|
I termini etnia, etnico, etnicità derivano dal greco ethnos che vuol dire terra, origine. Alcuni individui dunque si accomunano per il fatto di condividere diversi tratti culturali e comportamentali.
Ognuno di noi ha però una propria carta d'identità che ne descrive e puntualizza le nostre particolarità e le nostre diversità dagli altri.
La differenziazione nasce sia dallo stile di vita dell'uomo, che è in costante mutamento, ma anche dalle proprie origini che appartengono all'individuo in modo personale.
Quando diciamo: sono a casa, significa riconoscersi nel proprio habitat e ritrovare la particolare identità e la semplicità.
L'arredamento etnico consiste in mobili ed accessori che richiamano le origini della storia umana, la natura rivisitata e contemplata nella sua essenzialità.
Elementi senza sfarzo, che traggono spunto dalla natura. Colori non marcati e tinte naturali prevalentemente in accordo con la terra, gli alberi, le foglie, la sabbia ed il sole. Parola d'ordine semplicità, per godere pienamente l'essenza della vita.
Anche i materiali utilizzati per gli arredi sono genuini; il legno naturale viene utilizzato in tutte le sue forme ed essenze.
Tra i preferiti il Jumu, (Olmo del Sud) nome scientifico Zelkova.
È una qualità di legno eccellente, lo si può considerare il più duro tra i legni morbidi. Gli alberi di migliore qualità si trovavano nelle province di Jiangsu e Zhejiang, hanno nervature caratteristiche, assomiglianti a montagne sovrapposte, chiamati dai falegnami di Suzhuo “disegni a pagoda”. Il bellissimo colore piuttosto chiaro con il tempo acquisisce una tonalità rossastra e la venatura richiama l'origine delle montagne.
L'essenza dello Yumu (olmo del nord), anch'essa è utilizzata per la realizzazione di arredi in stile etnico, soprattutto per quelli costruiti nella Cina del nord, essendo facile da lavorare e resistente all'usura ed al logorio del tempo.
Si differenzia dal precedente in quanto predominano le linee lunghe e verticali nella sua venatura.
Altri legni utilizzati sono: lo Zhangmu, ovvero la Canfora proveniente dalla famiglia dei lauri, utilizzato soprattutto per costruire armadi e bauli per le sue caratteristiche di resistenza a molte varietà di insetti, ed anche per pannelli scolpiti perché presenta venature lunghe che variano di colore.
Ed ancora lo Huali dal colore rosso scuro e le venature nere all'interno ed all'esterno giallo rosso mielato, lo Zitan dal colore nero viola e nero simil-lacca.
Lo Jichimu che si differenzia in due tipi: il primo ha una superficie ruvida ed un colore nero-rossastro ed il secondo ha un colore marrone-rossastro quasi porpora, le sue venature formano figure simili alle piume delle ali degli uccelli. Il Nanmu ha un colore piacevolmente uniforme e caldo, ed una testura liscia. La densità è media ma si incurva e dilata raramente, ed e` particolarmente resistente all'usura, adatto alla costruzione di mobili, specialmente di cassonetti ed intarsi.
Il Baimu o cipresso, dalla tonalità giallo arancio, l'Hetaomu ed il Songu ovvero il pino, sono anch'essi utilizzati per la costruzione di mobili d'uso quotidiano e da laccare.
Il mistero di una casa etnica è dunque data dai materiali e dalla evocazione di posti lontani, un viaggio attraverso la bellezza immaginata dei popoli distanti, assaporarne i colori, i profumi, le essenze e la cultura. Arte, artigianato, materiali ed elementi che aprono uno varco all'esotico, al tribale, al misterioso. Gli eccessi sono banditi, pochi arredi e molti accessori quali lampade, tessuti, cuscini e tele naturali.
Molto utilizzato il batik, una tecnica usata per colorare i tessuti mediante la copertura delle zone da non tingere con la cera, preparata in parti uguali con paraffina e cera d'api.
La cera una volta liquefatta, viene stesa sul tessuto con il tjangting o con pennelli di setola.
Si applicano colori a freddo, oppure colori liquidi già predisposti all'uso. Con questa tecnica si possono realizzare tendaggi, copriletti, cuscini, tele con disegni tribali, ancestrali ed animali che diano la sensazione del rapporto diretto con la natura, conferendo energia ed un tocco di stile.
Un mobile indonesiano intagliato, in stile giapponese, la sensualità dei colori e dei tessuti indiani, le sculture africane, ravvivano gli ambienti e li definiscono in modo significativo e codificato.
All-Indian, Chinese Style, Etno-Afro sono dunque sinonimo di espressione culturale, un viaggio continuo verso nuovi orizzonti e nuovi bagagli emozionali.
Indirizzarsi verso un arredo etnico, non è però solo ricercare l'esotico è ricerca interiore di se stessi nelle cose semplici.
Una casa in questo stile è ben riconoscibile anche dal profumo che essa ne emana. Essenze naturali accoglieranno gli ospiti nel viaggio e nella visita della casa. Ecco apparire un mobile indonesiano all'ingresso seguito da un portaombrelli in paglia intrecciato.
Una lampada ci accompagnerà con la sua foca luce alla scoperta del soggiorno, ricco di tappeti provenienti dall'ikat, sculture in legno tipiche dell'etnia Benin (Africa) raffigurante un Oba oppure un Oni.
Un buddha seduto, ci fissa da una madia realizzata in canfora, e dall'altro lato del soggiorno una grande giraffa in pino tibetano, ci indica la zona pranzo.
Un grande tavolo realizzato con un olmo ci ricorda il rito della convivialità africana, un rituale di comunione, un'occasione per incontrasi e riscoprire il valore del cibo.
La cucina realizzata con essenze naturali, sarà senza troppi orpelli ed avrà in sé tutto il necessario e nulla di superfluo.
Curiosiamo nella camera da letto, tappeti dai contorni color oro sbiadito e cuscini dai toni vivaci donano all'ambiente notte il giusto mistero e la giusta magia. Una luce soffusa proveniente da una lampada realizzata con le foglie di banano, lascia intravedere un letto in canna di bambù che riporta a mondi lontani ed alla primordiale vita.
Statue con occhi a losanga, bocche piccole di forma ovale, nasi larghi mescolate con spontaneità ci salutano lungo questo misterioso e breve viaggio ricordandoci che si può appartenere ad un etnia ma essere allo stesso tempo individuo.
|
||