|
Un exploit di colori, odori e suggestioni. Quando si pensa alla Sicilia saltano subito alla mente l'azzurro del suo mare che incontra quello del cielo, quasi fino a confondersi, i frutti succosi e profumati della sua terra e la storia secolare, fatta di culture, tradizioni e folclori che arrivano da lontano, ma mantengono ancora intatto il loro fascino senza tempo.
Un fascino che è possibile ricreare in ogni abitazione, a qualsiasi latitudine, proponendo un arredamento siciliano. In che modo?
Basta prediligere nuance luminose, texture corpose e oggetti il cui intrinseco significato, complici designer e aziende di fama internazionale, è ormai riconosciuto nel mondo come simbolo di sicilianità. Il tutto senza esagerare con accostamenti ed eccessi che possono risultare poco eleganti.
Ecco i nostri suggerimenti per riprodurre lo stile siciliano in casa con gusto e personalità.
Pronti ad accompagnarci in questo viaggio? Si parte!
Arredare casa in stile siciliano significa ricreare le stesse piacevoli atmosfere dell'isola tra le mura domestiche, a partire dalla scelta dei colori.
Nell'arredamento siciliano, la luce è un elemento predominante, quasi a volere ricalcare le lunghe e calde giornate di sole che contraddistinguono il clima della Sicilia.
Oltre all'immancabile bianco, che rende luminoso e spazioso ogni locale, le pareti della zona giorno si colorano di giallo ocra.
La cucina e l'outdoor, invece, si tingono di giallo limone.
Se si ha la fortuna di avere uno spazio esterno sufficientemente ampio e le condizioni climatiche e ambientali lo consentono, si possono coltivare degli alberi di limoni.
Rilassarsi sotto la loro ombra è un'esperienza sensoriale unica.
Questi agrumi, inoltre, possono trovare posto a centrotavola, sistemati dentro un cesto di vimini o un grande piatto di ceramica; il loro profumo naturale invaderà ogni angolo.
I limoni sono onnipresenti poi sul tessile cucina (tovaglie, grembiuli, strofinacci), sui cuscini che ricoprono le sedie e sulle ceramiche che rivestono il piano del tavolo da pranzo.
Dal giallo del sole all'azzurro del mare il passo è breve: basta spostarsi in bagno o nella zona notte.
A caratterizzare la camera dedicata al riposo sono le pareti color turchese, spesso solo quella dietro il letto. Rivestimenti e piastrelle siciliane blu marino si ritrovano nella stanza deputata alla cura della persona. Un preciso riferimento all'acqua e a quello che rappresenta nell'immaginario comune.
Dall'acqua si passa alla terra. Un'altra tonalità tipica dell'arredamento siciliano è il color Marsala, un rosso terroso che si ispira al vino liquoroso prodotto nell'omonima città della Sicilia.
Una sfumatura calda e rassicurante che può essere riproposta quasi indistintamente in ogni ambiente, non soltanto sulle pareti ma attraverso la preferenza di decorazioni siciliane ed elementi d'arredo che sanno di ospitalità e accoglienza quali poltrone, cuscini e tappeti.
Non solo colori: in una casa in stile siciliano, i protagonisti sono i materiali la cui corposità si percepisce al primo sguardo. Ecco che i muri possono essere lasciati grezzi, dando vita a superfici naturalmente uniche e di carattere.
L'idea in più? Mantenere la finitura al naturale in parte e coprire il resto con l'intonaco bianco.
Perfetta per tale scopo è la pietra di Modica: luminosa, solida e materica, può essere impiegata sia per l'interno che per l'esterno. Si tratta di una roccia calcarea estratta nella zona dei monti Iblei, vicino l'omonima città del Ragusano da cui prende il nome.
Simile al marmo, si caratterizza per le venature di quarzo perpendicolari alla stratificazione che le conferiscono fascino ed eleganza.
In alternativa, proprio il marmo e il gres porcellanato possono essere utilizzati soprattutto per i pavimenti, creando blocchi di grande effetto.
Spazio poi al legno. Dai rivestimenti alle pareti, questo materiale non può mancare in un contesto in stile siciliano. Molto suggestiva è la scelta di optare per delle travi a vista, da recuperare durante la fase di ristrutturazione oppure collocare successivamente.
Via libera, inoltre, a complementi d'arredo che combinano al meglio l'abbinamento legno e ferro battuto.
