La porta scorrevole a scomparsa come innovazione nel campo edilizio

La porta scorrevole a scomparsa, fino a pochi decenni fa, era realizzata con sistemi artigianali che non garantivano gli aspetti funzionali delle attuali soluzioni.
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Fino a qualche tempo fa il concetto di porta scorrevole, era indirizzato a un sistema completamente esterno, visibilmente ingombrante, che non permetteva l'utilizzo della parete su cui scorreva l'anta.

porta scorrevole a scomparsaPer risolvere concretamente questo problema, era in uso un sistema artigianale, che prevedeva la creazione di un'intercapedine (dove far scorrere la porta), tra due pareti collocate parallelamente.

Oltre alla perdita di spazio, vi era anche un aspetto tecnico da valutare, dovuto all'adattamento dei congegni scorrevoli nati per usi esterni.

particolare innesto ad angolo tra cassonetto e mazzetta muroA queste condizioni è venuta in aiuto una proposta, innovativa per l'epoca, che prevedeva un telaio in lamierino zincato, dello spessore del tramezzo, e con all'interno un meccanismo scorrevole.
Con questo sistema, sono stati risolti molti problemi di ordine funzionale, oltre alla possibilità di installare porte di diverse dimensioni, con pannelli ciechi, inserti a vetri a una o due ante.

In seguito, oltre a controtelai per tramezzi in laterizi forati, sono stati prodotti anche elementi adatti per pareti in cartongesso.
Anche per questi sistemi, valgono delle indicazioni costruttive da attuare sia in sede di progettazione sia nel corso dei lavori.

punto critico di innesto tra muro e cassonettoUn primo fattore riguarda la posizione del controtelaio a scomparsa posto ortogonalmente rispetto a una mazzetta o a un altro vano di apertura.
Su questo punto è bene constatare la criticità dell'ammorsamento sull'angolo, tra il muro e il cassonetto metallico, e la creazione di una fessura anche in conseguenza delle vibrazioni provocate dall'apertura e chiusura dello scorrevole.

Altro particolare da non trascurare è la scarsa resistenza della porzione di muro, specie se di piccola dimensione (10/15 centimetri), che diverrà, di fatto, il battente della porta collocata a fianco.

Per rinforzare questa zona, è consigliabile irrigidire adeguatamente la faccia esterna del cassonetto metallico per poi procedere alla stesa di una rasatura con materiale fibrorinforzato armato con rete porta-intonaco, estesa a tutto l'angolo.

architrave portante in calcestruzzoIn conseguenza di queste indicazioni, da evitare, se possibile, la posa di due controtelai posti in posizione ortogonale tra loro.

Un ulteriore aspetto è determinato dalla dimensione del foro muro, pari al doppio della luce dell'anta, e quindi dalla necessità di verificare anzitempo questa larghezza in sede di progetto.

Altro dettaglio importante, è di non considerare il cassonetto metallico come elemento portante, e tale da reggere il peso del muro sovrastante.

Da qui la necessità di collocare un architrave esteso per tutta la lunghezza (luce muro + ingombro controtelaio).

Per queste condizioni sono molto utili dei paletti in calcestruzzo armato, a sezione quadrata, reperibili in commercio e utilizzabili come elementi portanti.

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