|
Viaggiatori e non sanno che dall'Estremo Oriente e dalla sua cultura c'è molto da imparare e ancora una volta l'ispirazione la prendiamo proprio da un luogo geograficamente così distante da noi.
Grazie alla Cina abbiamo imparato a conoscere il Feng Shui che detta principi legati all'arredo di un'abitazione, alla disposizione dei mobili, alle direzioni più corrette da seguire per svolgere attività. Questa volta invece vi portiamo in Giappone, Paese illuminante anche per la sua filosofia di vita.
Una tecnica che si sta facendo conoscere al grande pubblico in questo periodo è legata alle decorazioni grazie a un sistema di riparazione di ceramiche o restauro ceramica, piatti, vasellame rotto ricorrendo a un metallo prezioso come l'oro.
Questa tecnica prende il nome di Kintsugi ma anche Kintsukoroi, termini che indicano proprio l'arte di riparare con l'oro gli oggetti in ceramica che si rompono in più cocci a seguito di incidenti e cadute accidentali.
La tecnica, che arriva proprio del Giappone, consiste nel ricorso all'oro fuso come materiale prescelto per saldare tutti i pezzi e riportarli alla forma originale.
Al di là della tecnica, ad affascinare noi occidentali è il messaggio di non rassegnazione che sta dietro all'idea di riparare qualcosa che si è rotto.
I cocci non si intendono più come scarti che vanno gettati nel cestino, ma sono materiale che può riprendere vita e andare a ricomporre la forma originaria dell'oggetto grazie a un materiale così nobile come l'oro. Le ferite si riparano, le rotture si possono cicatrizzare per dare vita e valore aggiunto a servizi di piatti o vasi che tornano a decorare casa, portando con sè la loro storia.
Il ricongiungimento dei pezzi e l'oro utilizzato per riunirli e saldarli assieme rende l'articolo su cui si interviene unico e speciale: non si spreca nulla ma dall'imprevisto nasce un'arte.
Questo è l'aspetto filosofico legato al recupero, al valore della pazienza, all'esercizio creativo.
Da questa tecnica derivano collezioni di pezzi davvero unici, servizi di piatti, ma anche bicchieri, tazze e ciotole. Servizi come articoli singoli realizzati con questa tecnica si possono acquistare oppure è anche possibile sperimentare quest'arte con il fai da te, acquistando kit che vendono tutto il necessario alla riparazione con l'oro.
Questo, per gli amanti dei lavori manuali, potrebbe diventare per i non professionisti un nuovo hobby dal potere calmante e di grande soddisfazione una volta che si vede l'oggetto tornato alla sua interezza e personalizzato con le nostre cure e la dedizione.
Per la saldatura delle parti, insieme con la resina epossidica, è possibile adoperare l'oro così come l'argento e in questo caso si parla di gintsugi (da gin:argento, tsugi:riparare).
Gli oggetti così riparati, che risorgono dalla rottura dei cocci acquisiscono un duplice valore: estetico, di identità ma anche economico visto il ricorso ai metalli più preziosi usati come collante.
Non esisterà mai una riparazione identica a un'altra, perché vasellame e stoviglie si rompono in punti diversi e queste linee verranno riempite da strisce sottili e dorate.
Scopriamo come cimentarsi nella riparazione che qui diventa valorizzazione dell'imperfezione, un principio che dovremmo tenere a mente non solo nel kintsugi, ma anche nella vita, per valorizzare la casa e la nostra persona.
Secondo la tradizione il vero kinsugi giapponese faceva uso di lacca rossa, passata sulla superficie delle parti stuccate lungo le linee di rottura, e di polvere d'oro puro 24 kt di varia grammatura, fatta depositare in superficie dopo circa 30 minuti dalla stesura della lacca. Successivamente questa sorta di stuccatura dorata era lucidata con del cotone di seta, wata o dente d'orata.
Attualmente per il kinsugi moderno si adopera la resina epossidica che diviene dorata con l'aggiunta di polvere d'oro finto, porporina o polvere d'ottone.
Se questa tecnica vi ha incuriosito e non vedete l'ora di vedere l'effetto che crea, mettetevi alla prova e provate in prima persona a cimentarvi con la riparazione dei vostri oggetti rotti.
A chi non è mai capitato che la corrente d'aria, un bambino maldestro o un accidentale caduta abbiamo causato la rottura in più pezzi di oggetti presenti in casa.
Alcuni saranno stati anche pregiati e di qualità, altri invece avranno avuto un non meno importante valore affettivo che ci ha provocato dispiacere e mancanza all'idea di non aver più quel ricordo legato a una persona o a un momento importante. Ora un vaso caduto come una tazza aperta in due possono tornare in credenza ed essere utilizzati a tavola in tutta sicurezza, dopo la riparazione anche fai da te.
Si trovano in vendita diversi kit pronti all'uso che contengono il necessario per donare nuova vita ai nostri oggetti in ceramica, ma anche in vetro, perché no.
L'oro assume una funzione filler e dentro ogni confezione si trovano le istruzioni da seguire per procedere alla riparazione, spiegate passo passo, con tanto di tempo di posa e asciugatura dell'oro o dell'agento, se si preferisce un finish più freddo e lunare. I kit possono comprendere anche oggetti da riparare, come una ciotola oltre a guanti, applicatore per la polvere d'oro.
Il Kit Kintsugi Lovers per riparare ceramica utilizza resina epossidica e polvere d'oro, pennello e ceramica che andrà rotta con un martello. Fatta così pratica si potrà procedere con la riparazione degli oggetti rotti di casa. I kit sono in vendita su Etsy.
Si possono avere maggiori informazioni sulla filosofia e la tecnica Kintsugi leggendo manuali sul tema come il libro della restauratrice di ceramiche Chiara Lorenzetti intitolato Kintsugi, l'arte di riparare con l'oro, in vendita su Amazon.
Oltre a riparare gli oggetti dei suoi clienti ha creato anche la sua collezione Imperfetti dal nome particolarmente azzeccato, inerente ed evocativo del fascino Kintsugi.
Così dalle rotture nascono nuovi progetti ancora più belli e personali.
Chiara Lorenzetti, appassionata di questa tecnica che possiamo definire arte, spiega come sia strettamente legata al rito del thé e a un aneddoto disgraziatamente legato alla caduta della tazza preferita dello shogun Ashikaga Yoshimasa. I ceramisti vennero chiamati a raccolta per riparare al meglio il cimelio e dopo i tentativi tradizionali, conosciuti allora ma decisamente antiestetici, qualcuno si ingegnò per incollare i pezzi con la lacca urushi.
Le linee di assemblaggio poi sono state ricoperte da polvere oro per un risultato che riscosse immediato successo e da allora viene perseguito.
Oggi il marchio di design Seletti spa propone diversi articoli in porcellana e oro fino ispirati alla tecnica Kintsugi.
Il designer Marcantonio RaimondiMalerba propone la collezione Kintsugi dove ceramiche tinta unita, floreali, in fantasia si combinano tra loro. Non abbiate paura a usare questo servizio: è testato per tollerare lavastoviglie e microonde.
|
||