Un esempio?
Un ampio tavolo da pranzo di legno, accompagnato da sedie di ferro battuto, da collocare in cucina, in giardino o in un patio per accogliere gli amici e i parenti che passeranno per un saluto e un caffè al volo e che, tra una chiacchierata e l'altra, resteranno anche a pranzo o a cena, come il senso di ospitalità siciliana vuole. Non vorrete mica che qualcuno si offenda!
E in una casa che sa di Sicilia, spesso, a farla da padrone sono loro: le ceramiche fatte a mano, tratto distintivo dell'artigianalità dell'isola. Ancora oggi, con le loro tonalità sgargianti e variopinte, regalano un tocco originale agli ambienti domestici, persino a quelli dal sapore contemporaneo.
Sono diverse le realtà che hanno rivisto in chiave moderna la tradizione ceramica siciliana, realizzando soluzioni che si adattano a tutti i gusti. Una di queste è Made a Mano, l'azienda con sede a Caltagirone, la città del Catanese culla delle produzioni ceramiche in Sicilia, insieme a Santo Stefano di Camastra, nel Messinese, e a Sciacca, nell'Agrigentino.
La pietra, al naturale o ceramizzata, è quella lavica, i decori sono eseguiti a mano libera, i colori applicati a pennello sono ottenuti con antiche tecniche; un mix di storia e creatività che prende forma attraverso collezioni dalla particolare resa estetica e versatilità applicativa.
Tra i prodotti disponibili: piastrelle siciliane, controsoffitti, piani per tavoli, lavabi, vasche da bagno, arredi sia per interni che per esterni.
Per finire, una casa in stile siciliano è fatta di simboli, testimoni dei tanti popoli che nei secoli sono passati sull'isola, lasciando tracce della loro storia e cultura.
Tra gli oggetti che ricordano le atmosfere di questa terra, troviamo i vasi antropomorfi che raffigurano le Teste di Moro. Un nome evocativo come la leggenda che le accompagna.
Intorno all'anno Mille, durante la dominazione dei Mori in Sicilia, a Palermo, nel quartiere arabo Kalsa, viveva una bellissima fanciulla che trascorreva le giornate dedicandosi alla cura delle sue piante. Un giorno, dall'alto della sua balconata, venne notata da un Moro che passava da quelle parti. Questo, non appena la vide se ne invaghì e le dichiarò il suo amore.
La ragazza ricambiò con passione il sentimento. Ben presto, però, scoprì che l'amato doveva ritornare in Oriente dove lo attendevano moglie e figli. Presa dall'ira, nella notte, lo uccise e ne tagliò la testa, con la quale ne fece un vaso in cui seminò una pianta di basilico (l'erba dei re) e la mise sul suo balcone. I vicini invidiosi iniziarono a realizzare e a esporre vasi di terracotta simili.
Secondo un'altra versione della leggenda, la fanciulla siciliana, di nobili origini, visse un amore clandestino con un giovane arabo; una relazione impossibile e disonorevole che, una volta scoperta, venne punita con la decapitazione dei due innamorati.
Le teste, tramutate in vasi, furono mostrate su una balconata, per scoraggiare atteggiamenti sconvenienti.
Oggi, le Teste di Moro sono riprodotte quasi sempre in coppia. Entrambi i vasi hanno sul capo una corona e un turbante che richiama all'Oriente e sono ornati con gioielli, fiori e agrumi.
Da soli, in coppia o a gruppi, possono essere sistemati i pupi siciliani, le marionette del teatro epico-popolare che rievocano le gesta cavalleresche dei Paladini di Carlo Magno in lotta contro i Saraceni. Che ne dite di appenderli su una finta porta di legno per riscaldare l'ingresso o la zona giorno?
Chi desidera una soluzione meno invasiva può optare per I Paladini, il piatto della linea Urban Food di Improntabarre. Insieme alla propria specialità preferita, arriveranno a tavola le avventure di Orlando e Angelica, i due personaggi da cui trae ispirazione.
Infine, per conferire un'allure femminile all'indoor, è possibile scegliere una coffa siciliana.
La cesta-borsa può trasformarsi in un originale portariviste, per un tocco boho chic d'effetto, come le suggestioni che regala la Sicilia e che ora possiamo avere sempre con noi, in ogni angolo domestico. Amunì, cominciamo!
|
||