la sospensione Trabant 1 di Joachim Manz.

NOmadeDESIGN, Bau pendantLa voluta assenza nel processo produttivo di una compattazione meccanica del materiale è visibile nella miriade di bolle d'aria che punteggiano la superficie e arrivano in profondità, modulando il perfetto volume sferico con un intrigante gioco di luci e ombre.

Il corpo illuminante è completato da una sottile lente in vetro dalla quale trapela la luce in modo discreto ed efficace.

Ma torniamo al Bauhaus e, questa volta, parliamo di una contaminazione che parla di Piet Mondrian e del suo rapporto con la scuola di Walter Gropius.

La perfezione geometrica del cerchio, la leggerezza della betulla e gli immancabili colori primari (giallo, rosso, blu) sono gli ingredienti di Bau pendant, lampada a sospensione di NOmadeDESIGN, shop di design online con sede a Pavia.

Disponibile anche in una versione large di 51 cm di altezza, l'oggetto arriva direttamente a casa pronto da montare secondo le istruzioni riportate sul manualetto allegato.

Se la forma è inedita, appare parzialmente salvo lo spirito da laboratorio che pervade la progettazione e la realizzazione della lampada, coinvolgente e impegnativa anche per il suo utente finale.

360volt, proiettore su treppiede

Illuminazione industriale vintage



La sana passione per l'illuminazione industriale vintage guida anche l'interessante iniziativa di 360volt, museo / negozio olandese con sede ad Amsterdam in cui il Bauhaus è sicuramente di casa.

Nella folta collezione di esemplari d'epoca radunata da Emile de Cock e Hilde de Lange spiccano affascinanti lampade da sospensione o a pantografo in metallo smaltato o in bachelite, completate da accessori che ne rendono chiaramente l'autentica origine formale e progettuale.

Insolito anche il gruppo di proiettori cinematografici con base in legno a treppiede che non disdegnerebbero affatto una collocazione d'effetto in un soggiorno contemporaneo sobrio ed elegante, dove si ammette solo la presenza discreta di elementi puntuali altamente scenografici.

Gli anni '30, anche se non di stretto legame o discendenza Bauhaus, trovano infatti al giorno d'oggi un mercato che sempre più non è di nicchia e mira ad abbracciare il grande pubblico, attraverso canali di divulgazione e vendita solitamente riservati ad un altro genere di oggettistica. Ebay, tanto per citare il più conosciuto.

Come professionista penso che il processo abbia del buono e lo dico con una cognizione di causa fondata su alcune esperienze di progettazione e ristrutturazione curate nel corso degli ultimi anni.

Ebay, lampada da tavolo anni '30Troppe volte mi è capitato di lavorare in edifici d'epoca dove, al varcare la soglia di un appartamento, si assisteva a uno stridente contrasto tra il fuori e il dentro, del tutto svincolato dalle sue radici.

Curare la coerenza dell'allestimento degli ambienti con il contesto architettonico è un aspetto molte volte trascurato quando si intraprendono delle opere nella propria abitazione. Mediare il proprio gusto personale con l'esigenza di rimanere in tema può essere una buona idea; soprattutto se questo implica la scelta di complementi belli e funzionali come quelli descritti.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare i siti:

Yet!unknown

Tecnolumen

NOmadeDESIGN

360volt

Ebay

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Lampade a ispirazione Bauhaus
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